Capitolo 9

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"Io pensavo solo a: correre, correre, correre, correre. Corri fin quando non senti più nulla, le urla, il dolore, gli spari. Ti rialzi se cadi..."

Paola's pov

Arrivai nella sala d'aspetto e Giorgio e Francesco erano ognuno per i fatti propri, meglio di niente.
P " Eccomi! "
M " Già fatto? "
P " Sì,sta bene ma ne parliamo a casa."
F " Ehm... io allora vado... "
P " No, ti prego... "
Gli andai incontro e lo abbracciai, mi sentivo bene tra le sue braccia io ero così bassa e lui così alto...lo guardai e lo implorai con lo sguardo di restare.

Giorgio's pov

Calmo. Calmo. Devi controllarti. Strinsi forte i pugni per controllarmi.
P  "Gio, lo so che ti chiedo molto ma...Francesco potrebbe restare?"
No. No. No. Era quello che pensavo.
M "Per me va bene, nessun problema"
E mi sforzai di sorridere.
Dovevo stare tranquillo. Ci avviammo per tornare a casa. Arrivammo e Paola mostrò la camera al tipo poi salì nella nostra.
P "Giorgio, grazie, grazie mille...sei riuscito a controllarti...grazie"
La abbracciai stretta a me. In quel momento capii che per lei avrei fatto di tutto, e forse, forse lei...mi piaceva. No pensai, se mi chiamavano mostro un motivo c'era e io non volevo darle delusioni. Era troppo importante per me.
Ormai era sera e Paola era scesa nella camera del tipo...volevo sapere di cosa stavano parlando, così scesi le scale e, come un bimbo di 8 anni, appoggiai l'orecchio alla porta.
P "Francesco, io ho bisogno di sentire Marco...tu hai più avuto sue notizie? Non risponde neanche al telefono..."
F "Non so nulla anch'io, ma stai tranquilla, di certo sta bene."
P "Domani torniamo su..."
F "Cosa?! E io tuo amico in ospedale? E l'altro tipo?" Disse tipo storpiando la voce. Stavo impazzendo, sarei volentieri entrato e gli avrei tirato qualche pugno. Di lui mi dava fastidio il fatto che fosse innanzitutto amico della mia migliore amica e poi così... così... così bello ecco. Mi dava fastidio: lui biondo, occhi azzurri, bel viso con una mascella pronunciata e un bel naso e un fisico perfetto. Lo avrei sfondato di calci ma non potevo.
P "Senti lo so che Giorgio non è la persona più amichevole di questo mondo ma per me è molto importante, pensi di riuscire a resistere fino a domani?"
F "Sì, ma perché partiamo?"
Non ce la facevo più, quindi mi voleva abbandonare con Giulio...stavo troppo male, risalii le scale per andare in camera e tirai fuori la lametta dal cassetto.
Due minuti dopo entrò Paola, io mi stavo ancora tagliando.
P "Giorgio..."
Tentai di coprire le braccia, il sangue e la lametta ma, ovviamente fallì miseramente.
G "Io, I-io...tu te ne vuoi andare... "
Che scena patetica! Io a torso nudo che mi tagliavo e lei li preoccupata per me.
P "Cosa? Ma certo che no. Te l'ho promesso. Non ti lascio finché non avremo risolto...e poi come facevi a sapere che partiamo?"
Cazzo che stupido che ero. Non avevo capito nulla. Abbassai lo sguardo mentre il sangue continuava a gocciolare giù dalle mie braccia e macchiava il pavimento.
Mi stavano salendo le lacrime. Con lei mi comportavo come un bimbo di 2 anni...facevo tutte le cagate possibili e immaginabili.

Paola's pov

Giorgio aveva ascoltato i miei discorsi con Francesco ed ero incazzata nera. Ma mi faceva pena. Aveva paura di essere abbandonato e io non l'avrei mai e dico mai fatto. Andai nel bagno vicino alla camera a prendere delle garze e del disinfettante.
Tornai, lo feci sedere sulla sedia della scrivania e ricominciai a passare un batuffolo di cotone con del disinfettante sulle sue braccia. Questa volta le ferite erano fresche e quindi gli faceva più male. Gemette parecchie volte. Finii di bendargli le braccia che mi veniva da piangere. Io pensavo che sarebbe riuscito a smettere e quella situazione di merda mi ricordava la mia, da cui ero uscita con moltissima fatica. Stavo per piangere così mi alzai con gli occhi pieni di lacrime e andai in bagno. Solo allora mi resi conto che non avevo un pigiama ma era troppo tardi. Stavo già piangendo. Aprii l'acqua della doccia per evitare che qualcuno sentisse i miei singhiozzi. Ero seduta su uno sgabello quando entrò Giorgio.
P "Esci! Vai fuori ti prego!"
Non ero nuda né niente ma non volevo che mi vedesse piangere. Mi tirò su di peso dallo sgabello, si sedette lui e mi prese in braccio abbracciandomi.
M "Scusa, ti giuro che smetterò"
P "Non è colpa tua, sono io stupida. Pensavo fosse una buona idea portare Francesco qui, ma non lo è stato, pensavo che sarei riuscita a risolvere la situazione ma non ci sono riuscita, io, i-io sono un disastro" dissi tra i singhiozzi. Solo quando lo dissi mi resi conto che da quando ero arrivata non avevo fatto una scelta giusta.
M "Non è vero. Tu sei qui. Per me. E questo è quello che conta più di tutto, io..." ti amo pensai.
M "...ti voglio bene"

SPAZIO AUTRICE
Heyy guyss spero vi stia piacendo questa storia. Per un po' non potrò aggiornare😢. Alla prossimaa

Scusate per il sangueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora