Capitolo 10 -un cliché

2.6K 105 14
                                    


Sospiro e mi alzo dal letto cercando di non svegliare le ragazze

Apro la porta facendo smettere Thomas di bussare e lo faccio entrare in casa

"Il divano è libero, se hai bisogno di altri cuscini dimmelo" mormoro sistemandomi la vestaglia. Entro in cucina e mi verso in bicchiere d'acqua mentre lo sento raggiungermi


"Volevo avvisarti, comunque, che Adam ha cambiato classe" appoggio il bicchiere sul tavolo dopo aver bevuto un sorso

"Perchè?" Parla piano, a mala pena si sente la sua voce mentre mi guarda con occhi pentiti e disperati. Sorrido forzatamente cercando di tranquillizzarlo, o forse più a tranquillizzare me stessa

"L'insegnante non andava bene per lui, così Cameron mi ha portato il foglio che ho firmato" sussulta stringendo i pugni

"Cosa centra lui ora?"

"E' suo padre, è difficile che non centri nulla" alzo le spalle appoggiandomi al ripiano

"E io cosa sono per lui?" Chiudo gli occhi quando sento la sua voce tremare

"Anche tu sei suo padre. Thomas, il sangue non cambia un rapporto, okay? Non preoccuparti di ciò, Cameron non ti porterà via tuo figlio" tuttavia quando pronuncio queste parole sento di star tradendo qualcuno.

"Lo sta già facendo. Lui mi sta portando via tutto quello che ho" mi mordo la lingua non sapendo cosa fare. Cerco di non mostrare quanto questa conversazione mi stia pesando, come quando lo vedo ora immagino solo il suo sorriso malizioso con quelle due ragazze e probabilmente ci sto anche riuscendo.

Ora lui è ubriaco, e lo era prima. Non riuscirebbe a capire.

"Non dici niente" afferma deluso lasciando cadere le braccia ai fianchi

"Perchè non c'è nulla da dire" sospiro "Non può portarti via niente. Tu devi solo sapere come tenere la tua famiglia, Thomas. Perché certe cose accadono per colpa nostra e non per gli altri"

"Che intendi dire?" Si avvicina e inspiro pesantemente

"Non è stato lui a spingerti contro quelle ragazze e non è stato lui a spingerti a pronunciare le parole che hai detto qualche ora fa. E' stata la tua testa a dirti di farlo, o forse l'alcool. Sta di fatto che semplicemente non hai saputo tenermi"

"Mi stai lasciando?" Resto in silenzio mentre con mano tremante prende la mia. Alzo gli occhi incrociando i suoi lucidi e non dico niente per altri pochi secondi

"No" dico seria "Sto solo cercando di farti riflettere. Non pensare che io perdoni qualcosa del genere, ma tu eri e sei completamente ubriaco, la tua situazione non posso neanche provare a capirla e poi.. in tre anni e mezzo di relazione sei riuscito a dimostrarmi il tuo amore. Non posso dar conto solo a ciò che è successo stasera. Ma non pretendere che io mi fidi nuovamente di te, non in queste settimane" deglutisco e senza ottenere risposta torno al piano di sopra

Sto per rimettermi a dormire quando il mio telefono vibra spostandosi di poco sul comodino.

Apro la foto che mi ha mandato Cameron e sorrido divertita

"Non dire mai più che quel ballerino è migliore di me" scritto sotto la foto.

E come può esserlo?

***

"E se preparassimo una festa a sorpresa?"

"No" sbuffo quando per l'ennesima volta vengo interrotta da Cameron durante la mia pausa pranzo

"Perchè non ti piace nessuna mia idea?"

"Perchè fanno tutte schifo" ribatto rimettendo il panino nella busta e spostandolo di lato mentre ricomincio a lavorare

"Comunque ti stai dimenticando una cosa" alza un sopracciglio irritato e lo guardo confusa

"Dopo domani è sabato"

"E quindi?"

"E quindi non abbiamo ancora preparato niente per la proposta di Hayes a Sierra!" E appena pronuncia queste parole, dopo essermi strozzata con la mia stessa saliva, entro nel panico più totale.

"Okay aspetta" poggio entrambe le mani sulla scrivania "Qualcosa di speciale.. una cena. Possiamo preparare una strada di candele sul bosco, ovviamente quelle protette perché se diamo fuoco a tutto non sarà una bella esperienza. Questa strada dovrà portare ad un tavolo, decorato con i suoi fiori preferiti. I colori saranno bianco ed oro e il tavolo dovrà essere poco più lontano da un dirupo. Senza che corrano pericolo, però. Finita la cena si metteranno comodi su dei pouf a sacco che sistemeremo per terra"

"Un cliché" mormora "Ma fantastico"

SPAZIO MIO

Non ho scuse ne giustificazioni convincenti per la mia assenza. Il tempo l'ho avuto, ad essere sincera, ma non ho trovato la forza di scrivere. La scrittura era diventata un peso in questo mese e mezzo e capita a volte che ci si senta ormai solo in obbligo di aggiornare e non di farlo per voglia e passione. Siccome non mi piace fare le cose forzate ho aspettato fino a ritrovare quella scintilla che fa scattare le dita sulla tastiera. Tuttavia non l'ho ancora trovata del tutto, forse solo un pezzo di essa.

Vi dico, anche se in ritardo, buon ritorno a scuola. E col cuore vi auguro ora la buonanotte <3


UNDEFINED -sequelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora