9

6.7K 236 13
                                    


Non entrava a casa sua da qualche mese,si era preso un giorno libero per sistemarla.

Era un grande appartamento, a due livelli. Al piano inferiore un grande open space con cucina soggiorno e salotto, el piano sopra c'erano 4 stanze, la sua e le tre stanze che sarebbero dovute essere quelle per gli "ospiti" ma ch aveva trasformato in altro. Una era diventata una palestra, una era divenuta uno studio artistico, dove dipingeva, per rilassarsi dipingeva dei quadri, astratti il più delle volte.

E poi c'era la stanza dove tutto era concesso. Era la più grande, insonorizzata e chiusa costantemente a chiave. Nemmeno la donna delle pulizie, che continuava ad andare a pulire una volta a settimana, aveva le chiavi per entrarci.

Aveva le cose per le pulizie in mano ed entrò.

Si guardò intorno, non c'era sporco, ma un pò di polvere, quindi si mise in modo quasi maniacale, a pulire e disinfettare tutto, mobilio ed oggetti. Controllò vari ganci, e li testò dando degli strattoni. Era il suo covo, il suo doungeon, la stanza dove portava i suoi sub. Ne portava uno alla volta, di solito. Ne avrebbe portato due, insieme. Anche se a sensazione, immaginava che con Cail avrebbe dovuto lottare in modo mentale, per sottometterlo.

Jim ad istinto sapeva fosse un sottomesso.

Ma immaginò entrambi dentro quella stanza, mentre li portava a piaceri estremi, mentre godeva dei loro corpi. Mentre si insinuava in loro con le mani, con oggetti...o con il suo membro.

Sorrise sentendo che si stava eccitando.

Era parecchio che non si eccitava più con quel tipo di giochi.

Passò una mano sopra i pantaloni. E si distese sul letto king-size che c'era su un lato.

Si tolse i vestiti, buttandoli a terra e disteso chiuse gli occhi. Immaginando di come avrebbe sottomesso Cail. Di come lo avrebbe portato alla pazzia, e di desiderare lui per primo di mettersi in ginocchio.

Avrebbe puntato su Jim.

Era lui il suo punto debole.

Era lui la base del loro rapporto di coppia.

E lui doveva inserirsi all'interno.

Li voleva.

Li avrebbe avuti.

Con questi pensieri nella mente, si era masturbato velocemente, pensando alle bocche e alle lingue dei due, che passavano sulla sua asta.

Immaginava le loro mani legate dietro la schiena. I loro sederi esposti. A come avrebbe preso Jim davanti agli occhi di Cail. E di come avrebbe fatto lo stesso con Cail, mentre Jim guardava.

Si masturbò veloce con forza, gemendo al pensiero di toccare quei culi. Di poterli stringere nelle mani di colpirli per arrossare quelle pelli.

Emise un lungo gemito mentre spruzzava il suo piacere sul proprio stomaco.

Il getto era stato potente.

Sorrise divertito, mentre le ultime ondate di piacere gli invadevano le membra.

Si pulì e cambiò le lenzuola.

Uscì dalla stanza, la chiuse a chiave di nuovo.

Preparò una lista mentale sulle cose da prendere per il finesettimana. Doveva fare la spesa, e lasciare un pò di cose là.

Due pranzi, una cena, e una colazione. Contò mentalmente.

Passò anche in un sexy shop, dove prendere lubrificanti e profilattici.

Ma vi trovò anche alcuni oggetti, che non resistì a non prenderli.

Guardò gli oggetti e rise alla faccia dei due quando li avrebbe usati su di loro.

Con la mente fredda e lucida del dominante, calcolò ogni possibile reazione, e come muoversi ad ogni possibile protesta. Jim avrebbe acconsentito. Con Cail sarebbe stata dura.

In lui lo sapeva che prima di poterlo dominare completamente, avrebbe protestato.

Un brivido di eccitazione gli passò nel corpo quando posò gli oggetti dentro un cassetto nella stanza dei giochi. La chiuse di nuovo a chiave e tornò a casa.

I suoi amici lo guardarono maliziosamente, ma non dissero nulla. Sorrisero divertiti. Negli occhi del loro amico, c'era un fuoco. Un fuoco che da troppo tempo non ardeva.

Dad In LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora