CAPITOLO 12

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Ma Hope non lo sentì,era già troppo lontana.

."e ora cosa dico a Henry?".

Voleva chiamarlo e spiegargli tutto.

Fece per prendere il telefono ma si accorse di non averlo.

."oh merda". Si ricordò all'improvviso che l'aveva lasciato sull'erba del bosco.

."oh merda oh merda".

Non sapeva cosa fare.

Era sola,in un posto che non conosceva e poteva andare incontro a quel ragazzo da un momento all'altro.

Si stava facendo sera e Hope era arrabbiata con se stessa.

"Se non avessi accettato quel fottuto gelato ora non sarei qui" pensò.

L'unica cosa da fare era cercare un posto dove passare la notte senza correre il rischio di farsi stuprare da quel tipo.

E mentre pensava a cosa fare una mano le tappò la bocca e contemporaneamente gli occhi con una benda.

."vieni con me,una ragazza tutta sola qua non può stare".

Grignò.

Hope stava piangendo,se lo sentiva che sarebbe morta da un momento all'altro.

Morte.

L'aveva desiderata per tutto il periodo dell'adolescenza,ma ora era così concreta,così mostruosa.

La 'voce' la stava trascinando per la vita,ma non la stava stringendo...sembrava più una strinta per proteggere qualcosa.

Dopo 10 minuti buoni si sentì appoggiata delicatamente su della paglia fresca.

E la 'voce' le tolse la mano dalla bocca e piano piano anche la benda.

."non urlare".

La ragazza non credeva ai suoi occhi.

."jack?! Ma che cazzo? Cosa vuoi farmi?!".

."io? Niente,ti ho visto inoltrarti nel bosco con un tipo e neanche 5 minuti dopo sei corsa via come un fulmine...ho pensato che ti avesse fatto qualcosa di male e sono corso in tuo aiuto".

."ma perché le bende? E la mano sulla bocca?".

."non lo so,in effetti non sapevo cosa fare. Bhe l'importante è che sei salva.

Ti va un gelato?".

."per l'amor di dio,ma neanche morta".

storia di una ragazza insicuraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora