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Cail aveva visto Rob sussurrare qualcosa a Jim.

Per poi alzarsi e andare da lui.

-Quanto sei eccitato?-Gli chiese prendendo il suo pene in mano e sentendolo duro.

Diede un colpo alle mollette che erano ancora attaccate alle palle, che lo fece sussultare, aveva dimenticato di averle.

Sentì una molletta tirare, fino a staccarsi. Il dolore era stato prolungato, lento, ma il sollievo che provava in quel momento era quasi gradevole.

Rob lo fece anche con le altre 3.

Gemiti lunghi lasciarono la sua gola.

-Sai...io sono sicuro che le tue parole siano dettate solo dall'eccitazione e dalla voglia che hai di venire...- Sibilò Rob vicino al suo orecchio.

Lo vide spostarsi. E andare a prendere un frustino dal muro.

Un brivido gli salì su per la spina dorsale.

Diede un lieve strattone alle cinghie che lo tenevano fermo.

-Che c'è, mia piccola puttanella? Sai che ho scoperto il tuo gioco e ora hai paura?- Disse muovendo il braccio e facendo sibilare la frusta nell'aria.

Lo sentì mettersi dietro di lui.

Il cuore gli pompava il sangue nel corpo velocissimo, ansimava eccitato.

Rob aveva capito che le sue parole erano dettate solo dalla lussuria.

Uno schiaffo sul culo lo fece sobbalzare. Serrò le labbra prima che qualsiasi suono sfuggisse dalle sue labbra.

Non voleva cedere così facilmente.

Un altro schiaffo sull'altra natica. Alzò lo sguardo guardando Jim che li fissava, era di nuovo eccitato.

Suo marito era un ninfomane.

Sorrise mentalmente.

Una carezza fatta lievemente sulla sua schiena lo riscosse da quei pensieri.

Poi silenzio. Nulla che si muoveva, si sentiva solo il suo respiro veloce.

Aveva teso il corpo, perchè sapeva sarebbe arrivato un colpo.

Invece una mano sul pene, una carezza lieve sul pene.

Dolce, lenta.

Si rilassò un secondo, perchè si era perso in quelle sensazioni, ma quell'attimo gli fu fatale.

Un colpo alla natica sinistra, lo fece sibilare come un serpente.

Il dolore si era espanso in ogni direzione. Gli sembrava gli avesse frustato il cervello, era stata forte, e dolorosa.

Ansimò mentre tentava di nuovo di muovere le braccia.

-Pensavi di fregarmi? Puttanella?- La voce di Rob era dura.

Non ebbe il tempo di rispondere che un altro colpo sull'altra natica lo fece gemere.

Sapeva che stava dosando la forza, lo stava punendo.

Il formicolio che sentiva ora del primo colpo era quasi piacevole.

-Rispondi...Cail! Non farmi ripetere le cose...-

-Sì...Padrone...pensavo...di poterla fregare...-Disse digrignando i denti.

-Almeno sei onesto...-

Il colpo successivo non era forte, era il punto che lo fece urlare. Gli aveva colpito le palle. Un colpo secco, fermo, più delicato dei precedenti, ma quasi più doloroso.

Sentì gli occhi riempirsi di lacrime.

-Conta...- Disse la voce dietro di lui

-Cos..-Non finì di parlare che un colpo lo prese di nuovo sulle natiche.

-Conta!- Urlò Rob.

-Uno...-Gridò di rimando Cail.

Un altro colpo e altri ancora.

A 5 le lacrime scendevano dai suoi occhi.

Era la prima volta che piangeva.

Non era il dolore, non era l'umiliazione.

Era il senso di libertà che sentiva dentro il cuore, che lo faceva piangere, singhiozzava.

Sentì cadere il frustino e Rob accovacciarsi davanti al suo volto.

Con le mani delicatamente asciugò i suoi occhi.

Gli liberò le caviglie, dandogli un lieve bacio sulle labbra. Poi tornò dietro di lui.

Sentì di nuovo il rumore di una bustina che si apriva, e di lui che infilava il profilattico.

Sentì un liquido fresco spargersi sul suo ano, e Rob che glielo spalmava con le dita.

Infilò un dito, e poi due. Prima di inserire il terzo gli entrò dentro con il membro in un colpo.

Cail gridò per poi cercare ossigeno annaspando.

-Respira, piccolo...calmati e respira lentamente...- Gli sussurrò rimanendo fermo dentro di lui.

Cail fece alcuni respiri lunghi, altre lacrime scendevano sul suo volto. Sentì le mani di Rob che gli alzava una coscia e la metteva sulla cavalchina. Allargandolo di più.

E poi si mosse. Lento in fuori, e con un colpo secco rientrando.

Rob lo torturava anche in quello. Lo faceva godere, ma gli rimandava il totale piacere, e l'orgasmo.

Continuò a prenderlo in quel modo.

Cail stava impazzendo. Si morse le labbra. La lingua.

Ma il suo corpo smaniava l'orgasmo. E anche la mente ormai voleva piegarsi.

Mugolò disperato.

-Che succede mia piccola puttanella?- Disse duro Rob.

-La prego...la prego...padrone...-Singhiozzò infine Cail.

Un lento sorriso soddisfatto si disegnò sulle labbra di Rob.

Guardò Jim sul letto e vide quanto era di nuovo eccitato.

Sprofondò di nuovo nel corpo di Cail, muovendo il bacino e cercando il punto più sensibile.

Ora gemeva come una cagnetta in calore.

E mandava Rob in visibilio.

Trovato il punto iniziò a muoversi veloce, facendo gemere Cail ancora più forte. Passò una mano sul suo pene e iniziò a masturbarlo. Si mosse sempre più veloce, entrando dentro e colpendolo con forza.

I gemiti erano smpre più urlati.

-Lasciati andare piccolo...ora sei mio...ora hai il permesso di venire...vieni piccolo...-

La voce di Rob, roca, eccitata, gli mandò il cervello e il corpo in tilt.

E finalmente l'orgasmo esplose. Non riusciva nemmeno a gridare, gli occhi girarono all'insù, mentre dal pene usciva tutto il suo piacere, spremuto fuori dalla mano del suo padrone.

-Respira Cail...-Gli sussurò all'orecchio.

Si rese conto del suo precedente pensiero.

Sorrise e ricominciò a respirare.

-Gr...grazie...pa...padrone...- La voce gli era uscita balbettante, ma chiara, e serena.

Rob lo slegò lo prese fra le braccia e lo portò sul letto.

-Libera le mani a Jim...Vi serviranno...perche avete appena iniziato...miei piccoli...-

Dad In LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora