Capitolo 4

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Haru p.o.v
Il giorno seguente ero di nuovo rimasto solo per la chiusura del ristorante...e cazzo! Non riuscivo proprio a concentrarmi...possibile che non riuscissi a smettere di pensare all'occhiolino del ragazzo di ieri? E poi perché diamine lo incuriosivano qelle mie "informazioni personali"?
I miei pensieri furono interrotti dalla porta d'ingresso del Romantéi che si aprì. Chi era che rompeva i coglioni a quell'ora?
Rimasi allibito.Ecco chi era.LUI.
Ma cosa ci faceva di novo qui? Aveva riavuto il suo maglione e i nostri conti erano a posto.
-Ehi lavoratore! Come va?- Merda che voce sexy pensai.
-Bene grazie.Cosa ci fai qui?-
-Mi era sembrato di capire che fossi da solo anche stasera,o mi sbaglio?-
-No non ti sbagli,ma non capisco perché...-
-Sono venuto ad aiutarti! Due mani in più fanno sempre comodo,ricordi?-
-Ah giusto...-dissi mentre trasudavo disagio.
-Allora ci mettiamo a ripulire questo schifo o no?-
-Sempre molto cordiale...-
-Grazie è la mia specialità.-
Stavamo riordinando la cucina e delle forchette mi caddero sotto il bancone,mi piegai per raccoglierle,non ebbi neanche il tempo di allungare il braccio che mi sentí stringere i fianchi da dietro e mi ritrovai appiccicato alle divine labbra del moro.
Mi prese per le cosce e mi sbattè sul tavolo in metallo.
Forse tanto omofobo non era...
Le nostre lingue erano coinvolte in una danza erotica...cazzo adoravo la sua bocca! Era tutto così eccitante!
Non smettevamo di baciarci soffocando ognuno i gemiti dell'altro...sarei potuto venire anche solo così!
Il moro voleva di piú! Mise le mani sotto la mia maglia e cominciò ad accarezzarmi gli addominali senza smettere di esplorare la mia bocca e mordere le mie labbra con foga.
In un bagliore di lucidità lo allontanai e lo fermai.
-No...ti prego...-ansimai a fatica-non conosco nemmeno il tuo nome...-
-Piacere Kail.-
-Haru...-
-Bene Haru!Direi che possiamo riprendere da dove ci eravamo fermati-
Non ci pensò due volte ad allungare le mani,ma io lo respinsi.
-No Kail...non mi piace così...penso che due persone debbano prima conoscersi...non voglio essere l'avventura di una notte.-
Questa fu l'ultima cosa che gli dissi prima che prendesse le sue cose e se ne andasse.

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