Capitolo 15

78 7 3
                                    

"L'amore è scritto
nella filigrana della vita,
per questo è avvantaggiato chi si fida..."

Paola's pov

Giulio mi strinse a se.
L "Mi spiace...io-io non so cosa gli sia saltato in mente..."
Non riuscii a trattenere le lacrime.
P "Giulio, è tutta, tutta colpa mia. Giulio, io non volevo ma non capivo come fosse possibile che avesse fatto a botte pure qua...io ieri glielo ho chiesto e ovviamente non ha risposto,Giulio è tutta colpa mia! Perché devo sempre fare casini? Io non me lo spiego. Stavamo bene"
Volevo aggiungere altro ma non ci riuscii, piangevo e singhiozzavo troppo.
L "Non è vero. Non è colpa tua. Lo sai che è impossibile capirlo, è un dilemma pure per me che lo conosco da una vita..."
Giusto! Una vita ! Avevo capito! Mi ripresi velocemente.
P "Eyasu!"
L "Che?!"
P "Ey-a-su!"
L "Non capisco se è un insulto, un'esclamazione, una bestemmia in turco? Stai delirando?"
P "Eyasu, è un nome. Lui sa di sicuro chi ha menato Giorgio. Vestiti veloce."
Non disse nulla e un po' confuso andò a vestirsi e io feci lo stesso.
Uscimmo di casa e andammo verso l'arena, e in una panchina più isolata di tutte c'era Eyasu.

Giulio's pov

Paola si incamminò a passo deciso verso un ragazzo di colore seduto su una panca con il cellulare in mano. Doveva essere lui Iasu o come si dice. Sarà stato alto almeno 1.80 e aveva una faccia poco amichevole, ma Paola andò ostinatamente verso di lui. Ebbi paura, non avrei mai potuto difenderla da quel coso, cioè la mia altezza non aiutava.
P "Oi!"
E "Ma cosa vedooo!"
P "Sorpreso eh? Comunque devo chiederti un favore"
E "Quello è con te?"
Disse con una voce a dir poco profonda e minacciosa. Stavo per dire qualcosa ma Paola parlò.
P "Si, si. Allora, Eyasu, sai che mi devi un favore no?"
E "La conosco quella faccia. Quindi non ho scelta. Dimmi cosa vuoi?"
P "Chi è andato a menare il mio amico?"
Lo disse facendosi seria. Molto seria. Non l'avevo mai vista così.
E "Chi, il terrone?"
Mi salii la rabbia, lo avrei ucciso con le mie mani. Feci un passo verso di lui ma Paola mi fermò.
P "Senti o me lo dici o fidati che stasera non sarai al parco come sempre."
Era uno spacciatore. Stava ricattando uno spacciatore. Era impazzita. Fuori di sé. Si era bevuta il cervello.
E "Non puoi farlo..."
P "Lo sai benissimo che posso"
E "Ok, ok. Jo."
P "Ma siete scemi? E chi è stato il coglione che ha avuto l'idea?"
E "Questo ti giuro che non lo so. So che lo hanno pagato tantissimo. Erano  del sud, quelli che lo hanno pagato, sembrava di Roma da come parlavano ma non ne sono sicuro. Posso andare Lily?"
Lily? Che cazzo...non stavo capendo una sega di quello che stava succedendo.
P " Si, ma ti giuro che se osate riprovare a fare una cosa del genere rompo il patto . "
Il tipo annuì si girò ed andò via.
L"Lily?"
P "Holly, Lily...mi chiamano in tutti i modi."
L "Senti, non sto capendo un cazzo puoi spiegare?"
P "Quando Gio è stato picchiato ho pensato che fosse stato uno qualunque. Sai com'è...un po' attaccabrighe. Oggi mi è venuto in mente che potevano essere stati quelli della mia vecchia compagnia..." si bloccò. Avevo toccato una ferita scoperta, meglio non approfondire.
L " Ok...e sapere chi è stato ti aiuterà a capire perché Giorgio se n'è andato? "
P " Hai un'idea migliore? "
L " Proviamo a chiamarlo..."
P " Pensi che non ci abbia già provato? Risulta irraggiungibile"
L "Ok, ok quindi andiamo da questo Jo?"
P "L'idea è quella"
L "Ok, e quanto è distante?"
P "5 minuti e arriviamo."
Era serissima. Capivo che aveva paura ed era nervosa, forse tra lei e questo Jo c'era stato qualcosa o forse no. Volevo chiederglielo ma arrivammo davanti a questo ragazzo alto poco meno dell'altro, con la carnagione leggermente abbronzata e gli occhi e i capelli chiari.
J "Lily?"
Paola gli tirò un pugno nello stomaco. Di scatto. Non mi resi neanche conto di ciò che stava succedendo.
J "Per che cos'era?"
Disse con voce rotta dal dolore.
P "Dimmelo tu. Che cazzo ti è venuto in mente? Chi erano?"
J "Senti sono a corto di soldi ok? E poi mi hanno dato un bel gruzzolo per menare il tuo amico. "
Disse con un sorriso quasi spiritoso.
P "Sei un bastardo. Non me ne frega assolutamente nulla di quanto ti hanno pagato. Voglio sapere chi ti ha detto di farlo."
J "Oppure? Il tuo amichetto mi picchia? Oh nooo! Sono così terrorizzato! HAHA!"
Mi stavo incazzano sul serio. Feci un respiro e mi convinsi a lasciare che se la sbrigasse Paola.
P "Rompo il patto. Chiamo gli altri."
J "NO! Ferma. Non puoi! Ok, ok te lo dico."
P "Veloce"
Le disse dei nomi. Li riconobbi. A lei non dicevano nulla ma io sapevo che erano i membri della gang che lo aveva preso di mira. Mi guardò e capì tutto all'istante.

Spazio autrice
Ansietta? 😏😘

Scusate per il sangueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora