Capitolo 20 -questa volta resto

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Thomas's pov

"Questa cosa non mi sta piacendo" Erik mi guarda male mentre tiene in mano uno striscione natalizio

"La smetti di pensare alla tua famiglia per un secondo? Mi stai mettendo a disagio" butta lo striscione sul pavimento ormai con l'umore a terra "Non pensi che io mi senta decisamente male per questo? Sto distruggendo una famiglia, sono un amante Thomas. Quindi smettila di pensare solo a te stesso" mi punta un dito contro ed io mi sfrego una mano sulla faccia "Se vuoi continuare a mostrarmi il tuo dolore per loro ogni volta che siamo insieme quella è la porta, non ti trattengo più" esce dal salotto e sbatte la porta dietro di lui

Sono un egoista

Sto ferendo entrambe le persone che amo 

"Erik aspetta" riapro la porta e corro in camera sua sentendomi sempre peggio

"Mi dispiace" mi abbasso appena lo vedo seduto sul letto con la testa sulle mani "Tu non stai rovinando nessuna famiglia, ne abbiamo già parlato. Scusa se molte volte ti addosso i miei problemi e non riesco a pensare ad altro" alza gli occhi su di me e ruota gli occhi al cielo

"Fai abbastanza schifo si" si alza ed io spalanco la bocca "Questa era offensiva"

"Oh poverino" apre nuovamente la porta "Continuiamo ad addobbare o faccio tutto io?"

"Non lo so" ironizzo ma sembra non capirlo 

"Ovviamente sia mai che questo ragazzo si decida su qualcosa" sento urlare da lontano prima che cada il silenzio.

Dopo qualche secondo lo sento urlare di nuovo "Ti amo"

- - - - - 

Skyler's pov

"Devo andare a lavorare" mi stringe un braccio e sussulto "Non credo succederà qualcosa per un giorno di ritardo" mi lascia un bacio a stampo e lo interrompo prima che possa andare avanti "Sono più le volte che sono in ritardo che quelle in cui sono puntuale" scendo giù dal ripiano di marmo del bagno e lo sposto sistemandomi la gonna "Per cui si, devo andare"

Caccio un urlo quando mi arriva una pacca sul culo. "Non fare tardi" ride prima di aprirmi la porta e lo guardo male

Stamattina mi sono svegliata e Thomas non era vicino a me. Di solito va a lavoro dopo di me, ma non ci ho fatto molto caso. Avrà avuto una riunione, ultimamente non parliamo molto

"Cameron portalo tu a scuola, io sono in ritardo" indico la stanza di Adam e la sua espressione si illumina subito

Mi giro per scendere le scale quando mi tiene per il polso facendomi girare verso di lui "Questo è esattamente quello che sogno per noi" mi stringe a se e deglutisco abbassando la testa

Sospira prima di lasciarmi un bacio sulla testa e mollarmi "Mettiti una maglietta" lo indico senza indugiare troppo sul suo corpo e scendo finalmente le scale.

Cameron's pov

La guardo uscire e chiudersi la porta dietro. Apro la porta di Adam e spalanco gli occhi nel vederlo agitarsi nel letto col tutto il corpo sudato

"Ehi, svegliati. Adam" lo scuoto preoccupato vedendolo poi spalancare gli occhi respirando a fatica

"Papà"

"Sono qui, Adam era solo un sogno" annuisce e lo stringo a me cercando di calmare non solo lui ma anche me stesso

"Papà dov'è?"

"Sono-" mi interrompo e chiudo un attimo gli occhi per la fitta al cuore "E' a lavoro"

Annuisce e si stacca leggermente da me per guardarmi negli occhi "Grazie" sorrido lasciandoli un bacio sulla guancia "Sarò sempre qua per te" mi abbraccia e giuro di non essermi mai sentito così bene in vita mia "Ti voglio bene, Cameron"

UNDEFINED -sequelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora