~Cap 3~

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Denis Pov

Sono seduto con la schiena attaccata alla dura e fredda spalliera in ferro, e vedo avvicinarsi Luca con sguardo fisso sulla mia camicia, e cerco con lo sguardo una via di fuga.

"Sfigato, tranquillo non ti stupro, non c'è bisogno di quello sguardo da cerbiatto impaurito"
"C-Cosa dovrei pensare?! M-mi hai chiuso dentro la camera dei miei nonni e s-sei a petto nudo..."
"eh ma fa caldo"
"Tutte scuse..."

Luca mi guarda per pochi secondi distogliendo lo sguardo appena lo incrocia col mio

"Allora sfigato...come usciamo?"
"Sei tu che ci hai chiuso dentro, pensaci da solo"
"ok...ehm...usa il telefono"
Metto la mano nella tasca prendendo il telefono tagliandomi il dito
"Ah, cazzo ma si è rotto lo schermo? forse quando siamo caduti si è spaccato...e non si accende"
"Ti sei tagliato il dito"
"sei perspicace a quanto vedo"
"Ah ah ah spiritoso lo sfigato"

Vedo Luca alzarsi,e rovistare tra i cassetti in legno vecchi e polverosi e ad un certo punto, tira fuori dal comodino un preservativo, e ridacchiando dice
"Anche i tuoi nonni ci danno dentro eh"
Arrossisco e mi copro il volto con la mano e vari minuti dopo, Luca intona
"Bingo! dammi la mano con il taglio sfigato"
Faccio, titubante, quello che mi dice e lo vedo intingere un dischetto di cotone con l'acqua ossigenata

"Cosa stai facendo?"
Alza la testa e mi guarda senza dire nulla, e per vari secondi, nei quali mi sono dimenticato di ciò che avevo intorno, incateniamo i nostri sguardi immergendo le mie iridi nelle sue pozze verdi tendeti al marroncino.
Luca distoglie lo sguardo, e dice con tono calmo e pacato
"ti disinfetto il dito, metti caso che ti prendi un'infezione?"
"Oh...si certo, grazie"
Lui annuisce e dopo aver ripulito la ferita mi mette un cerotto, con sopra la stampa della sirenetta...

"Ti si addice sfigato"
"Potevi prenderne uno diverso..."
"Volevi quelle con Mulan? o con Topolino? o trovato questi bimbo scusa"
Si asciuga una finta lacrimuccia in modo teatrale, poggiandosi una mano sul cuore
"Oh sfigato io torno a casa"
"Cosa? come?"
"Passo dal tetto, come sono arrivato me ne vado, Vittozzi se ne va!"
"N-Non puoi lasciarmi qua da solo!"
"Uff sfigato seguimi"
"Non ci penso nemmeno! e se cado?"
"Muori"
"Apputo!"
"Senti sfigato hai due braccia che sono due tronchi, riesci perfettamente ad attaccarti al tetto e saltare sopra casa mia"
"Ma"
"Ma un cazzo, muoviti"

Con il capo rivolto verso il pavimento raggiungo Luca, e dopo aver rischiato più di una volta di cadere, raggiungo la salvezza sul balcone di Luca.
"Ok ora dovrei uscire"
"Di già sfigato non ti vuoi divertire?"
Mi rivolge uno sguardo ammicante che io ricambio con uno misto di imbarazzo e disgusto.
"V-Voglio sono andare a casa t-ti prego"
Lo vedo allontanarsi ridacchiando, e io posso finalmente ritornare a respirare.
Ma l'aprirsi improvviso della porta, interrompe i miei pensieri

"Luca ti ho portat- E tu chi sei scusa?"
Mi irrigidisco sul posto sentendo le mani sudare dal nervosismo, nel vedere credo la madre del ragazzo, che in questo momento è davanti a me senza maglietta, e tentando di trovare una giustuficazione alla situzione apro e chiudo la bocca come un demente, sotto lo sguardo duro e ferreo con il quale la donna sta squadrando ogni centimetro del mio corpo.

"Mamma, sai come sono, è uno dei soliti"
"Dovresti smetterla di sfruttare così queste pivere persone, magari loro provano qualcosa per te cosa ne sa-"
"ESCI! NON INIZIARE, VATTENE! ANCHE TU ERI COSÌ!"
Vedo la madre di Luca abbassare la testa e chiedere scusa con un tono di voce talmente basso che non probabilmente suo figlio non avrà nemmeno sentito.

"L-Luca...cosa?"
"Niente fai finta che non sia successo niente"
Lo vedo sedersi, sul letto con le mani che sorreggono la testa e gli occhi chiusi.
Allora spinto da non so quale forza, mi siedo davanti a lui e prima che possa aprire gli occhi, lo abbraccio.

Luca Pov
sento due possenti braccia circondarmi, e un familiare odore invade le mie narici, mi viene l'istinto di ricambiare quel dolce e caldo abbraccio, tento di trattenermi.

"So che non ricambierai l'abbraccio, m-ma era s-solo per farti s-sentire meglio"
La sua timidezza è troppo, e subito dopo questa frase, tento anche se in modo sicuro di stringerlo a me.
È una sensazione stupenda.

-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-

bella raga questo è il verò capitolo, prima mentre stavo scrivendo, una mia amica ha pubblicato a caso le prime due righe perchè è stupida, comunque scusate gli errori grammaticali.

Un vicino particolare ~ ( Denis Dosio x Luca Vittozzi)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora