15) EGO(ista)

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TAY'S point of view:

"Rivestiti cazzo, e fai in fretta. Ho altri programmi per la serata"
"Ma mi cacci via così Tay?"
"Sì e non chiamarmi Tay, per te sono solo Tyler!"
"Sei sempre il solito stronzo, non cambi mai"
"Abbiamo solo scopato, credi di aver totalizzato abbastanza punti da potermi considerare tuo amico?"
"Non dirmi chi sono o cosa sono, tu non sai nulla di me; e ora sparisci".
Claudia esce sbattendo la porta... ancora con le scarpe in mano.
Ma si chiamava Claudia?
Tiro un pugno contro il muro, seguito da un calcio.
"Merda"
Non sto bene, mai stato bene in effetti; mi consolo con questo buffo, sbagliato ed orrendo modo quando, con un filo di coraggio in più, avremmo potuto essere solamente io e lei.
Noi.

Non devo rimproverarmi, non devo rinfacciarmi nulla; io l'ho fatto per lei.
L'unica a cui abbia mai realmente tenuto, la sola, fino ad ora, a cui tengo veramente.
E tutte le altre? Ma perché Tay...
"Cazzo lasciami in pace", non resisto, questa vocina mi logora ogni giorno di più.
Mi logora, perché so che nel profondo ha ragione.

Spesso mi sono chiesto il perché, ma sai, ma so che non è facile da spiegare; mi sento tremendamente solo in un mondo pieno di persone.
Un mondo colmo di gente che mi ama, so che mi ama, ma io non so ricambiare, io preferisco fuggire da tutto questo amore che non ho mai saputo controllare.
Non so tenermi a bada, non l'ho mai saputo fare e non ho neanche voglia, sinceramente, di imparare.
Però giuro lei era tutto.
L'hai lasciata andare, o meglio l'hai cacciata, te ne rendi conto?
Gettata via, come una qualsiasi, come una delle tante!

"No, cazzo no, chiudi quella fottuta bocca"
"Stai zitto"
Rischio di esplodere, mi trema la voce, mi tremano le mani e ho la bocca asciutta.

Vorrei che la mia testa potesse staccarsi da me.
Senza di me tutti stanno meglio, anche se lei me lo ripeteva sempre, mi diceva sempre che vedeva del buono in me, nei miei occhi vedeva la luce.
Ma nei miei occhi io riflettevo lei.
Nessuno capirà mai tutti i miei perché, i miei ma e i miei se.
Ci sono segreti che moriranno con me.
So di aver fatto la scelta giusta, era la mia migliore amica, o forse è sempre stata molto di più e io non ho mai voluto ammetterlo.
Io volevo rimanere cieco, a volte è meglio non vedere.
Io volevo rimanere cieco in un mondo di persone che ci vedono per finta.

Sono uno stronzo, gioco con le persone, si è vero soprattutto con le ragazze, ma con lei non ho mai osato, era il mio portafortuna.
Mi manca, sarei un ipocrita affermando il contrario.
Ho preferito pensare a me stesso, questo credono tutti, sono un egoista, è ciò che esce dalle loro bocche.
Sono un egoista perché la vita, da sempre, mi ha insegnato che pensando prima a te stesso eviti il più delle volte di soffrire, pensando prima a te stesso non potranno mai farti del male; creandoti quella "bolla" di sicurezza, tu uomo, sarai invincibile.
Non ci saranno controindicazioni, nessun foglietto illustrativo; questo farmaco così potente non richiede la ricetta, lo assumi e, effetto placebo, ti senti il più forte.
Io lo ero, lo giuro lo ero.

Tutto questo gioco è solo nella tua testa, là fuori non è così, o meglio lo è, fino a che non incontri quella persona che farà di te e del tuo medicinale solo un mucchio di polvere.
E io che avevo trovato l'alternativa alle mie pillole, l'ho allontanata come un coglione.

Un egoista, non solo egoista, anche codardo; non solo codardo, anche disperato.
Disperato è dire poco, senza di lei non dormo la notte, mi manca ogni più piccola attenzione che mi concedeva, l'ho realizzato solo ora che quel giorno feci il più grosso errore di sempre.

Me li ricordo quegli occhi lucidi colmi di lacrime trattenute, colmi di odio e amore, colmi di me; riuscii a svuotarglieli tutti e per questo e per mille altri motivi mi sento uno schifo.
So di non meritarla, ne sono sempre stato consapevole, mi sono sempre chiesto lei cosa ci trovasse in uno come me; in un completo disastro come me.

Sogno spesso di tornare indietro nel tempo, a quel pupazzo di neve, solo io e lei, e cazzo probabilmente io mi innamorai di lei già a quei tempi.
Sogno spesso di tornare e poter rivivere certi momenti della nostra infanzia e adolescenza, quando ancora ero recuperabile, quando ancora riuscivo solo a farla sorridere e asciugavo le sue lacrime e picchiavo forte chi le causava.
Ora sono io il colpevole dei suoi occhi rossi.

Tutte queste ragazze non mi fanno bene, al contrario di ciò che credevo, lei non la sostituirò con un comune "chiodo schiaccia chiodo".

Lei non la sostituirò.

Lascia che ti aspettiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora