Capitolo 19

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"L'amore prende a botte
questo tu lo sai,
un occhio nero e un labbro gonfio
è ciò che ti lasciai..."

Giorgio's pov

M "Cos'ha detto?"
L "Cosa pensi che abbia detto? Giorgio, ascoltami io non ce l'ho con te ma pensa solo per un secondo, come dovrebbe sentirsi?"
Rimasi zitto. Giulio non mi faceva mai la predica, sapeva che lo odiavo, ma questa volta aveva ragione.
L "Tradita. Si sente tradita e abbandonata. Mi ha detto dovè e io vado da lei. Resta qui. Penso torneremo per cena. O domani dipende se vuole tornare."
M "Giulio. Non puoi lasciarmi qua. Io-io io posso sistemare tutto. Te lo giuro. Portami con te"
L "Gio, lo sai che non posso. Puoi chiamarmi in ogni momento. Ok?"
Rimasi zitto e annuii. Dopodiché Giulio uscì a piedi.
Non sapevo cosa fare, decisi di seguirlo. Forse avrei potuto spiegare a Holly che ero stra fatto, che non mi ricordavo neanche cosa avevo fatto, che quel succhiotto non era voluto, che io Margherita non l'amavo, che tenevo a lei come a nessun altro. Seguii Giulio fino ad un parco dove c'era Holly su una panchina, appena Giulio arrivò lei si alzò e lo abbracciò forte. Trovai una panchina da dove potevo ascoltare senza essere visto.
L "Hey"
P "Grazie per essere venuto."
L "Non preoccuparti, ma cosa vuoi fare ora?"
P "Senti io non ce la faccio. Io ci ho provato, te lo giuro, ci ho messo tutte le energie che avevo ma non ci riesco. Ha un'altra capisci? Ha un'altra!"
Scoppiò in lacrime, avrei voluto andare là ad abbracciarla, baciarla fino a toglierle il respiro e poi chissà...NO. Basta.
L" Allora ascoltami, Giorgio mi ha detto quello che è successo. "
Giulio le raccontò la storia e lei disse
P" Giulio, ho capito ma...come, come dovrei fare a passarci sopra sapendo che ogni volta che si fa potrebbe dimenticarsi di me? Come faccio? "
Mi sentii male perché aveva ragione. Tornai a casa.

Paola's pov

Giulio mi convinse a tornare a casa. Entrando sentii un odore d'erba molto forte, mi girai verso Giulio per capire se lo sentivo pure io.
L" Oddio, aspettami qua. Vado a vedere in camera sua "
Lo disse e mi lasciò lì, nel corridoio tra salotto e cucina, subito dopo Giorgio uscì dal salotto: aveva dei pantaloncini neri dell'adidas ed era a petto nudo, aveva una canna in mano...probabilmente se n'era già fumato metà.
M" Holly! "
Quando mi vide fu come se cercasse di riprendere un minimo di lucidità. Fece per dire qualcos'altro ma vomitò dietro di sé. Guardai in salotto e c'era una bottiglia di vodka a metà.
P" Gio, dalla a me"
Dissi indicando la canna. Me la passò, io la spensi e la posai su un posacenere, poi lo accompagnai in bagno dicendogli di farsi una doccia.
L "Non è di sopra!"
P "Tranquillo, ci ho pensato io"
L "Madò che schifo. Senti pulisco sta roba. Se vuoi puoi dormire in camera mia e io dormo o con Giorgio o sul divano."
P "Giu posso dormire io sul divano..."
L "Con l'odore di vomito?"
Ci mettemmo a ridere. Poco dopo andai in camera.
Erano solo le 18 ma non volevo vedere Giorgio. Ne avevo parlato con Giulio e l'indomani pomeriggio sarei partita per tornare a Verona. All'improvviso qualcuno spalancò la porta della camera...era Giorgio.
P "Esci!"
Fu l'unica cosa che mi venne in mente di dire.
M "Senti, guardami! Guardami ok?"
Era ancora fatto e la combinazione alcol droga non era la migliore per fare una conversazione.
M "Sono fatto. Sono ubriaco. Ma mi ricordo benissimo chi sei. Tu sei Paola, la mia Holly, l'unica cazzo di persona che conta in sto mondo dimmerda! Mi spiace! Mi spiace! Non dovevo andare da Margherita ma dovevo risolvere la questione, dovevo farlo...non volevo farti stare male. Te lo giuro. "
Aveva i pantaloncini dell'Adidas di prima e nient'altro, aveva la cresta spettinata e un'aria davvero triste.
L" Ma che cazzo! Giorgio! Esci, porca troia. Lasciala stare. "
Dopo la confessione di Gio ero come paralizzata dai suoi occhi fissi su di me.
M" Giulio vai via! Lasciaci in pace! "
Detto ciò si scagliò su Giulio cominciando a picchiarlo. Mi ripresi. Corsi verso di loro e cercai di mettermi tra Giulio e Giorgio ma lui continuò a colpire, colpendo anche su un occhio e sul labbro inferiore.
Quando si rese conto di cosa stava facendo la smise.
M "Io-io-io...mi spiace...Holly"
Fece per avvicinarsi a me, nel frattempo Giulio che era accasciato a terra seduto con la schiena appoggiata al muro, si alzò e prese Giorgio al collo e lo sbattè su una parete.
Lo stava soffocando.
P "Cazzo, Giulio! Stai fermo. Giulio. Fermati"
Allentò la presa lasciandolo andare e mi guardò
L "Cosa ti ha fatto? Cazzo! Dovevo impedirlo! Giorgio sei un coglione!" disse tirandogli un pugno, poi un'altro
P "Giulio ti prego basta. Basta. Non mi ha fatto nulla! "
Lasciò andare Giorgio che cadde a terra.
M "Holly...scusa...scusa"

Scusate per il sangueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora