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Finalmente riuscirono ad entrare nella stanza in cui stava Cail.

Lo avevano spostato dalla terapia intensiva. Non aveva più tanti tubi inseriti fra naso e bocca, e la cosa tranquillizzò Jim.

Il giorno prima anche se visto da lontano, vederlo in quelle condizioni lo aveva sconvolto ancora di più.

Rob accanto a lui, lo aiutò a sedersi. -Vado a prendere un caffé, vuoi un té? O una cioccolata?-

Jim scosse la testa guardando ancora il marito.

Era ancora pallido, e sul volto aveva anche lui alcuni ematomi e dei graffi.

Gli prese la mano e lo vide mentre si voltava verso di lui.

Aveva aperto gli occhi e lo fissava. -Jim...-

Jim scoppiò a piangere. -Dio...Cail...mi hai fatto perdere 10 anni di vita...-

-Sto...bene...- Gracchiò con voce rauca.

Jim si alzò piano, prendendo un bicchiere d'acqua, infilandoci una cannuccia e posandogliela sulle labbra.

Si mise seduto sul letto, accanto a lui.

-Tu...stai...bene?- Gli chiese passandogli una mano sul viso.

-Si...grazi a Rob...-

Cail fece un dolce sorriso. -Almeno...non eri solo...-

-Aspetta di uscire di qui...e nemmeno tu lo sarai...-

Cail lo guardò cofuso.

-Non dargli troppe informazioni, lascia che sia una sorpresa...-La voce divertita di Rob alle loro spalle li fece voltare.

-Piccolo...- Gli disse avvicinandosi e baciandolo sulle labbra. -Come stai?-

-Benissimo...non si vede?- Fece un sorriso irriverente.

-Attento...perché sai che ti aspetta, quando starai bene...non aprofittarti della tua condizione...non è una scusa...-

Cail sorrise ancora di più, poi volse lo sguardo su Jim, che gli teneva una mano e sembrava calmo. Rob era riuscito a non farlo andare in panico, per fortuna.

Per come riusciva strinse la mano di Jim e anche quella di Rob, chiudendo gli occhi e addormentandosi di colpo.

Il Medico che aveva operato Cail entrò in quel momento, visionò la cartella, controllò alcune cose, e poi fece loro un gesto con la testa, perchè uscissero per parlare.

-In qualche giorno abbasseremo il dosaggio degli antidolorifici, poi se non ci saranno complicazioni, in una decina di giorni, lo manderemo a casa, con controlli ogni 2 o 3 giorni...- Il medico spiegava tranquillamente la situazione di Cail.

-10 giorni?- Balbettò Jim.

-Si, dobbiamo prevenire infezioni od altro, ma se le cure avranno il loro effetto, potrebbe essere anche prima...-

Rob mise un braccio sulle spalle del suo micino, dandogli un lieve bacio sulla fronte.

-Tranquillo, saremo qui ogni giorno...e poi lo porteremo a casa...così conoscerà anche lui l'allegra banda di pazzi...-

Jim emise un risolino. -Ci vorrà tempo perchè si apra con altre persone...-

L'altro sorrise. -Sono abituati a me...Cail non gli farà paura...-

E di nuovo lo fece ridere.

Ritornarono da Cail, rimanendo ancora qualche tempo.

Dad In LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora