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Era rimasto, fino a che Jim si era addormentato, poi aveva raggiunto i suoi amici.

Lo abbracciarono stringendolo a loro.

-Sono morto di paura...-Disse loro.

-È troppo carino...e a Rebecca è piaciuto tantissimo...hai visto come gli è saltata al collo? Sai bene che con gli estranei...lei è infastidita...- Gli disse Rose.

Rob sorrise dolcemente guardando la piccola che giocava con Gill e Joan.

-Joan...riesci a chiamare l'ospedale per avere notizie?- Chiese guardandola ancora preoccupato.

L'altra annuì. -Ho già avvisato che avrei chiamato ogni 2 ore...così quando dovermo svegliare Jim, avremo qualcosa da dirgli...-

Guardarono tutti verso la porta.

Greg guardò il suo amico. -Hai fatto la cosa giusta...-

-Correre da loro? O portarlo qua?-

-Tutto...appena arrivato era sull'orlo del panico, dopo che Rebecca gli è saltata addosso, era più sereno. Credo che anche a Cail farà bene...-

-Avrei voluto fare le cose con calma...ma...sono felice che lui sia qui...e che verrà anche Cail...-

I suoi amici gli sorrisero dolcemente.

-Fai quel discorsetto con loro, dopo, quando staranno bene...-Gli sussurrò Gill.

Rob sorrise. -Lo farò...-

Joan sorrise. -Ho fatto qualche chiamata in giro...ma te ne parlerò quando tu e quei due avrete chiarito...-

-Ti dicono di farli riposare, per poi farli svegliare ogni 4 ore...è mai possibile seguire una logica?- Rob sussurrava verso Rose, che teneva in mano un vassoio con qualcosa da mangiare sopra, e alcuni medicinali.

La donna posò sul comodino il vassoio per poi andarsene.

Rob fece una lieve carezza sul volto di Jim. -Micino...-

Jim ebbe un sussulto.

-Tranquillo gattino, sono io...-

-Continuo a vedere l'incidente...- Disse impaurito.

Rob lo aiutò a mettersi seduto.

-È normale, hai subito uno shock...ma passerà...ora devi mangiare, poi prendere delle pastiglie per il dolore...-

Jim annuì, lo guardò mentre si muoveva sicuro, prendendo il vassoio e posandolo sul letto accanto a lui.

-Perché...stai facendo questo?- Gli chiese abbassando lo sguardo e prendendo il piatto con della zuppa calda.

Rob sorrise. -Perchè devi mangiare...-

Jim ridacchiò, per tornare serio subito dopo. -Sai...sai di cosa parlo...-

-Se pensi che lo faccia per pietà...sbagli...e nemmeno per senso di colpa, avendo ricordato mia sorrlla e mio cognato...lo faccio...perchè siete i miei sub...anche se, quando tu e Cail starete meglio...faremo un lungo discorso...- Prese il cucchiaio ed iniziò ad imboccare l'altro, che lo osservava in silenzio.

-Io...io...- Balbettò Jim, quando finì di mangiare.

Rob gli diede un lieve bacio sulle labbra. -Non ora...quando anche Cail sarà qui, e starete meglio...ok?-

Jim annuì lentamente con la testa. -Ora prendi le pastiglie e ritorni a riposare. Così domani starai bene e andremo da Cail...-

Lo vide preoccuparsi.

-Sta bene, è stabile...Joan chiama l'ospedale ogni 2 ore. Si sta riprendendo, e domani quando saremo là, potremmo trovarlo anche sveglio...rimbambito dai medicinali...ma sveglio...-

Jim fece un sospiro, e delle lacrime abbandonarono i suoi occhi.

-Ho...avuto...tanta paura...- Singhiozzò.

Rob lo prese fra le braccia, facendogli posare la testa sul suo petto.

-Ci sono io, mi prenderò cura di voi, gattino...-

Jim riuscì a rilassarsi e abbracciato a Rob, si addormentò più sereno.

Gill era posata sullo stipite della porta. E lo fissava con un sorrisino divertito.

Mosse le labbra formando la parola "Felice".

Rob sorrise e baciò sulla testa Jim. Per poi spostarsi piano e preso il vassoio, lo riportò in cucina.

I suoi amici lo guardavano con sorrisini e malizia.

-Smettetela...- Li guardò seriamente. -Mettendo in imbarazzo me...metterete in imbarazzo anche Jim, e anche Cail...quindi finitela subito...e poi vorrei parlare io con loro...prima che lo facciate voi...-

Molly gli si avvicinò abbracciandolo.

-E che siamo felici per te...finalmente hai trovato qualcuno che aprisse quel cuore ghiacciato che hai...tralasciando noi e Rebecca...non hai facevi entrare nessuno...finchè non hai conosciuto quei due...-

Rob annuì, mentre anche gli altri suoi amici lo abbracciarono.

Sentirono delle urla dietro di loro. Rebecca li fissava da dentro il box per bambini.

Aveva un cipiglio infastidito.

Lei amava le coccole, ed erano tutti distratti.

-È proprio figlia tua...- Esclamò Greg, prendendola in braccio e posandola a terra.

Sgambettò traballante fino a inserirsi fra tutti.

Rob la prese su.

Lei emise un gridolino felice. -Papaaaa...-

Dad In LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora