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Il ritorno al lavoro era strano.

Avevano un nido aziendale, quindi i primi giorni fece l'inserimento della piccola.

Aveva dimenticato del tutto che l'azienda era passata ai nuovi proprietari.

Quando era arrivato il primo giorno, i suoi colleghi gli avevano fatto le loro condoglianze, e se i primi giorni si sentiva spaesato, mentre un silenzio tombale lo avvolgeva, poi i suoi colleghi avevano ripreso a lavorare normalmente, dimenticandosi d suo dolore.

Riuscì a finire i lavori in sospeso, meno quello con la scrittrice stronza.

Aveva cambiato ancora idea.

Ma lui continuò per la sua strada, ascoltando appena ciò che gli aveva detto.

Quando finì la copertina chiese un incontro con la donna e i capi.

Per fare la presentazione.

La sala riunioni era piena di gente, tutti per quella scrittrice che continuava a fare modifiche anche agli altri, creando problemi a tutti.

Controllò le sue carte e la presentazione dell'immagine che aveva creato.

Vide due giovani ragazzi entrare nella sala e sedersi al posto del suo capo. Rimase qualche momento a fissarli stordito. Per poi ricordare che dovevano essere i nuovi capi.

Li osservò appena, non era concentrato. Il pensiero andava continuamente a Rebecca.

Quando arrivò l'autrice, la sala si zittì.

Anche la voce della donna dava sui nervi a Robert in quel momento.

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Non la sopportava più, se avesse detto ancora una volta "Capisco...ma sarebbe meglio modificare in questo modo" . L'avrebbe strangolata.

Era l'ennesima volta che lo diceva ad uno dei redattori.

Strinse la mascella mentre fissava truce la donna che non si era accorta di nulla.

Mise la sua maschera fredda ed implacabile e quando fu il suo turno.

Parlò chiaramente, forse anche troppo chiaramente.

-Il fatto che le nevrosi da donna in menopausa non dovrebbero colpire me e i miei colleghi sulle sue insicurezze, se il libro non le piace lo riscriva, quando vedrà uno spiraglio di luce, nella nube che ha nel cervello allora potrà pubblicare.-

Mostrò la copertina del libro. Uno sfondo rosso sangue, un teschio disegnato con le sole ombre, e alcuni occhi che si intravedevano nel nero delle orbite vuote.

La sala si ammutolì, non volava una mosca.

La copertina rifletteva il titlo, la storia, e la paura che doveva suscitare anche se era un fantasy.

La donna rimase sconcertata. Ed in silenzio per molto tempo.

-Questa sarà la sua copertina, o le va bene o me ne frego...perchè 50...anzi 51 bozzetti, per qualcosa che lei continua a cambiare, ha rotto i coglioni a tutti.-

-Ma come si permette di...-

-Signora Denton...- La bloccò uno dei capi. -La nostra percentuale sul libro aumenta al 45% Se sentiremo una sola protesta dalle sue labbra. E non solo. Ogni ulteriore cambiamento sul libro, la percentuale aumenterà dell'1%. Se non le sta bene...quella è la porta. Può rescindere il contratto con noi, pagando la penale di 400 mila dollari, come da contratto. Noi siamo poco avezzi all'accondiscendenza di autori di fama. Anche se scrivono puttanate. Quella sarà la copertina, e il manoscritto non verrà più toccato...la avviso subito...in caso si rivolgesse ad un avvocato...che c'è una clausola in esso, che specifica che in caso di cambio del titolare, il contratto può subire delle modifiche da parte nostra, e lei non avrà diritto di replica...-

Robert rimase piacevolmente stupito dal discorso. Fissò finalmente lo sguardo sui due nuovi capi.

Sembravano molto più giovani di ciò che si pensavano. Anche se vestivano elegantemente, con abiti su misura. Corpi slanciati e da quel poco che vedeva dovevano anch essere in forma. Uno dei due portava degli occhiali da vista con una montatura in acciaio. L'altro, quello che aveva parlato aveva uno sguardo duro e deciso. Che non ammetteva repliche.

Quello con gli occhiali era biondo chiaro, l'altro aveva una tonalità più scura.

Li osservò avanti. Finchè entrambi per qualche attimo lo guardarono. Era strano, era la prima volta che li vedeva, eppure gli ricordavano qualcuno.

La scrittrice era ammutolita. Non aveva più fiatato dopo le non poche minacce del boss.

Robert fece un lieve sorriso serafico verso la donna che lo guardava digrignando i denti.

Si era preparato un discorso di scuse, verso il vecchio capo, dopo quella sua uscita, ma era evidente che i nuovi capi, erano dalla parte dei dipendenti. E quella donna stava facendo impazzire tutti.

La presentazione finì, e dopo alcuni minuti che fu uscita, un applauso e delle tisate si scatenarono verso di lui e dei nuovi capi.

Si erano alzati tutti.

Robert attese che uscissero i suoi colleghi.

-Sono dispiaciuto della mia uscita, ma in sto periodo, la mia pazienza si è ridotta a zero...-

-La capiamo, Robert...Sono Jim..Starenson...e mio marito Cail...volevamo porgerle le nostre condoglianze...-

Robert tese la mano nelle presentazioni, che i due uomini strinsero con un certo affetto mentre dicevano quelle parole.

-Ci dispiace per la sua perdita, qualsiasi cosa...se possiamo aiutarla, basta farcelo sapere...- Disse Cail. Entrambi avevano una voce bassa e calda.

A differenza del tono che aveva usato con la scrittrice, Cail aveva un tono quasi dolce, con lui.

Robert si rimise seduto sulla sedia. E i du uomini gli si misero seduti vicino.

-Mia sorella e mio cognato hanno...mi hanno lasciato la tutela della loro figlioletta, Rebecca...è al nido aziendale...mentre io lavoro...ma ci saranno priorità, ed è lei.

Ho sempre lavorato anche fuori orario...e se capitasse, vorrei poterlo fare...e posso farlo, anche da casa...ma...devo avere un cambio di contratto, e atrezzature che possa utilizzare anche da casa...-

Jim annuì. -Le daremo tutta la disponibilità anche di un Home-Working. Preparerò una bozza di un contratto entro due giorni...-

-Grazie...- Mormorò sospirando.

I due gli sorrisero tristemente.

Poi si salutarono e Robert andò nel suo ufficio.

Jim e cail si guardarono.

-Sarà più lunga del previsto ora...è distrutto, e non voglio aprofittarmi di un uomo distrutto...-Gli disse Cail.

-Nemmeno io...abbiamo tempo...possiamo attendere...finchè lo vedremo ritornare a vivere...nel fattempo...possiamo stargli accanto...- Jim nascose gli occhi lucidi. -Per fortuna quella bambina ha lui...-

-Sarà la sua forza, e anche la sua debolezza...- Gli rispose il marito.

Dad In LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora