Capitolo 24 -ti amo

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Thomas' pov

La porta si apre rivelando un Erik confuso e dall'aspetto noto che si è appena svegliato. Guardo l'orologio dietro di lui che segna le due di mattina e impreco mentalmente per non aver controllato l'orario prima di venire

"Non so perché sono qui" lo interrompo prima che possa aprire bocca per cui si sposta facendomi passare prima di richiudersi la porta alle spalle

Non gli do tempo di rispondere che lo afferro per la vita ed attacco le mie labbra alle sue. Sussulta sotto di me ma al momento non riesco a pensarci, sono passate settimane da quando non l'ho più visto e solo ora mi sono accorto di quanto io tenga, ami questo ragazzo.

Ci mette poco a riprendersi dalla sorpresa ed a rispondere al bacio con la stessa forza che ci sto mettendo. Mi è mancato ed essere qui con lui non fa altro che farmi capire quanto davvero io non possa andare avanti senza di lui. Premo la mia lingua sul suo labbro inferiore e sembra riprendersi negandomi l'accesso, mi stacco da lui riprendendo il respiro ed aspettando che mi dica cosa ci sia che non va.

Ma non mi guarda, ha lo sguardo fisso a terra mentre il suo petto si alza e si abbassa velocemente. Continua a non guardarmi.

"Erik-" alza una mano interrompendomi, lo sguardo sempre attaccato a terra

"Non posso farlo Thomas. Non posso più farlo"

"Non puoi più fare cosa?" cerco di nascondere la mia paura anche se sento la voce spezzarsi

"Questo" urla gesticolando per poi finalmente guardarmi negli occhi "Io e te. Questa cosa non posso più mandarla avanti"

"Perché?" questa volta non provo a coprire la disperazione nella mia voce "Non mi ami più?" e solo io so quanta forza mi ci è voluta per pronunciare queste quattro parole. Sento lo stomaco stringersi tanto da farmi male

"No" alza la testa di scatto e sento di poter tornare nuovamente a respire quando finisce "Ti amo" conferma "Ma non posso continuare a nascondermi perché non riesci a dire alla tua ragazza la verità. Hai mai pensato a cosa provocano negli altri le tue azioni, Thomas? Io sono qui da solo tutti i giorni ad aspettare quando la tua ragazza è o non è nei dintorni. Fa male" si ferma quando una lacrima si fa spazio nel suo viso ed è come essere presi a schiaffi in faccia. Sapevo che non gli stava bene ma non ho mai pensato a quanto potesse ferirlo.

"Erik" mormoro con la gola ormai secca ma lui mi interrompe di nuovo

"Hai un figlio Thomas" la sua voce si spezza facendomi sentire peggio di quello che mi sento già "Hai una ragazza perfetta. Va da loro, non voglio rovinare nulla. Ti meriti di meglio comunque" ride leggermente aprendo la porta

"Perché non me l'hai mai detto?" richiudo la porta senza staccare il mio sguardo dal suo "Cosa intendi?" lo spingo verso camera sua senza rispondere per poi farlo sedere sul letto, mi siedo accanto a lui costringendolo a guardarmi "Che credi di essere inferiore. Che io non ti meriti, perché non me ne hai mai parlato?"

"Thomas" prega ma io scuoto la testa fermandolo in tempo

"Ci sei sempre stato per me Erik e non me lo sono mai meritato. Guardati, sei perfetto" metto enfasi sull'ultima parola quando noto le sue mani tremare leggermente

"L'ho detto a Skyler" la sua testa si alza di scatto ed apre la bocca più volte senza emettere suono "Di noi, gliel'ho detto. Voglio stare con te Erik, sennò non avrei mai fatto tutto quello che ho fatto. Ti amo, ti amo, ti amo" aggiungo "E te lo ripeterò finché non mi crederai. Non devi più nasconderti e mentirei se dicessi che non mi sento una merda per tutto quello che ti ho fatto passare. Mi dispiace, amore" alzo una mano e la poggio sul suo viso. Non appena inizio ad accarezzare la sua guancia chiude gli un attimo per poi aprirli con un piccolo sorriso sulle labbra "Ti amo anch'io"

UNDEFINED -sequelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora