Raul's pov.
Dio mi fanno impazzire i continui sbalzi d'umore di Diana!
Ho passato giorni a pensare come poter cambiare le cose e come poter chiarirci. E' ovvio che stesse montando un muro intorno a lei, lo fa sempre quando non sa gestire le situazioni. Ma va smontato pezzo per pezzo, con cautela, se non voglio farla scappare via da me. Ho imparato a conoscerla e mi rimangono bene impressi questi suoi particolari. La cosa bella è che non ci avevo mai riflettuto sopra, forse questo un po' mi spaventa.
Da quando mi ha chiarito definitivamente che siamo amici la situazione tra noi si è finalmente stabilita.
No, non vuol dire che la cosa mi piaccia. E no, non vuol dire che le cose abbiano preso un onda positiva, affatto.
Ha deciso bene di far passare un mese da quella mattina. Un mese in cui ho imparato a levarmi la maglietta da solo, a docciarmi senza l'aiuto di nessuna, senza il suo aiuto. Ora sto decisamente meglio, solo qualche piccolo livido che si sta riassorbendo. Ma questo miglioramento è solo a livello fisico. Mentalmente sono a pezzi, cazzo voglio vederla, quasi non si è presentata a lezione. Le poche volte ci siamo visti molto, mi ha evitato quasi sempre, io l'ho lasciata fare.
Stupido.
So che è uscita a cena con Pierre, quel francese mi sta proprio sul cazzo. Non li ho visti insieme, ma quella suocera di Nacho mi spiffera tutto, avendo dei corsi in comune con quel demente, mi comunica tutto ciò che lui dice di lei. Ogni volta che sento quel nome, vorrei andare da lui e strozzarlo, ma questo al mio amico non lo dico.
Nessuno sa della mia gelosia, che da un mese a questa parte non fa altro che crescere. Cresce ogni volta che la vedo, cresce ogni volta la voglia di parlarle, ogni volta che la vedo sorridere, è davvero indescrivibile la sensazione che mi trasmette il suo sorriso. Cresce ogni volta che qualcuno la sfiora, vorrei toccare ancora una volta anche solo il suo viso liscio e morbido.
Ma come ti sei ridotto.
Sono seduto ad uno dei tavoli della biblioteca, un po' troppo piena di gente e troppo silenziosa per i miei gusti, ma se voglio alzare la media degli esami, mi devo costringere alla concentrazione. Studio da 4 ore e 27 minuti ben cronometrati, quando d'un tratto osservo la porta aprirsi e la figura che varca la soglia faccio per un momento fatica a metterla a fuoco. E' vestita di nero, con gli occhiali da sole e coperta da una sciarpa extra large bianca.
E' lei, Diana.
Si guarda un po' intorno e il destino vuole che oggi, alle 11.40 del mattino, la biblioteca è estremamente piena: si libera davanti a me un posto. Lei lo vede, si sofferma un secondo, ma poi le sue gambe scorrono veloci a prendersi quel posto, senza però accorgersi della mia presenza. Quando si avvicina e si leva le cose con aria distratta, posso notare le grandi occhiaie sotto i suoi occhi. Ha l'aria spenta e la cosa inizia a turbarmi un po'.
Che le è successo? Perché è ridotta così?
Posiziona tutte le sue cose nell'ordine esatto, senza farsi sfuggire niente. Osservo ogni suo movimento e mi godo quel profumo di miele che emanano i suoi capelli. Quando è finalmente pronta, alza il suoi viso verso di me, puntandoli dritti nei miei, e loro sono lì a dirle ciao, in maniera silenziosa ma il più accogliente possibile. Lei li abbassa nell'immediato, imbarazzata e nervosa.
Perché? Perché deve fare così?
Si sistema sulla sedia 10 volte nel giro di due minuti: è nervosa e non riesce a controllare il tic alla gamba che la fa tremare in continuazione. Resiste poco più di un'ora, poi, d'un tratto, sistema le cose e se ne va. Le mie gambe si muovono da sole, non posso lasciarla andare senza averle rivolto la parola. Dunque, prima che sorpassi la soglia, lascio tutto e le corro dietro, la prendo per un braccio, la porto fuori e sfogo ogni mio pensiero.
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Attacco di panico
RomanceDiana è una ragazza italiana di 19 anni, che decide di trasferirsi in Spagna e vivere il suo grande sogno. Ma il suo peggiore incubo la seguirà, constringendola a rivivere episodi passati della sua vita, trasformando il suo angolo di Paradiso, in I...