Capitolo IX

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"Chi si crede di essere quella Granger, venirmi ad importunare in questo modo e chiedermi di essere gentile con Potter, stupido Potter non posso mai stare tranquillo. " Draco si stava dirigendo verso il Lago, voleva avere un po' di tempo in solitudine, gli piaceva sentire il vento freddo delle mattine, specialmente quelle in cui il sole andava e veniva come quel giorno, cosi avevi il tempo di scaldarti un pochino e rinfrescarti subito dopo. Il prato non era ancora nel periodo in cui era ricoperto di rugiada, quindi a passo sicuro stava avanzando in quello che considerava essere il suo albero preferito, quello che aveva una maggiore distesa di erba, che rendeva più comodo sedercisi e appoggiarsi . quello in cui si era arrampicato un sacco di volte, in cui aveva visto le migliori albe quando durante il sesto anno non riusciva a dormire e ricoperto di centesimi illusori era uscito dal castello andando verso il lago, per sentire qualcosa, anche solo il freddo, qualsiasi cosa che lo facesse sentire vivo. Durante i primi giorni dell ottavo anno faticava ancora a prendere sonno, ma aveva già superato il momento più critico durante l'estate, prima del processo e anche dopo, quando gli incubi in cui gli Auror arrivavano a casa e lo portavano via erano l'unica cosa che occupavano la sua mente. Facendo scivolare la sua borsa dal braccio al terreno e dopo essersi seduto, Draco prese in mano il libro per la quale Granger aveva cosi tanto interesse, non perché voleva darglielo il prima possibile per gentilezza siamo chiari, voleva solo togliersi di dosso il pensiero.

Aveva ancora un'oretta prima dell inizio delle lezioni, quindi poteva godersi tutto il tempo a sua disposizione.

Prese una mela dalla borsa e inizió a fare colazione, era una abitudine per lui prendere la frutta della cena del giorno prima e usarla come colazione il giorno dopo quando voleva stare in pace ed evitare la sala grande.

Mentre sfogliava le pagine e talvolta prendeva un morso di mela, il libro iniziò ad illuminarsi di uno strano colore, come se una luce ci si stesse rispecchiando, Draco alzò lo sguardo per controllare se per caso ciò derivava da strani fenomeni climatici, guardò davanti a lui ma non vide nulla, pensando di aver visto sbagliato e che forse aveva più sonno di quanto non credesse, riportò i suoi occhi sul libro, eppure continuava ad essere illuminato.

"Per Salazar ma che cazzo..."mentre rialzava gli occhi si accorse di qualcosa vicino alla sua spalla destra, sussultando e allontanandosi vide che una strana luminescenza lo affiancheggiava.

Saltò all indietro e sfoderò la bacchetta contro quella figura, quando si accorse che davanti a lui c'era un cervo luminescente, un patronus!

Ancora con la bacchetta puntata contro la testa del cervo, Draco iniziò ad abbassare il braccio.

"E tu che vuoi? Non sono un dissennatore hai sbagliato cattivo."

Si rimise al suo posto, con la schiena contro il tronco e riprese il libro da terra.

"Beh si può sapere che vuoi? Chi è che ti ha evocato stupido cervo?"

Il patronus rimase fermo a fissarlo intensamente negli occhi, al che si accasciò li di fianco a lui, con il corpo rivolto verso Draco, e la testa che talvolta guardava lui o il lago.

Rimase una quarantina di minuti li, inizialmente irritando il biondo, perché sentiva il suo spazio invaso, poi lentamente accettandolo e calmandosi. Avere una compagnia assolutamente inventata era comunque meglio che dover sempre essere da solo perché nessuno lo capiva, gli amici non gli mancavano, però da dopo la guerra sentiva il bisogno di qualcuno che condividesse più emozioni e passioni con lui.

Un cervo in forma di patronus anche se solo per una mattinata non gli sarebbe dispiaciuto.

Mentre faceva delle piccole pause dal libro cercava di pensare a chi potesse essere il suo creatore, ma per quanto si sforzasse sapeva che l'animale non gli era nuovo, ma il nome della persona gli sfuggiva. Beh finché nessuno fosse venuto a disturbarlo o a insultarlo perché aveva corrotto il suo patronus per diventare di un mangiamorte tutto andava bene.

Controllò con un tempus l'orario e vide che tra poco sarebbe iniziata la lezione di pozioni, poteva controllare la pozione che aveva con Potter anche quella mattina almeno.

Doveva ammettere a se stesso che Potter non aveva ancora fatto qualche errore con la pozione, quindi si era lentamente più rilassato, però non voleva abbassare troppo la guardia.

" va bene cervo, io me ne torno al castello, grazie della compagnia e torna pure dal tuo padrone o qualsiasi cosa"

Detto questo il cervo si alzò e abbassò la testa come per fare un cenno di saluto, si mise a correre verso il castello e scomparve in una nuvola.

Draco si avviò quindi a lezione.

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Vi piace?
La storia inizia a parer mio a prendere forma, spero vi sia piaciuto il capitolo
Scusate se non scrivo assiduamente ma ho sempre l'impressione che non sia troppo avvincente come storia o io non sia troppo brava, continuate a commentare per farmi capire.
Grazie

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