Capitolo VII

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Harry rincorse Malfoy per tutto il corridoio, ma ahimè il ragazzo era molto veloce e finì per perderlo di vista, tirò fuori la mappa dei malandrini che fortunatamente teneva sempre in tasca per ogni evenienza.

Cercò il nome del biondo e vedendo la sua figura che continuava a correre capì che stava andando verso la torre di Astronomia, così si mise addosso il mantello dell invisibilità, non voleva rischiare di incontrare altra gente che lo distraesse e lo portasse via dalla sua missione.

Mentre camminava Harry pensava che aveva fatto bene a rendersi invisibile, perché ormai il castello iniziava a svegliarsi e certi suoi compagni di classe iniziavano ad avviarsi verso l'aula di pozione, anche loro per andare a fare il loro turno di mescolata.

Quando arrivò in cima alla torre il biondo era aggrappato alla grata, muscoli tesi e la testa rivolta verso il basso, guardando il vuoto che si espandeva davanti a lui, il respiro era corto, doveva aver corso fino a perderlo e il suo mantello era buttato per terra con noncuranza.

Rimase un poco ad aspettare, vedendo se per caso si sarebbe ripresentata la stessa scena del sesto anno, dove Malfoy aggrappato al lavandino con la testa bassa aveva iniziato a piangere fuori controllo, ma vedendo che fortunatamente quella crisi sarebbe stata evitata, Harry fece un passo verso il biondo, quando ad un tratto questo iniziò a parlare:- so che sei lì Potter, è inutile che ti nascondi.

Harry si tolse il mantello con uno sguardo estremamente interrogatorio.

"Se ti stai chiedendo come lo so, è perché sei una persona molto prevedibile che non lascia privacy a nessuno, e poi si sente il tuo respiro affannato. L'unica cosa che non ho mai capito è come tu riesca sempre a trovarmi." Malfoy si voltò "tu e quel mantello dell invisibilità, il prescelto possiede qualcosa di così tanto raro e prezioso e lo usa per inseguire come un bambino le persone che odia."

"Io non ti odio Malfoy, e per rispondere al tuo quesito..."Harry estrasse la mappa dei Malandrini e la sporse al biondo."questo è il modo in cui sono sempre riuscito a trovarti, è una mappa creata da mio padre, Sirius, Remus e Minus quando erano ad Hogwarts." E la sporse per farla vedere all'altro ragazzo.

"Ora mi torna tutto, ecco perché nel sesto anno ovunque andassi ti trovavo sempre lì a osservarmi, non hai proprio nulla da fare eh?!"

"Se un mio coetaneo progetta di far entrare i mangiamorte ad Hogwarts no, non ho nulla da fare, e comunque sono preoccupato per te."

"No Potter non lo sei, sei solo un gran ficcanaso, non mentire a te stesso e non fare l'eroe che con me non ne hai bisogno."

"Dimmi cosa è successo ieri, dimmi di cosa parlavano quei ragazzi nei sotterranei."

"E perchè dovrei farlo?"

"Malfoy perché lo rendi così difficile?"Harry urlò, si passò una mano fra i capelli frustrato per la situazione."io voglio finirla con questa cosa che c'è tra noi, con questa rivalità, e credo che anche tu voglia."

"Oh ma davvero Potter? E cosa te lo fa dire?" Ghignò il biondo che aveva ricominciato ad avere autocontrollo di sé e si stava dimenticando il motivo per cui era corso via.

"Perché riusciamo a stare vicini e a toccarci senza che ci sia di mezzo una lite."le parole uscirono senza che Harry avesse davvero pensato a cosa dire, e immediatamente divenne rosso in viso, pensando a come sia uno che l'altro si stavano sporgendo nell'aula di pozioni, prima che fossero interrotti.

Anche Malfoy doveva essersi ricordato perché sgranò gli occhi e un lieve rossore apparve sulle sue guance.

"Io voglio smetterla con questa rivalità, entrambi siamo cambiati, ci siamo salvati durante la guerra e a quanto pare ora ti importa anche di aiutare le persone indifese, non c'è più motivo di litigare sempre."Harry allungò il braccio verso il biondo, ora i ruoli si erano invertiti, ora era  sua la mano sospesa a mezz'aria in attesa di essere stretta, ora era lui che chiedeva un'amicizia.

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