~ Cap. 13 ~

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Denis pov

Mi alzo barcollante, e Luca cinge le mie spalle con il suo braccio stremato dalla lotta di poco fa, il silenzio prevade fra noi due mentre camminiamo verso il motore, ed è interrotto solo dai miei lamenti.
"Ah...cazzo che male"
"So che il motore non è prorpio comodissimo, se vuoi chiamo Philippe, così può accompagnarci in macchina"
"N-non ti preoccupare, va bene così"
"Sicuro Denis?"
È così bello il mio nome detto da lui, suona così dolce, armonioso, anche se ha una punta di preoccupazione.
Annuisco, e Luca mi adagia dolcemente sul motore.
"Vieni a casa mia"
"Non so se posso Luca, i miei genitori..."
"Non era una domanda, è un obbligo"
"Ma..."
"Niente ma, tu vieni e basta, hai bisogno di essere viziato un po' "
Gli sorrido, allora decido di avvisare i miei genitori, che non sarei stato a casa dopo scuola.
"Oh mamma, oggi non vengo a casa...vado a pranzare da un amico...si Luca, si ti saluto i nonni... N-No lei non c'è...no non te lo passo...ho detto n-"

Guardo verso Luca e lui intuisce che mia madre vuole parlare con lui, allora mi strappa il telefono di mano, e inizia a parlare con mia madre.
"Salve signora sono Luca, il miglior amico di suo figlio...Si siamo molto legati...oh si era chiuso nel balcone di casa dei suoi nonni e l'ho aiutato a uscire...oh grazie è troppo gentile...la ragazza di Denis? Oh si si non c'è...ok bella per lei signora mamma di Dosio...ha attaccato."
Luca mi guarda storto, e io mi gratto la nuca nervoso.
"Non sapevo di essere femmina"
"C-Cosa?"
"La tua ragazza...Lucrezia? Seriamente?Ha anche un nome di merda, invece Luca suona meglio, poi sarà anche brutta cioè in confronto a me tutti sono più brutti"
"E s-se fosse p-più bella di t-te secondo m-me?"
"Allora le cose sono due: O sei cieco, o sei nato storto"
Sorrido divertito dalla sua battuta, e lo guardo dritto negli occhi
"Luca sei tu Lucrezia"
"Ma se ho il cazzo non sono mica femmina"
"Era u-una copertura per l-le domande i-invadenti dei miei"
Arrossisco leggermente, al pensiero delle domande poste dai miei genitori, il giorno dopo...aver passato del tempo con Luca.

"Aaah ok dillo subito, mi stavo preoccupando"
"Di cosa?"
"Sai quanto costa un sicario? Cioè non che sia un problema spendere per averti, ma sinceramente, preferirei farlo nel mio bel letto morbido, piuttosto che in cella"
"O-Ok"
"Dai andiamo ci siamo fermati a chiaccherare fin troppo"

Ci sediamo sul sedile, e Luca prima di mettermi il casco, mi lascia un dolce bacio sulle labbra, e le mie guance si tingono di un lieve rosato.
Poco dopo siamo davanti casa sua, io con la tremarella, dato che Luca alle mie richieste di rallentare impennava.
"Sei uno stronzo"
"Un bellissimo stronzo"
Alzo gli occhi al cielo e sorrido, e ci dirigiamo verso casa di Luca.
Appena entriamo, Luca si dirige in cucina e io, che sono rimasto all'ingresso, sento la sua voce squillante risuonare in tutta casa.
"Oh ma tu sai cucinare?"
"Si perchè?"
"No perchè io il massimo che so fare è un panino"
Rido, e lo raggiungo in cucina
"Dai spostati che cucino io"
"Scusa ma faccio l'artistico non l'alberghiero"
Sorrido e guardo cosa c'è nelle credenze e in frigo.
"Luca ti va bene la pasta con la pumarola?"
"Non so cosa sia ma se lo fai tu mi va bene"
Annuisco, e mi giro pronto per preparare il tutto,
quindi verso l'acqua in un pentolino e la lascio arrivare al punto di ebollizione, quindi peso la pasta e la metto dentro, mentre preparo la pumarola, sento due braccia cingermi i fianchi, e un volto si poggia sulla mia spalla

"Mh si sente un odorino niente male"
"Vuoi assaggiare il sugo?"
Lo vedo annuire, così prendo un cucchiaio di legno, raccolgo un po' del sugo, ci soffio delicatamente, e lo porgo a Luca, che senza aspettare addenta il cucchiaio
"Cazzo brucia, ma è stra buono"
"Te ne faccio di più così ti dura per un po'"
"Grazie mamma"
Mi lascia un bacio sulla guancia, sporcandomi la guancia di sugo, ma appena cerco di pulirmi, Luca mi ferma
"Ti pulisco io"
Luca si avvicina, e invece di usare un pezzo di carta, mi inizia a leccare la guancia
"L-Luca..."
"Sssh ho quasi finito"
Poco dopo mi stampa un bacio sulle labbra
"...s-scemo"
"Forse"
Sorrido, e scolo velocemente la pasta, mettendola poi nei piatti, e poco dopo ci verso sopra il sugo.
"Che bello non dovrò andare avanti di tramezzini allora"
"Ma il tuo maggiordomo?"
"Ha una casetta da parte lì dal giardino, non è enorme, ma almeno ha un tetto sopra la testa"

Annuisco distrattamente, mentre mi piego per raccogliere un tovagliolo caduto a terra, una fitta parte dal mio ventre e si propaga per l'area circostante
"Cazzo..."
Poggio velocemente la mano sul punto, ma la fitta si intensifica, tanto che diventa doloroso anche respirare
"L-Luca..."
Cerco di chiamare Luca, che si trova in salotto, e appena mi giro, vedo la sua faccia tramutarsi dalla spensieratezza alla preoccupazione.
"È pron- PORCA TROIA CHE CAZZO HAI FATTO?"
Si precipita verso di me, cercando di alzarmi, ma mugugno stringendo i denti per trattenere il dolore, le sue mani iniziano a carezzarmi in volto dolcemente e per un attimo riesco a dimenticarmi del dolore.
Ad un certo punto, la porta fa uno scatto metallico, e sento Luca imprecare.
"Lukino siamo tornati!"
"Babbo ti prego vieni qui è urgente"
sembra titubante nel chiedere aiuto hai suoi genitori, pochi secondi dopo vedo un uomo di mezza età, con il viso contornato con varie rughe precipitarsi a vedere l'accaduto.

"Sono appena tornato e già devo lavorare?"
Sorride tranquillamente
"Lo portiamo di sopra, devo assicurarmi che non abbia emorragie interne"
A quanto sento, il padre di Luca ne capisce qualcosa di medicina, ma sono comunque molto preoccupato.
Luca mi prende in braccio, e poco dopo mi ritrovo sul letto matrimoniale dei suoi, con suo padre che tira su la mia maglietta, dei brividi percorrono la mia schiena appena sento le sue fredde mani poggiarsi sui miei lividi.
Vedo una grossa valigia verde, dalla quale il padre tira fuori frettolosamente un po' di roba che non riesco a identificare, ma vedendo bende e disinfettanti vari, mi calmo leggermente
"Luca, esci un attimo mentre lo curo, altrimenti mi deconcentri"
Luca tentenna prima di obbedire a suo padre, e esce poco dopo.
"Ahi ahi... come hai fatto a procurarti degli ematomi così profondi?"
"M-Mi hanno menato..."
"Non ti sai difendere?"
Il volto consumato dal tempo del padre di Luca si gira verso di me, squadrandomi con gli occhiali leggermente abbassati.
"I-In realtà...N-No"
Annuisce tranquillamente, e poco dopo richiama Luca in stanza.
"Fatto, non è niente di grave deve solo stare molto a riposo, niente sforzi mi raccomando"
Il padre di Luca mi fa un occhiolino mentre esce dalla stanza, e io sorrido, per quanto mi sia possibile

"Cazzo, questo vuol dire che non posso fotterti"
"...potresti anche interessarti di come sto eh, non solo del fatto che il tuo cazzo starà in castigo per un po' "
Mi giro dall'altra parte offeso dalle parole pungenti di Luca.
"Oh Denis scherzavo"
Non rispondo
"Dai sai che mi interesso di te"
Ancora in silenzio
"Dai cazzo parlami"
Niente
"Se non mi interessassi di te non ti avrei difeso da Christian"
-Ok dai adesso gli rispondo-
Sto per rispondergli ma le sue parole mi bloccano
"Dai Denis sai che ti amo"
Mi si gela il sangue.
Lo ha detto veramente?

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B-Bella ragaaa...
si ok non aggiorno da anni ma seriamente la scuola mi sta distruggendo scusate cercherò
di essere più attiva
anche perchè manca poco alla fine di questa
FanFiction
Lo so :'(
Vi giurò che andrò avanti
e la finirò

LO FACCIO PER VOI!
No ok
va be

ciao viziatine~

Un vicino particolare ~ ( Denis Dosio x Luca Vittozzi)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora