"Indossa il plug, e vieni nella sala del caffè. 5 minuti."
Cail guardò il messaggio e lo mostrò a Jim.
Non avevano parlato del bagno, non sul lavoro. Ne avrebbero parlato dopo, a casa.
Suo marito gli sorrise, e chiuse un secondo la porta. Prese dalla sua tasca il plug di Cail e lo aiutò ad infilarlo. Si sistemò e rimase qualche attimo sranito.
Era la prima volta che usava un plug al di fuori della sfera di una casa.
Fece un respiro e camminò tranquillo verso la sala del caffè.
Vide Rob seduto ad un tavolino, con il telefono in mano sapeva che stava fingendo di ignorarlo.
Prese il suo caffè, aprì il telefono e si mise seduto, con attenzione, su una sedia.
Fingevano di ignorarsi, ma entrambi sentivano la presenza dell'altro.
Una lieve pulsazione dal plug lo fece sobbalzare.
Non era una vibrazione.
Ma una pulsazione.
Come un membro quando eiaculava.
Rimase inespressivo e fermo.
Quando entrarono dei colleghi. La pulsazione aumentò di intensità e di velocità.
Avrebbe voluto gemere. Ma si morse le labbra.
Guardò Rob, ora lo fissava con uno sguardo diabolico e affamato.
Teneva la fotocamera del cellulare rivolta verso di lui. Era probabile che stava mostrando a Jim, le sue reazioni.
La pulsazione si fermò di colpo. Per iniziare una vibrazione continua.
Ebbe un fremito. Finse di bere il caffè.
Lamentandosi perchè era caldo e sorridendo.
Stava per avere un orgasmo. Lo sentiva.nstava per venire e bagnarsi nei pantaloni con il proprio sperma, davanti a tutti.
Da un lato se ne vergognava, sentirsi così umiliato.
Dall'altro era eccitato.
Era la prima volta che si eccitava con una simile umiliazione.
Gli occhi gli si riempirono di lacrime, a son di trattenere i gemiti.
Il suo sguardo si abbassò.
Non riusciva a guardare Rob.
Se avesse potuto lo avrebbe pregato e scongiurato, di fermare quell'oggetto.
Sentì la vibrazione bloccarsi.
-Ti senti bene?- La voce di Rob, poteva sembrare tranquilla e dolce. Ma lui sentiva la lieve nota eccitata che aveva al suo interno.
-Sì...credo...-
Gli posò due dita sulla fronte.
-Credo tu abbia un po' di febbre. Se vuoi ho un aspirina nel mio ufficio...-
-Grazie...-Disse quasi senza voce.
Gli veniva da piangere.
Rob avrebbe potuto umiliarlo totalmente, davanti a tutti. Ma non lo avrebbe permesso.
Essere umiliato da parte del proprio padrone, da soli. Era qualcosa simile ad una coccola.
Sembra inconcepibile, e incomprensibile.
Si alzò lentamente. Le gambe gli tremavano per la tensione trattenuta in quei minuti.
Rob lo prese per un gomito e lo aiutò ad entrare nel suo ufficio.
-Stai bene mia piccola puttanella?-
Gli sussurrò all'orecchio.
Rob lo osservò.
Cail aveva di nuovo gli occhi pieni di lacrime e gli si posò con la fronte sulla spalla, mentre rilasciava le lacrime scorrere fuori dai suoi occhi.
Non era mai stato una persona così, emotiva, anzi.
Ma ogni volta, dopo quelle lacrime, si sentiva bene.
Rob lo strinse forte a sé.
Gli diede dei baci sulla testa.
-Va tutto bene piccolo...tranquillo. Ci sono io...nessuno vedrà mai le mie proprietà, non lo farei mai. Nessuno...oltre me e Jim...ok?-
Cail annuì. -Gr...grazie...Padrone...-
Gli occhi lucidi che lo guardavano, non avevano tristezza all'interno. Quando faceva uscire quella fragilità da Cail, non vedeva in lui un debole.
Vedeva invece che si rinforzava la sua consapevolezza di lasciarsi andare con il suo dom.
Rob gli aprì i pantaloni e gli tolse il plug.
-Sei stato così bravo...- Gli diceva con voce dolce. -Che meriti un premio...-
Rob gli abbassò i pantaloni lentamente, abbassandosi anche lui.gli fece scendere anche la stoffa dei boxer. E poi iniziò a baciarlo sullo stomaco, scendendo lento fino al membro che prese in bocca.
Una mano si muoveva sull'asta mentre la lingua di Rob si muoveva sulla punta che stuzzicava i punti più sensibili.
Lo vide aumentare la velocità fino a sentire che stava per esplodere.
-Pa...padrone...sto...per...- Balbettò.
-Lasciati andare piccolo...-Gli soffiò sul membro, riprendendolo in bocca.
Cail esplose.
Vide Rob succhiare ogni stilla di liquido. Godendo ancora di più.
Lo vide rialzarsi e per la prima volta baciarlo, aprendogli a forza la bocca e condividendo con lui il suo piacere che aveva tenuto in bocca.
Giocò con la sua lingua, fino a staccarsi di colpo.
Lo rivestì, delicatamente. Gli asciugò il volto e gli diede ancora un lieve bacio.
-Vai da Jim...fatti portare a casa...piccolo...e fai uscire questa parte di te...anche con lui...-Gli sussurrò all'orecchio.
Lo aiutò ad arrivare al suo ufficio e poi tornò nel suo.
Cail entrò e scivolò lungo la porta fissando Jim che lo guardava sorridendo.
-Io...mi sento fragile...ma...anche forte...ed emotivo...io non so che mi sta succedendo...-Mormorò guardando suo marito che si era inginocchiato davanti a lui.
-Io sono sempre stato un sottomesso...e mi sento libero e potente solo quando lo sono...tu hai sempre pensato che è il dom che domina...certo in alcune situazioni lo fa...in realtà ci libera, si prende cura di noi...e lo sta facendo...ha compreso che tu non eri del tutto libero con te stesso...-
-Mi ha detto di farmi portare a casa...da te...e di mostrarti quel lato...anche a te...-
-Tu vuoi farlo?-
Cail gli sorrise, stringendosi a lui. -Sì...-
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Dad In Love
Romance⚠️Non ancora revisionata⚠️ Ogni storia è di FireofVampire. Io pubblico, correggo ed impagino. ⚠️⚠️⚠️Sono storie con scene sessuali ed un linguaggio per adulti 🔞⚠️⚠️⚠️ Threesome. Dal prologo: 《Una sequela di imprecazioni gli salì alle labbra. "Che...