Capitolo 14

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"Mi ricordo quella volta
  sulla porta, bella come non
  lo sei mai stata"

Giorgio's pov

Ero pronto per uscire, aspettavo solo lei. Appena uscì dal bagno non potei fare a meno di fissarla...era bellissima: aveva dei jeans strappati bianchi, una camicetta nera e un coprispalle sempre nero e delle sneaker bianche. Non era niente di straordinario ma io la trovavo fantastica,io invece, avevo un paio di jeans neri strappati alle ginocchia, una t-shirt bianca e una felpa bianca con delle scritte nere. 
Dopo un po' che la guardavo mi chiese:
P "Tutto ok?"
M "Sei...stai benissimo"
Arrossì leggermente e disse
P "Grazie...stai molto bene anche tu"
Uscimmo e ci avviammo verso l'arena; una volta arrivati ci sedemmo su una panchina lì vicino e restammo per un po' ad osservare quella struttura che ricordava il Colosseo, mi veniva nostalgia a pensare alla mia Roma così mi girai e guardai Paola dicendole:
M "Fa freddo...ti va se camminiamo un po'?"
P "Ok"
Camminammo parlando di quanto sarebbe stato bello rivedere Giulio il giorno dopo; ad un tratto si fermò e mi chiese:
P "Ehm...ecco...io...te...Giulio...cosa facciamo?"
M "Beh a Giulio abbiamo sempre detto tutto...secondo me è giusto dirglielo..."
P "Ok , hai ragione...ma..."
Si interruppe ripensando a quello che voleva dire ma non continuò la frase.
M "Ma..."
P "Ecco, cioè...noi..."
M "Hai dei dubbi? Su di noi?"
Mi stavano salendo le lacrime ma le ricacciai indietro.
P "No, Giorgio, certo che no. Io ti amo. Solo che non si capisce mai cosa ti passa per la testa!"
Si riferiva alla scorsa sera. Io non sapevo che dirle, non lo sapevo, il tipo aveva sentito qualcosa su Margherita e mi conosceva, conosceva Paola e chissà che altro! Non potevo permettere che lei venisse a sapere di Margherita...non potevo perderla. Alzai lo sguardo e la guardai.
M "Ti fidi di me?"
P "Si, Gio, io mi fido di te. Ma non capisco come sia possibile...qui non conosci nessuno. Io non lo capisco..."
In quel momento suonò il suo telefono: era Giulio.
P "Pronto?"
P "Cosa??? Di già? Ma come?"
P "Arriviamo, a tra poco!"
M "Beh?"
P "È già qui!"
Disse con un grande sorriso sulle labbra.
M "Ma..."
P "Ha detto che voleva farci una sorpresa"
M "Andiamo in stazione allora!"
Ci avviamo di corsa verso un taxi. Salimmo e per tutto il tempo lei rimase in silenzio, guardando fuori dal finestrino, prima di arrivare mi disse.
P "Scusa...scusami per prima"
La abbracciai. Era tutta colpa mia. Colpa mia. Io non capivo come era possibile che riuscissi a far stare male tutti quelli che mi stavano vicini. Non lo capivo. Ero sbagliato. Non era giusto per lei. In quell'istante presi una decisione.

Paola's pov

Saliti in taxi cominciarono a scendermi delle lacrime dagli occhi, non volevo che mi vedesse così mi girai verso il finestrino per non farmi vedere. Quando mi calmai mi girai e gli chiesi scusa. Mi abbracciò forte ma non disse nulla. Era pensieroso, sembrava triste, ma ormai eravamo arrivati. Pagai il taxista e uscii, non ebbi neanche il tempo di cercare Giorgio che era già abbracciato a Giulio.
L "Regaaaaa"
M "Oddio, Giuliooo"
P "Giuuuu"
Ci abbracciammo, poi ci fu un silenzio imbarazzante dopo di che scoppiammo a ridere. Eravamo finalmente insieme.
Andammo a casa e preparai il divano letto per Giulio.
L "Ormai potete dirmelo"
Disse con un tono saputello e con uno sguardo che non accettava un rifiuto come risposta.
Mi aspettavo che rispondesse Gio ma non disse nulla così parlai io.
P "Ok, ok stiamo insieme!"
Dissi stra felice e con un tono di voce fin troppo acuto.
L "Aww, io l'ho sempre saputo che sareste stati benissimo assieme."
Arrossii e mi girai per guardare Giorgio ma stava andando il camera, prese il suo pigiama, andò in bagno e chiuse la porta a chiave.
Mi sentii male, ferita e strana...non capivo cos'era successo...
L" È solo stanco stai tranquilla"
Disse Giulio leggendomi nel pensiero.
L "Gli passerà non ti preoccupare"
Detto ciò mi diede la buonanotte e si infilò sotto le coperte. Io andai in camera, mi misi il pigiama (ossia una maglia di Giorgio che mi stava enorme) e andai a letto. Ero stanca e mi addormentai presto.
Erano solo le 6 quando Giulio piombò in camera mia.
L "Holly!"
Mi girai con gli occhi chiusi verso la parte di Giorgio ma mi resi conto che non c'era. Aprii gli occhi di scatto e guardai Giulio. Era visibilmente spaventato e anche lui si era alzato da solo, aveva addosso solo una vecchia maglia e dei boxer.
P " Cosa c'è? Dov'è Giorgio? Dimmi che è di là ti prego!"
Venne vicino a me e si sedette sul bordo del letto.
L "Mi sono svegliato adesso e ho visto che aveva già fatto colazione. Ha lasciato la tazza sul tavolo..."
Se n'era andato...era tutta colpa mia...non avrei mai dovuto insistere con quella storia...in quel momento mi feci schifo da sola.

Scusate per il sangueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora