Capitolo 10

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"Piacere di non conoscerti,
fiero di non piacerti..."

Paola's pov

Alle 5 precise suonò la sveglia. Provai ad allungarmi per spegnerla ma Giorgio dormiva abbracciato a me: solo allora sentii il calore del suo petto sulla mia schiena le sue braccia attorno alla mia vita, mi girai lentamente per guardarlo. Era bellissimo quando dormiva. Ad un tratto aprì gli occhi e mugugnò:
M "Buongiorno"
Solo in quel momento si rese conto che era attaccato a me, si staccò velocemente.
P "Giorno"
Mi alzai, andai di sotto a svegliare Francesco. Ero rimasta piuttosto male del fatto che si era staccato da me così bruscamente...cosa avevo di sbagliato? No, certo che no,cosa stavo pensando...era solo un po imbarazzato nient'altro mi convinsi.
Bussai alla porta della camera di Francesco.
F "Avanti"
P "Hey, dormito bene?"
F "Si, dai grazie."
P "Perfetto, cambiati velocemente che tra 30 minuti massimo partiamo."
F "Ok"
Uscii dalla stanza e tornai di sopra, senza pensarci due volte entrai in bagno; dentro c'era Giorgio con solo un asciugamano attorno alla vita. Per la prima volta vidi bene il suo fisico: era leggermente abbronzato e sicuramente faceva palestra o qualcosa del genere perché era perfetto. Niente di scolpito ma appena accennato, come piaceva a me.
Mi ripresi 2 secondi dopo.
P "Oddio, scusa"
M "Niente tranquilla, ho finito"
E sorrise. Quel maledetto sorriso, mi faceva impazzire.
Uscì e chiuse la porta. Mi cambiai: mi misi dei jeans strappati davanti, una maglia a maniche corte, una felpa nera e le mie nike nere. Non ero un granché ma ero decente, mi passai giusto un po' di mascara e infine uscii. Andai in camera e vidi che Giorgio era pronto con il suo trolley e la mia valigia in spalla sorridente.
P "Pronti?"
M "Sempre! Ma non mi hai ancora detto dove andiamo..."
P "A casa mia..."
M "Cosa?! Su in Veneto? E Giulio?"
P "Giulio ci raggiungerà tra pochi giorni, noi intanto andiamo su, passiamo lì natale e, se qui la situazione si sarà tranquillizzata, torneremo per capodanno..."
M "Perfetto, ora andiamo"
Lui andò per primo, io mi fermai nella camera di Giulio e presi la pistola con i proiettili, la misi in una tasca segreta del mio zainetto e scesi.
Francesco era pronto, così chiamamo un taxi e andammo in stazione. Là prendemmo dei biglietti e poco dopo eravamo sul treno. In quel preciso momento mi ricordai che oggi la scuola tornava a casa e che avevo una famiglia io. Cazzo. Come avrei fatto? Non importava, avevo un appartamento nel centro di Verona e i miei stavano a Venezia...poi ero maggiorenne, potevo fare quello che volevo giusto? Giusto? Ero stanca e mi addormentai tra Francesco e Giorgio. Mi svegliai quando mancava solo 1 ora all'arrivo, mi girai verso Giorgio: dormiva, allora mi girai verso Francesco che mi sorrise:
F "Ben svegliata!"
P "Grazie"
F "Io...io ti devo dire una cosa..."
P "Dimmi"
F "Ecco, ieri mi ha chiamato la mamma di Marco...ha fatto un incidente con la moto e ora è ricoverato. Mi spiace ma io vado su a vedere come sta. "
P "Ha fatto un incidente? Voglio venire con te allora! "
F "Con tutto il rispetto ma secondo me è meglio se resti con lui lui"
Diede uno sguardo a Giorgio che ancora dormiva. Annuii.
Mezz'ora dopo Giorgio si svegliò e
poco dopo arrivammo e velocemente scendemmo dal treno. Arrivati fuori dalla stazione chiamai un taxi e feci entrate Giorgio, poi mi voltai verso Francesco.
P "Grazie di tutto Francesco"
F "E di che? Non ho fatto nulla!"
Ci abbracciammo e lo salutai. Poi rientrati nel taxi.
M "Il tuo amico?"
P "Si ferma qua"
M "Ok"
Arrivammo davanti alla casa, scaricammo i bagagli ed entrammo: c'era molta polevere sopra i mobili ma il gas e la luce andavano.
Era un appartamento piccolo: una camera, un bagno, uno sgabuzzino e una cucina con il salotto.
M "Oh, ehm c'è un letto solo...se vuoi dormo sul divano"
P "Beh ma è da una piazza e mezza, in teoria ci stiamo" mi resi conto solo in quel momento che volevo dormire con lui. Ero stupida. Era solo che da quando avevano sparato a Giulio mi ero resa conto di non avere nulla sotto controllo e questo mi spaventava. Nel frattempo Giorgio fece un sorriso bellissimo, dio quanto era bello...il sorriso, il sorriso era bello, non lui. Comunque dovevamo cenare quindi ordinai una pizza perché non avevo voglia di cucinare. Nel frattempo ci sedemmo sul vecchio divano e guardammo una commedia.
Ero stanchissima e mi addormentai.

Ding dong

Il campanello suonò, erano arrivate le pizze, così presi i soldi e aprii la porta per pagare, presi le pizze e le appoggiai sul tavolo in cucina. Solo allora mi resi conto che Giorgio non c'era.

Scusate per il sangueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora