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Jim era steso su una barella, coperto da un lenzuolo dell'ospedale, una flebo nel braccio e alcuni elettrodi che gli misuravano il battito del cuore.

Si avvicinò a lui prendendogli la mano.

-Gattino...-

Jim aprì gli occhi di colpo, guardandolo.

Aveva le pupille dilatate. -Rob...Rob...- Scoppiò a piangere. -Non...mi dicono niente...-

-Tranquillo, piccolo...se ne sta occupando il nostro avvocato...-

Jim corrugò la fronte.

Rob gli sorrise dolcemente. -Una dei miei amici, Joan, è un avvocato...ora oltre al mio è anche il vostro...appena sa qualcosa verrà a dircelo, ok?- Gli asciugò il volto dalle lacrime. -Ora riposa gattino...-

Gli diede un bacio lieve sulle labbra e dopo sulla fronte.

Joan arrivò in quel momento, gli fece un gesto con la mano e lui andò da lei.

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-Jim ha un lieve trauma toracico dovuto alla cintura, e uno lieve alla testa, lo terranno qui per qualche ora sotto controllo, poi gli permetteranno di andare a casa...-

Rob annuì. -Cail?- Soffiò guardando la preoccupazione sul volto della donna.

Lo spostò un poco lontano dalla porta, iniziando a sussurrare veloce. -Ha subito un colpo più forte, il contraccolpo fra la cintura, l'airbag...ha delle costole rotte, una di quelle ha perforato un polmone, ora è in sala operatoria, ha perso molto sangue, e ha avuto un arresto...appena i medici hanno altre notizie le verranno a dire a me...mi serve una firma di Jim...perchè mi sono spacciata per il loro avvocato...e se scoprono che non lo sono succede un casino...-

Rob si passò una mano fra i capelli. Era sbiancato.

"No...No...No...non di nuovo!" Pensò.

Guardò dentro la stanza e fissò Jim che si agitava, nel sonno.

-Cosa è successo?-

Joan sospirò. -Una macchina non ha rispettato il semaforo rosso. Ha travolto la loro macchina, e altre due...loro sono quelli messi peggio, perchè hanno rallentato la corsa...-

Rob rientrò nella stanza. -Trova tutto quello che puoi sulle leggi per le relazioni a 3...tutto quello che puoi...chiama le comunita LGBT...-

Joan gli fece un dolce sorriso. -Ho bisogno di parlare con Jim. E fargli firmare una delega...-

Rob annuì e si avvicinarono al letto.

-Micino...-

Jim spalancò gli occhi sussultando.

Si guardò intorno mettendo a fuoco Joan.

-Lei è la mia amica, l'avvocato...ricordi?Te ne ho parlato prima...-

L'altro annuì. -Per sapere qualcosa di Cail, ha bisogno di una tua firma...ok, piccolo?-

Jim annuì di nuovo. Joan prese una penna ed un foglio, posato su una cartellina, e gli posizionò la mano sul punto da firmare.

Jim firmò tremando.

Joan gli sorrise dolcemente. -Ora mi informo su Cail, ok?-

Jim annuì. -G...grazie...-

Rob gli prese la mano e se la portò alle labbra. -Ora riposa, piccolo, appena sappiamo qualcosa ti sveglio...-

Altre lacrime lasciarono gli occhi di Jim.

A Rob gli si spezzava il cuore a vedere il suo micino così. E si stava agitando senza sapere qualcosa di Cail.

Dad In LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora