Capitolo 12

1.1K 36 3
                                    

Haru p.o.v
-Ciao!- risposi al saluto di Kail.
-Già a lavorare?-mi chiese.
-Eh sì!Ho molto da fare-
-Oh beh...allora visto che sei impegnato me ne vado...- fece per uscire,ma io lo fermai:
-Aspetta! Sono impegnato,ma non COSÌ impegnato da non trovare del tempo per te...e togliti quel sorrisetto soddisfatto dalla faccia!- Sul suo volto era spuntato uno dei suoi soliti ghigni compiaciuti (cosa che mi faceva letteralmente uscire di testa!).
-E sentiamo perché mai PER ME hai tempo?- chiese alzando un sopracciglio.
-Beh perché tu sei...- Mi interruppi. Che cosa eravamo noi? Insomma avevamo fatto sesso,ma niente di più! Eravamo usciti solo una volta!
Per me tutto questo era abbastanza per affermare che Kail fosse il mio ragazzo,ma per lui? Era la stessa cosa? In fondo non era uno poi tanto sedentario (penso mi capiate).
Per me quella con lui è stata la prima volta! Ed è stato meraviglioso!
Ovviamente Kail non lo saprà mai! Cosa penserebbe se sapesse di essersi scopato un ventitreenne verginello? (Sí ok,avevo già fatto preliminari prima,ma non ero mai andato oltre).
Se Kail venisse a conoscenza di ciò o mi sfotterebbe a vita (ammesso e non concesso che continuerebbe a frequentarmi) oppure il suo già gigantesco ego crescerebbe a dismisura! 
Venni risvegliato dai miei pensieri proprio da Kail.
-...sei il mio?...avanti,continua!Non tenermi sulle spine.-
-Il punto è che non so cosa siamo-
-Tu cosa vuoi che siamo?-
-Io ho paura che ciò che voglio io non sia la stessa cosa che vuoi tu...-
-Come saprai se i tuoi timori sono fondati se non mi dici cosa vuoi?- domandò con tono inaspettatamente dolce.
Non so cosa mi prese in quel momento,forse avevo bevuto latte andato a male o forse avevo preso una botta in testa,fatto sta che dissi:
-Io voglio che rimaniamo amici. Insomma siamo troppo diversi ed io continuo a pensare che per te sia stato solo una bella scopata,ma mi è piaciuto passare del tempo con te quindi possiamo continuare a frequentarci.-
Ma da dove cazzo erano uscite quelle parole? Parole di cui mi pentí dopo un nano secondo averle pronunciate.
Stupido!stupido!stupido coglione che non sono altro!!!
Kail aveva gli occhi lucidi e la sua voce tremava:
-Proprio tu...tu che avevi cominciato a piacermi per davvero! Ho capito!nella vita è meglio essere stronzi! Ora se vuoi scusarmi torno a fare il gigoló e a cercarmi qualche altra bella scopata.- disse amaro prima di uscire dal ristorante.
Mi sentivo una merda.

-Tu cosaaaa!!!!!????- esclamò la mia amica Aurora esterrefatta.
L'avevo chiamata al telefono per raccontarle della cazzata che avevo combinato e anziché aiutarmi mi stava facendo esplodere i timpani.
-Ma ti rendi conto di quello che hai fatto idiota!!! Lui era venuto da te col cuore in mano e tu glielo hai spezzato come un grissino!-
-Lo so...-dissi con un filo di voce.
-A questo punto una domanda mi sorge spontanea: tu cosa volevi veramente?-
-Io volevo e voglio stare con lui!!! Voglio uscirci,fare cose smielate da fidanzati e regalargli dei cioccolatini a San Valentino!!!- la mia voce era rotta dal pianto.
-No dai tesoro...non piangere cerca di riprenderti.
Se tu vuoi stare con lui allora perché gli hai detto quelle cose?-
-Non ne ho idea...penso che forse...forse io... non riuscivo a fidarmi di lui...avevo paura che non volesse niente di serio e...e mi sono messo sulla difensiva per non rimanere ferito! Il punto è che questa situazione mi ferisce più di quanto non avesse potuto fare Kail!!!- dissi tra i singhiozzi.
-Bene! Allora diglielo! Non vedo dove sia il problema! Muovi quel culo piagnucolante che ti ritrovi e sbattilo in faccia a Kail! Digli che il suo posto è lì dentro e che è lì dove tu vuoi che lui stia!-
-Molto romantico...- dissi accennando un sorriso. Anche stavolta era riuscita a tirarmi su di morale.
-Insomma hai capito il concetto! Va da lui ,scusati,digli che sei stato un imbecille, trombate e mettetevi insieme.Fine.-

Ero di nuovo di fronte a quella villa titanica,esitai qualche minuto,poi,titubante,suonai.
Kail aprirà la porta.
-Cosa vuoi?- domandò secco. Stavo per fare uno dei miei soliti discorsi ingarbugliati per tentare di scusarmi a dovere,ma mi ricordai che a volte un gesto valeva più di mille parole.Ed era proprio quello il caso.
Mi lanciai sulle sue labbra e lo baciai con trasporto. All' inizio lui rimase rigido,ma poi dischiuse le labbra accogliendo la mia lingua dentro la sua bocca.
Le nostre lingue erano coinvolte in un'eccitantissima danza erotica... roba da far impazzire!
Prima che perdessi completamente la lucidità mi staccai dalle sue labbra :
-Scusami.Scusami.Scusami.Scusami.
L'unica cosa che voglio è stare con te, non sei un gigoló,sei stupendo e sei una delle cose più belle che mi siano mai capitate.Io mi fido di te. So che per te non sono stato soltanto un avventura,è per questo che ho permesso che succedesse. Con te l'ho fatto per la prima volta.- Sputai una raffica di parole più velocemente di Eminem in una delle sue canzoni.
-Zitto e bacia il tuo ragazzo!- mi ordinó.  E io non mi feci pregare.

Romantéi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora