"Harry amico, aspettaci non correre" Ron urló col fiatone, a fianco di Hermione, mentre percorrevano le scale per fargli uscire dai sotterranei.
"Harry ti prego non scappare, parla con noi" disse Granger mentre teneva ancora in mano i suoi libri di pozioni che per la fretta non era riuscita a rimettere nella sua borsa.
"No, me ne vado nel dormitorio, lasciatemi stare ragazzi, non voglio parlare con nessuno." Cosí dicendo aumentó il passo, fino a sparire in mezzo alla folla di persone che erano uscite dalle varie lezioni, lasciando i suoi amici fermi in mezzo al corridoio.
"Ma che é successo lá dentro Hermione? Tu per caso hai capito?"
"No Ron, o almeno non so quanto le mie supposizioni possano essere giuste, stavolta devo ammettere che non so cosa stia passando nella testa di Harry."
Improvvisamente dei passi si fermarono vicino a loro "Non so cosa stia succedendo al vostro ragazzo d'oro, ma so cosa sta succedendo a Draco."la voce era assolutamente inconfondibile, i ragazzi si voltarono per vedere davanti a loro Parkinson che li osservava con una espressione scrutatrice e spocchiosa.
"Sparisci Parkinson, non ci interessa di Malfoy."disse Ron.
"Non voglio litigare Weasley, ma voglio parlare con te Granger, per capire quello che sta succedendo, anche io ho un amico in difficoltá, che non stranamente sembra sempre legato al vostro."disse la Serpeverde alzando un sopracciglio, con lo sguardo rivolto verso la sua compagna di pozioni.
Hermione notó che il suo viso e la sua posizione, con le braccia incrociate, il peso del corpo su una gamba e la borsa tenuta solo su una spalla, rispecchiavano la ragazza che conosceva ormai da anni, fiera, arrogante e convinta di essere ancora a capo di tutto. Ma i suoi occhi, quelli non facevano che spostarsi da persona a persona, come un animale in gabbia, pronto ad attaccare per difendersi ad ogni costo, e la vena di preoccupazione sulla sua fronte era comunque visibile. No, non era come prima, il modo in cui si atteggiava era palesemente una facciata, per intimidire gli altri, fargli vedere che lei era ancora lei, e non avrebbe esitato ad attaccare, quando in realtà il modo in cui camminava sempre attaccata al muro, il fatto che la sua voce acuta non si udisse sempre in giro mentre rideva o prendeva in giro, e che l'aveva vista piu volte sorridere in modo dolce e rassicurante ai primi anni della sua casata, avevano fatto capire ad Hermione che quella davanti a lei era un'altra Parkinson. Ah e ovviamente dalla sua bocca non si udiva piú il termine mezzosangue.
"Quello che vuoi dire alla mia ragazza lo puoi fare davanti a me."disse Ron facendo un passo avanti.
"No, va bene, andiamo pure a parlarne in un posto piu discreto."
"Ma Herm non c'è da fidarsi di loro!"
"Ron stai tranquillo, non credo che mi farà del male, é tutto ok, é per capire cosa succede ad Harry." Disse la ragazza mettendo una mano sul braccio di lui per farlo calmare. Sapeva che era ancora diffidente, per come la sua famiglia ne era uscita spezzata, per l'aver perso un fratello, non odiava i Serpeverde voleva solo non averci a che fare, ma era convinta che col tempo si sarebbe calmato.
"Va bene, per Harry."guardó ancora Parkinson e si voltó per andarsene, non senza borbottare a bassa voce.
"Carino il tuo fidanzato bodyguard, dovrebbe imparare a calmarsi un po' però"
"Puoi biasimarlo?"disse Hermione voltandosi verso la ragazza.
"No, in realtà no. Forza andiamo, dobbiamo capire che sta succedendo ai nostri amici Granger."
"Solo se inizierai a chiamarmi per nome, siamo anche compagne a pozioni, ormai il cognome é cosa superata non credi?"
"Come desideri 'Hermione'', forza andiamo."fece cenno alla grifondoro di seguirla e insieme si avviarono verso il giardino del castello, continuando ad essere seguite da sguardi e bisbiglii.La porta venne chiusa violentemente, la borsa gettata a terra con noncuranza mentre i libri e tutto ciò che conteneva si riversava per terra, il suo corpo lanciato a peso morto sul letto, il suo viso coperto dal cuscino, rialzato subito dopo per togliere gli occhiali e appoggiarli, per tornare al cuscino soffocando un urlo.
Giusto il tempo 20 secondi per poi rialzare la testa girarsi a pancia in su. Cosa diavolo aveva combinato? Perchè aveva detto quelle cose?! Stava andando tutto bene, stavano parlando come due persone civili, cosa gli era passato per la testa?!
Poteva anche rimanere a guardare il baldacchino rosso scuro tutto il giorno, anzi tutto l'anno, dopo la figura che aveva fatto non sarebbe piu uscito dal dormitorio, come avrebbe potuto affrontare tutta Hogwarts, adesso che sicuramente le voci di quello che era successo erano arrivate a tutti, e come avrebbe fatto ad affrontare Malfoy, stupido, stupido, ecco quello che era stato, uno stupido.
Era un Grifondoro, aveva combattuto in una guerra fino a pochi mesi prima, il coraggio non era certo una cosa che gli mancava, come aveva potuto cacciarsi in quel guaio...perché aveva reagito cosi? Era ovvio che Malfoy non stesse pensando che poteva piacergli, lui non aveva detto niente, aveva tutto equivocato da solo, ma poi perché era andato cosi nel panico? bastava dire tranquillamente che non intendeva in quel senso nel caso l'altro stesse fraintendendo.
Harry sbuffò, dita incrociate sul petto, capelli scompigliati e di nuovo sullo stesso letto con un nuovo problema come ogni anno, ma stavolta l'avrebbe risolto da solo, aveva affrontato di peggio, ci teneva davvero a migliorare la situazione col Serpeverde, anche solo per far calmare questa stupida guerra contro la casa, che i piu giovani sembravano aver preso tanto a cuore, o anche solo per far calmare un'ossessione che credeva ormai scomparsa.
Non era più il bambino di un tempo, stavolta avrebbe agito, si alzó dal letto e si mise a cercare una penna e una pergamena.Nei sotterranei del castello un altro ragazzo era alle prese con sentimenti contrastanti, lui però era seduto alla scrivania, e osservava le creature del lago dalla vetrata, che di recente avevano iniziato a rilassarlo, lo rendeva calmo guardare qualcosa di cosi silenzioso, che non poteva toccarlo in nessun modo, che non si interessava minimamente alla sua presenza, ok anche la sala comune dei Serpeverde era deserta in quel momento dato che erano tutti a lezioni, quindi un po' la cosa contribuiva alla tranquillità, però era bello annegare col pensiero, andare lontano , staccarsi dal proprio corpo, dalla propria vita pressante, dalla faccia sfregiata di Potter...
Dannato Potter, non riusciva nemmeno questo a farlo smettere di pensare a lui, perfino nei pensieri delle persone riesce a prendere tutte le attenzioni per sé.
Le sue mani si strinsero a pugno sopra la scrivania, mentre la ruga in mezzo alle sopracciglia iniziava a formarsi seguita da una smorfia che prendeva bocca e una narice del naso.
Era già difficile riuscire a tenere un basso profilo e proteggere la sua casata senza fare qualcosa che attirasse la sua attenzione, e adesso tutta la scuola stará parlando di come il Salvatore ha rifiutato il Mangiamorte, e non un rifiuto di amicizia o di pace, ora tutti penseranno che lui si é dichiarato a Potter e che non é ricambiato.
Tutti penseranno a lui come ad uno a cui piacciono i maschi, ma non é così, lui non ha mai provato attrazione per i maschi, e anche se fosse, sicuramente Potter sarebbe l'ultimo a cui potrebbe pensare. Blaise sarebbe stato sicuramente piú nelle sue corde, con gli stessi ideali e sicuramente molto più ben curato, se proprio avesse dovuto interessarsi ai maschi avrebbe preferito questo genere, non quello del Grifondoro. Una persona goffa, maldestra, impulsiva, sciatta, sempre sorridente, come se avesse difficoltà a prendere le cose sul serio...no ok questo ultimo punto era inesatto, sapeva che stava cercando solo lati negativi andando anche a inventarli per avvalorare la sua tesi che Potter , nel caso, sarebbe inadatto a lui. Peró le altre cose erano vere, totalmente diverso da lui, valori, tradizioni, estetica, insomma sarebbero un macello come amici figurarsi come una coppia di amanti...Merlino, ma poi perché anche solo aveva iniziato a pensare a quelle cose, che stupidità.
La sua espressone di rabbia era cambiata, ora aveva un gomito appoggiato alla scrivania e con la mano aveva iniziato a scompigliarsi i capelli, mentre la testa ci appoggiava il suo peso, e l'altro braccio era teso con la mano aggrappata al mobile, come per ricordarsi di restare saldo alla realtà, che gli stava succedendo di recente? Perchè non poteva tornare ad ignorare Potter come prima? Perchè in soli pochi giorni quel ragazzo lo stava portando a pensieri mai fatti prima?
Per non parlare dell'odore che aveva sentito mentre stavano parlando, quello del Salvatore, che gli aveva riportato la memoria ai tempi della guerra e a quello che Lovegood gli aveva detto.
Ma non poteva essere cosí importante alla fine, é stato semplicemente un caso, e poi alle storie che la sua amica va a raccontare nessuno crede perché sono sempre stramberie, quindi era tutta una stupidaggine!
Pensare a Potter in un modo diverso, sentire il suo odore, sentirsi frastornato nel momento in cui lui fa un complimento, nulla di tutto ció era importante, semplicemente di recente gli era troppo facile mettere in discussione tutto quello che sapeva, come era giusto che fosse, si era ritrovato senza piú certezze, a non sapere piú nemmeno chi fosse.
A lui piacevano le ragazze, ok che non gli era mai interessato davvero di nessuna, ma questo non voleva dire nulla, non aveva mai provato attrazione per gli uomini, di questo era certo, e non avrebbe mai piú fatto pensieri del genere.
Non avrebbe piú pensato a Potter, stavolta non voleva piú seriamente averci a che fare, e per provare a tutti che non gli interessava sarebbe dovuto uscire da li, andare a lezione e stare coi suoi amici, non nascosto.
Si alzó, prese la borsa, si avviò verso l'uscita della sala, e proprio mentre aprí la porta, un aeroplanino di carta gli finí in faccia.________________________________________
Ciao a tutti, come state? Spero bene, che siate tutti sani e salvi
Allora, innanzitutto spero che il capitolo vi piaccia, scusate eventuali errori,
So che potreste odiare lo svolgimento lento, ma personalmente penso ci siano molte cose non cosi semplici da affrontare, nella mia testa Harry é un ragazzino pasticcione e adolescente che ha difficoltà a capire ciò che gli accade intorno e che sente, a meno che non riguardi signori oscuri o guerre, mentre Draco penso sia un soggetto molto più profondo e pieno di problemi, che alle cose ci pensa davvero molto e che fatichi di più ad accettare.
Comunque questo capitolo penso abbia aperto varie dinamiche, di pensiero e relazionali.
Spero davvero vi piaccia oddio , comunque grazie per tutto il sostegno che mi date giuro, leggo tutti i vostri commenti e vi adoro non so nemmeno come descrivere come mi fate sentire.
Grazie
STAI LEGGENDO
Può essere che...?
RomanceAveva bisogno di qualcuno che lo capisse, qualcuno che non avrebbe pensato all'eroe se fosse stato con lui, qualcuno che aveva bisogno di essere protetto ma che volesse anche proteggere a sua volta, qualcuno che potesse farlo sentire come suo padre...