standart

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POV Jimin

«Eh ma porca troia Hoseok, ogni giorno ce n'è una!» esclamo non guardandolo neanche negli occhi, mentre continuo a camminare.

«Ma se ti dico che è stata un'emergenza, a che serve incazzarsi cosi?»
ribatte lui fuori giri, mentre il resto dei nostri amici assiste alla nostra discussione in silenzio.

«È sempre un'emergenza vero?! È la terza volta che provo ad impegnarmi!»

Volevo solamente fare un cavolo di progetto da presentare alla classe perché finalmente sono riuscito a completare il programma di economia prima di tutti.
Caso strano, Hoseok non c'era e quindi ho fatto una figura di merda perché non sapevo ripetere la sua parte.
Che imbarazzo, volevo sotterrarmi: il professore mi ha mandato a posto in malo modo e avevo tutti gli occhi dei miei compagni addosso, aish.

«Ma si, a te importa solo di te stesso.» dice un ultima volta urlando, prima di girare i tacchi ed allontanarsi da noi.

[...]

Ho appena detto alla ragazza del Monoe Café di portarmi un gelato.
Sono le 16:25 e non mi importa di saltare il corso, ne tanto meno di preoccuparmi del fatto che sono praticamente solo nel locale.

E che poi sono bagnato come un pulcino.

Preso dall'ira di prima mi sono fiondato fuori dall'università piangendo, e non mi sono accorto che stava piovendo.
L'ombrello non lo porto mai.
La prima idea era quella di tornarmene a casa, ma poi mi sono ricordato che alle 18:00 ho la spiegazione di diritto a cui non posso mancare per nessuna ragione al mondo.
Quindi l'opzione più coerente mi sembrava questa.

Arriva il mio gelato e guardo il suo bell'aspetto:
Due palline di cioccolato ed una di vaniglia, coppetta bianca e un cucchiaino a strisce bianche e rosse.
Affondo il cucchiaino dentro il dolce per non so quanti minuti, senza mai prenderne un boccone.
Sono ricoperto dai sensi di colpa e dall'umiliazione.
Non dovevo arrabbiarmi così tanto e a dire il vero mi sarei almeno dovuto chiedere quale emergenza avesse impedito al mio amico di venire...

«Cuore spezzato?» mi sento chiedere alla mia destra.
Mi accorgo che il gelato ora si è praticamente squagliato.
Il mio sguardo si sposta poi sul ragaz- ah no Yoongi, Min Yoongi giusto.

«Tipo...» sussurro, ma non riesco a tenere il contatto visivo con lui.
Lo vedo deglutire e poi azzardare un:

«È per un ragazzo?...» mi chiede quasi in colpa.
Io strabuzzo gli occhi e li porto nella sua direzione, mentre comincio a dire cose senza un filo logico.

«No! Cioè si, ma è un mio amico.» Lui sembra pensarci su, mentre si mette una mano sotto il mento. Il suo sguardo furbo mi ispeziona.
Cavolo se è bello.

«Ed è carino?» chiede sicuro, mentre mi scruta con i suoi occhi curiosi.
Io perdo un battito.
Neanche ci conosciamo, e lui non sembra farsi tante paranoie come me

«Lui? Ni... cioè dipende dagli standard...» rifletto con gli occhi che guardano il soffitto, mentre penso all'aspetto del mio amico.
Scusa Hobi, tvb ma non sei il mio tipo.

«E tu che standard hai?...» mi chiede sporgendosi ancora un po' verso di me così da diminuire la distanza.
Ah è cosi eh?
Ora vedrai quanto è potente la mia bipolarità tesoro.

«Beh...capelli scuri...» dico avvicinandomi anch'io, mentre ammiro la sua chioma.

«Possibilmente alto quanto me...»
dico scrutandolo da sopra a sotto, lo vedo deglutire e assottigliare le labbra.
Bingo.

«Pelle chiara e... si dai, occhi scuri.»
Dico infine allegro mentre ritorno alla mia posizione iniziale, come se nulla fosse successo.
Lui è rimasto parecchio stordito e infatti scuote il capo mettendosi una mano nei capelli.

Monroe Café 📚☕️                                            YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora