Lust

3K 210 92
                                    


POV Jimin

«Cosa vuoi che ti dica? Mi sono perso nella tua bellezza la prima volta che ti ho visto e non ti ho più tolto dalla testa. È stato sbagliato.» dico quasi in colpa, mentre esasperato allargo le braccia e lui non sembra neanche accorgersene.

«Jungkook ha fatto una cazzata, mi dispiace ma non doveva dirtelo-» sto per continuare ma la sua risata cristallina mi interrompe sul più bello della frase.
Scuote la testa e io mi sento un po' mortificato.

«Jimin, ma proprio non ci arrivi?» mi chiede mentre io lo fisso negli occhi.
Sono luccicanti, come se stessero riflettendo la luce delle stelle nel cielo, è bellissimo.
Si avvicina più a me, con un atteggiamento ondulato e mi squadra dalla testa ai piedi.
Le sue pupille sono dilatate e si lecca le labbra pensieroso, il cuore mi batte all'impazzata.
Sono costretto a mettermi con le spalle al portone e lui non sembra pensarci due volte ad azzerare la distanza fra i nostri corpi, facendogli scontrare l'uno sull'altro.
La sua fronte gelida viene a contatto con la mia che al contrario è bollente a cause di tutte le emozioni che mi sta facendo provare.

«Park Jimin mi stai facendo impazzire, mi hai fottuto il cervello e rubato il cuore...» mi sussurra, mentre sento il contatto freddo tra i nostri nasi, non posso far altro che schiudere le labbra e inspirare il suo dolce profumo.
Lui le fissa come affamato.

«Ora che so di essere ricambiato, non posso abbandonarti solo perché sei così testardo...» sussurra, questa volta accennando una risata che viene ricambiata da me.
Ha ragione.
Tutto questo è bellissimo, stare con lui mi rende felice e mi fa stare bene, non posso continuare di questo passo, altrimenti mi farò solo del male insensato.
Io lo voglio, con tutto me stesso.

Un po' titubante porto le mie mani dietro la sua schiena e proprio in quel momento arriva il momento tanto atteso.

La distanza si è annullata.
Le sue calde labbra sono gentili sulle mie, è una sensazione umida e calda ma allo stesso tempo afrodisiaca. È come se nella mia testa ci fosse un vuoto totale e il mio stomaco stesse sentendo le famose farfalle che ci svolazzano dentro. Non so bene come fare, quindi mi limito a muovere leggermente la bocca verso la sua, creando un perfetto incastro.
Susseguono poi diversi affondi che utilizziamo per goderci meglio la sensazione e scoprire il sapore dell'altro.

«Sali a casa con me, ti prego.»

[...]

⚠️ Smut ⚠️
Potete saltare, non c'è nessuna parte fondamentale per la storia

Yoongi continuò a baciare imperterrito il collo del ragazzo sotto di se, lasciando segni violacei e facendo rumori sconci causati dallo scontro tra labbra e pelle.
Le mani di Jimin erano incastrate tra le sue ciocche corvine e gli occhi erano chiusi per godersi quell'intenso momento.
Gli indumenti non servivano più ai due ragazzi, ed erano stati buttati con non calanche per il corridoio.
Il membro eccitato del più grande catturò l'attenzione dello studente il quale, tra un misto di lussuria e innocenza, disse:
«hyung... non trattenerti.»
Yoongi lo scrutò per pochi secondi e poi sorrise, lasciandogli un bacio sul naso.
Il ragazzo lo eccitava da matti con il suo atteggiamento innocente anche quando stavano facendo sesso, ma riconosceva che era anche parecchio sensibile.

Lo preparò prima con uno e poi con due dita e, dopo aver avuto il consenso del ragazzo sotto di se, prese un bel respiro e si fece coraggio.
Le sue pareti erano parecchio strette e dalla sua bocca uscì un ringhio.
Dalle labbra di Jimin uscirono gemiti sempre più acuti e in modo più frequente: non si aspettava che quel "rapporto" fosse così eccitante e allo stesso tempo piacevole.

«Ti piace piccolo?» chiese il maggiore, senza fermarsi con le spinte, mentre contemplava la bellezza del ragazzo sotto di se.
Jimin aveva le guance di un rosso accesso, in contrasto con la lucidità dei suoi occhi pieni di lussuria e le labbra tremolanti schiuse, intente a lasciar fuoriuscire sospiri di piacere.

«Oh-ohssi... è-è bellissimo, cristo...» sussurrò andandogli incontro con il bacino.
Il più grande ghignò e fece aderire le sue grandi mani ai suoi fianchi e cominciò a spingere dentro di lui in modo più violento e veloce.
Jimin non si dispiacque affatto del cambiamento, anzi era sicuro che da lì a poco avrebbe ceduto per il troppo piacere.

«Si tesoro, così... oh~ cazzo.» ringhiò il più grande.
Yoongi continuò imperterrito nel suo lavoro, godendosi i dolci ed eccitanti gemiti del ragazzo più piccolo.
Il letto emetteva cigolii che si confondevano con il rumore delle loro carni che si scontravano e dalla finestra veniva riflessa la debole luce delle stelle.

Le loro mani si unirono ed entrambi furono scossi da un violento spasmo.
Jimin inarcò la schiena strizzando gli occhi e tremò leggermente, Yoongi uscì da lui e si riversò sopra il suo stomaco (non aveva messo la protezione quindi era meglio non rischiare).

«Prima volta?...» chiese il più grande ancora con il fiatone. Jimin arrossì e guardò il soffitto pensieroso.
«Si è notato così tanto?» chiese quasi in imbarazzo, ma l'altro ragazzo scosse la testa.
«Meglio così.» rispose Yoongi, ricevendo un'occhiata interrogativa da parte di Jimin.
Gli sorrise sinceramente.

«Sono stato il primo ad avere l'onore.»

Monroe Café 📚☕️                                            YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora