Panic.

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"Credevo mi scrivessi!" Si lamenta il biondo, seduto al mio fianco, arricciando il naso ed incrociando le labbra, per fingere un broncio.

Questa mattina, quando sono salito sul pullman, mi è sorta una stupida, ma allo stesso tempo intrigante, domanda:
Dovrei sedermi accanto a Taehyung?
I miei occhi continuavano a scorrere tra i vari sedili e quello dove il biondo stava già comodamente seduto.
Mi sembrava da maleducati pretendere di sedermi con lui ma, all'unisono, credevo fosse scortese chiedere a qualcun altro, come se mi dispiacesse stare con lui.
Ma, fortunatamente, è stato proprio lui a risolvere il mio dilemma, richiamando la mia attenzione sbracciandosi.

"Scusami. Ieri ho avuto una giornata intensa e mi è passato di mente."
Mi pento subito delle mie parole. Devo essere stupido. L'ho fatto passare per una cosa facoltativa del quale mi posso tranquillamente scordare.
Il ragazzo, però, mi sorride, calmandomi un po'.
"Tranquillo. A dire il vero anche io ho avuto un pomeriggio movimento; c'è di quella gente in giro." Ribatte ma, non sapendo come ribattere, lascio cadere il discorso.

Taehyung sbuffa e si raddrizza sulla sedia, voltandosi maggiormente verso di me.
Le nostre ginocchia si sfiorano ed io posso già sentire il fiato accorciarsi ed il battito cardiaco accelerare.
Mi sposto in dietro, cercando di mettere un minimo di distanza tra le nostre gambe ed anche di non dare nell'occhio. Non voglio che mi inquadri come un pazzo.

"Senti, facciamo una cosa, perché ho l'impressione che se aspetto te ci vogliono mesi." Dice, picchiettando con le dita sulla propria gamba.
Provo a fingermi offeso ma, in realtà, anche se non conosco il suo intento, non ha tutti i torti; sono abbastanza lento con tutto ciò che faccio, ci metto molto ad ingranare la marcia.
"Dammi il tuo cellulare, così ti salvo il mio numero e mi prendo il tuo." Prosegue, finendo per esibire un'ampia fila di denti bianchi.

Sono un po' riluttante. Dovergli porgere il mio telefono implicherebbe una qualche possibile connessione tra le nostre mani e ne potrei morire.

Mi decido ed estraggo il dispositivo dalla tasca dei miei skinny jeans neri, per passarlelo.
Le nostre mani sono vicine.
Troppo.
Trattengo il respiro e tengo il telefono solo con due dita, rendendo quasi impossibile il contatto, ma lui è pur sempre Taehyung che, con poca grazia, ricopre tutto il cellulare con una mano, colpendo anche le mie dita.

Cazzo.

D'istinto mollo la preso con uno spasmo del polso. Preso contro piede, Taehyung ritira di colpo il braccio ed il mio telefono finisce a terra, non prima di aver fatto due piroette in aria.

"Merda, mi spiace. Lo recupero subito." Il biondo si alza, anche se stretto tra i sedili, per poi chinarsi e cercare il telefono sul pavimento del bus.
Io resto immobile; così non fa che peggiorare la situazione.
Mi colpisce il ginocchio, la coscia, poi nuovamente la mano ed ora, sono schiacciato contro lo schienale, con il cuore che batte a mille, la gola che brucia ed il suo fottuto sedere a pochi centimetri dalla faccia.

Non ce la posso fare.
Sento di star per piangere. Me ne devo andare e fortunatamente, qualcuno ascolta le mie preghiere. L'autobus si ferma davanti alla scuola e subito mi fiondo fuori dalla cabina, prima che gli altri possano solo pensare di farlo.
Non mi interessa più nulla; non mi importa essere sembrato scortese scappando ed il mio telefono...bhe può tenerselo. L'unica cosa che desidero, in questo momento, è trovare un posto isolato e nasconsto nel quale potermi raggomitolare su me stesso.

Invece di entrare nell'edificio, prendo il sentiero che, dal giardino, porta ad una piccola radura. Dopo essere penetrato all'interno di quest'ultima, esamino tutti i possibili giacigli, optando per un sasso piatto posto proprio davanti ad un grande tronco, sul quale immagino potrei comodamente posare la schiena.

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