Capitolo 27 -il mio posto

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"Mamma?"

Non faccio in tempo a muovermi quando vedo Hayes correre verso di lei a braccia aperte.

Mi avvicino subito dopo che Nash si unisce all'abbraccio ma tengo una distanza di sicurezza

"Mi dispiace non avervi fatto sapere niente per anni" mi mordo il labbro con lo sguardo basso mentre mia madre continua a parlare con i ragazzi


"Dov'è papà?"

"Arriverà tra poco" sento il cuore cadermi nel fondo dello stomaco quando alza lo sguardo su di me

"Skyler?" spalanca la bocca e mi costringo a non piangere

Non oso parlare, ho paura di dire qualcosa di sbagliato e che rovini un momento importante per tutti. Ma mi coglie di sorpresa quando si stacca dalle braccia dei ragazzi e si slancia verso di me a braccia aperte

"Dove sei stata?" mi sbrigo a ricambiare e finalmente rispondo


"Mi dispiace"

Scuote la testa staccandosi leggermente giusto per sorridermi "Puoi spiegarmi dopo, sono solo contenta che tu sia qui. Cosa-"

"Potevi aiutarmi con le borse" entrambe alziamo lo sguardo verso mio padre che con due paia di borse in mano è appena apparso da dietro l'angolo

E così, come con mia madre, procedo ad abbracciare mio padre. Nessuno dei due chiede una spiegazione e mi basta vedere il loro sguardo non appena parlo di Adam per capire che non sono arrabbiati con me, ne vogliono tagliare i rapporti. E per quanto sono consapevole che dovrebbero esserlo sono felice che le cose stiano andando al loro posto.

Mezz'ora dopo permettono a Nash di entrare con Jodie ed io e Cameron decidiamo di tornare a casa per la notte.

Prende in braccio Adam, che sta ancora dormendo, per poi farlo sdraiare nei sedili posteriori della macchina

Non si è ancora abituato del tutto a non avere più sempre Thomas attorno e non sa quasi nulla di Eric, se non che è un amico da cui suo padre sta. I mesi sono stati difficili, non quanto ci siamo aspettati, ma lo sono stati comunque. Ora però si sta aggiustando all'idea di avere più di una figura paterna.

"Chi si aspettava di vedere Nash diventare padre" ride leggermente prima di aprirmi la portiera. Sorrido in risposta ed entro in macchina sentendo il sangue salirmi alle guance


"Lo so" sospiro appoggiando la testa al sedile e mi giro verso di lui non appena entra e chiude la portiera.

Si appoggia anche lui e si guarda di fronte con un piccolo sorriso sulle labbra. La fronte non ha le solite tre righe in mezzo che si ritrova quando è concentrato e il respiro è lento, se non fosse per gli occhi aperti penserei stesse dormendo.

Ad un tratto prende la mia mano tra la sua e fa un sorriso a mala pena percettibile prima di girarsi verso di me

"Non potevo chiedere di meglio" mi passa la mano libera sulla guancia facendomi socchiudere gli occhi e mi rilasso non appena mi sistema la ciocca di capelli che non sono riuscita a raccogliere "Io, te, nostro figlio, i nostri amici e le nostre famiglie insieme, dopo sei anni" mi passa il pollice sulle labbra e lo prendo come segno per avvicinarmi e posare la mia bocca sulla sua. Sto per staccarmi non appena sento Adam muoversi quando mi stringe di nuovo a se approfondendo il bacio. Trattengo un urlo di sorpresa quando mi tira a se fino a farmi sedere sulle sue gambe. Appoggia nuovamente la testa al sedie e la inclina leggermente mentre mi guarda in silenzio con un mezzo sorriso

"Cosa c'è?" mormoro attenta a non svegliare il bambino. Scuote la testa stringendomi a se ed io mi limito ad ubbidire ed ad appoggiare la testa sul suo petto, lasciando che mi accarezzi i capelli in silenzio

UNDEFINED -sequelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora