Il cielo iniziava ad annuvolarsi mentre Draco usciva dal castello per andare nei campi da Quidditch, non sapeva ancora chi lo avesse richiesto li, ma sperava che l'incontro sarebbe stato breve dato che da li a poco si sarebbe messo a piovere.
Continuando a camminare spedito, con lo sguardo rivolto davanti a se, il vento freddo che gli congelava gli zigomi e le labbra, non sapendo cosa aspettarsi, se una qualche ragazza che le avrebbe confessato i suoi sentimenti, anche se quelle cose accadevano molti anni prima,e ora come ora nessuno avrebbe osato farlo, qualcuno che voleva provare a fargliela pagare sfidandolo a duello oppure qualcuno che patteggiava in gran segreto per lui, Potter ipoteticamente parlando, come minimo il quattrocchi voleva provare senza sguardi indiscreti di nuovo la carta dell'amicizia, che perdita di tempo.
Arrivato finalmente al campo il ragazzo si guardò intorno, ma non riusciva a vedere nessuno, forse era stato tutto uno scherzo.
"Sei venuto allora"
Una voce aveva parlato alle spalle di Draco, e purtroppo la conosceva fin troppo bene.
"Non voltarti, voglio che rimani fermo immobile, voglio farti provare quello che tu hai fatto provare a me"
Il battito del biondo iniziò ad accelerare, strinse i pugni e la sua ruga in mezzo alle sopracciglia iniziò a formarsi, in lontananza i tuoni rimbombavano e il cielo si faceva sempre più nero, quella sarebbe stata una giornata che difficilmente avrebbe dimenticato. una mano iniziò a tastarlo sul fianco, poi si avvicinò all'apertura del mantello, lo scostò violentemente, ovviamente Draco non poteva muoversi, sentiva qualcosa di duro che lo toccava da dietro, era impotente a ciò che sarebbe accaduto, non immaginava nemmeno che sarebbe successo così, sapeva che prima o poi sarebbe capitato, ma non sapeva ancora con certezza con chi e dove.
La mano intanto dopo aver cominciato il suo percorso sui fianchi del biondo, continuando a tastare violentemente, trovò l'apertura che stava cercando, il Serpeverde iniziò a sudare freddo, non era pronto, non voleva, non così, il cuore gli batteva cosi tanto forte che non sentiva più niente, pensava che sarebbe anche potuto morire sul colpo, il suo battito sarebbe stata la causa della sua fine, anni e anni nel cercare di sviluppare maggiore atarassia possibile, ed ecco che tutto viene vanificato per mano di un ragazzo nel campo da Quidditch di Hogwarts, almeno sarebbe successo in un luogo che amava.
La mano dell'altro ragazzo entrò nell'apertura, strinse e tirò fuori ciò per cui era lì, e Draco vide, e sapeva che quello era l'inizio della fine.
La sua bacchetta veniva lanciata con noncuranza lontano da lui, la sua unica difesa non c'era più.
"Ok Mangiamorte ora puoi girarti"
La bacchetta che stava iniziando a creare un segno sulla pelle del biondo per quanto era con forza puntata addosso alla sua pelle, finalmente si staccò, facendo sentire un dolore pungente sulla sua schiena, ma era irrilevante, sapeva che quello non era nulla in confronto a quello che stava per subire.
"Sei molto valoroso se disarmi una persona prendendola di spalle, mi complimento, in teoria la tua casata é quella dei giusti, ma infondo non é che tu ti sia comportato come un pezzo di pane con me giusto? Forse il cappello ha sbagliato a smistarti." Draco sogghignava mentre si girava, era l'unica arma che gli rimaneva, non voleva più piagnucolare come aveva sempre fatto. Si, era un codardo e lo sarebbe sempre stato, probabilmente durante una battaglia scapperebbe ancora, o non ucciderebbe comunque Silente se potesse tornare indietro, In quello Malfoy non era cambiato, voleva poter vivere sereno, nel lusso più sfrenato, guardando gli altri dall alto al basso, da piccolo pensava che il suo futuro sarebbe stato quello, non avrebbe mai pensato che invece sarebbe stato usato dal Signore Oscuro, avrebbe dovuto portare il suo marchio, e che tutto quello che venerava del padre sarebbe stata solo cenere inconsistente. Suo padre non era nulla, nei mesi dopo la guerra l'aveva capito, aveva sempre rivolto il suo sguardo e la sua ammirazione sulla persona sbagliata, in quel poco tempo sua Madre lo aveva istruito su come essere agli occhi degli altri, gli aveva insegnato a costruirsi una maschera, poteva rimanere un codardo, ma mai avrebbe dovuto darlo a vedere, questa era la migliore arma che potesse avere, non dare agli avversari la soddisfazione di vederlo crollare, e forse rimanendo apparentemente calmo sarebbe riuscito a trovare una soluzione per i suoi problemi.
Mentre davanti a sé il Grifondoro del sesto anno, quello che lo infastidiva sempre, a cui sapeva era morta la sorella, Katy, di un anno più piccola durante la battaglia, conosciuta perché rimase a lottare valorosamente, gli puntava la bacchetta al cuore, era a sua madre che Draco pensava, sarebbe rimasta da sola, in un mondo che l'avrebbe sempre disprezzata, lasciata in disparte e umiliata, era la cosa peggiore per lui, aveva paura di morire anche, ovviamente , l'aveva sempre avuta, l'unico a non averla sembrerebbe proprio essere Potter, ah basta pensare a lui, il suo ultimo ricordo non sarà sicuramente la faccia dello sfregiato.
"Stai zitto schifoso mangiamorte, sono stanco di vederti camminare per i corridoi, non mi interessa se hai aiutato Harry, mia sorella é morta per mano della feccia come te, meriti di soffrire, non é giusto che tu sia qui e lei no."
"Te l'ho già detto che mi dispiace, mi dispiace di qualsiasi morte, me le sento addosso tutti i giorni, specialmente vedendo i visi dei loro amici o dei loro parenti."
"Ho detto che devi stare zitto, adesso la pagherai, non mi importa cosa ne faranno di me dopo, saprò che almeno c'è stata giustizia."
L'ultima cosa che Draco vide furono gli occhi di quel Grifondoro, poi le sue labbra muoversi, senza che nessun suono ne uscisse, ma non tanto perché l'altro non stava parlando, piu perché era lui a non sentire più niente, i suoi sensi lo avevano abbandonato prima del previsto, la sua codardia lo aveva annullato.
Poi più niente.
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Può essere che...?
RomanceAveva bisogno di qualcuno che lo capisse, qualcuno che non avrebbe pensato all'eroe se fosse stato con lui, qualcuno che aveva bisogno di essere protetto ma che volesse anche proteggere a sua volta, qualcuno che potesse farlo sentire come suo padre...