Padre

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Tormentare non dava più soddisfazione come un tempo. Nemmeno in quel frangente, in cui normalmente si sarebbe divertito. Dopo aver ricevuto la comunicazione della fuga di un cospicuo gruppo di anime, Lucifero aveva dato loro la caccia lungo i territori infernali. Assieme ad Asmodeo ed altri fidati soldati, avevano impiegato ore per recuperare ogni fuggiasco e riportarlo al giusto patimento eterno. Volendo evitare altre possibili idee d'evasione, e di ribellione nei confronti dei demoni addetti a quel settore, il re si stava accanendo su qualche anima in modo particolarmente crudele. Però, se ne accorse quasi subito, non provava alcun piacere nel farlo. Non era più come un tempo! Si ritrovò a pensare che l'ultima volta aveva punito simili atti assieme a Keros, ed insieme si erano molto divertiti.

Terminò il proprio compito in fretta e poi tornò a palazzo, stupito di trovarci Alukah ad attenderlo. Dai tempi della guerra, i due non avevano avuto molte occasioni per incontrarsi e perciò vederlo lì, in piedi davanti alla porta dell'ufficio, lasciò lievemente perplesso Lucifero.

"Alukah..." lo chiamò, mentre l'ospite restava immobile e salutava con un rispettoso inchino "È forse successo qualcosa di sgradito?".

"Maestà..." rispose il vampiro, senza rialzare la testa dall'inchino "Sono qui per parlarvi da padre a padre. Spero che quel che ho da dire non vi arrechi troppo dolore".

Il sovrano percepì il proprio cuore mancare qualche battito.

"Keros?" ipotizzò "È successo qualcosa al mio Keros?".

"Lasciate che vi spieghi...".

Entrando in ufficio, i due sedettero e chiusero la porta dietro di sé, ordinando di non venir disturbati per alcuna ragione. Alukah, dopo qualche istante di titubanza ed incertezza, iniziò a raccontare. Narrò l'arrivo del principe nel suo palazzo, di come insieme avevano risistemato il territorio ed i possedimenti infernali circostanti. Continuava a scusarsi, per non aver informato immediatamente il re riguardo la posizione di Keros, e intanto proseguiva il racconto. Omettendo alcuni dettagli, come l'amante umana di Nasfer, svelò il nascondiglio dei sovversivi.

"I sovversivi per il mondo umano?!" si stupì Lucifero "E Keros che voleva farci? Spero sterminarli!".

"Lui... Oh, maestà, non so come dirvelo ma... pare che il principe abbia ali d'angelo!".

"Le hai viste?".

"Sì... con questi occhi...".

"Ne hai parlato con qualcuno?".

"S... solo con Mefistofele. Ero confuso e mi è sfuggito" balbettò il vampiro "E poi il principe... le ha mostrate a tutti!".

"Tutti chi?".

"I sovversivi nella grotta! Tutti le hanno viste! Io le ho viste e poi... non so! Ha detto che non vuole più fingere di essere un demone per intero. Maestà... voi...?".

"Sapevo delle ali" ammise il sovrano "Ma gli avevo sempre suggerito di non mostrarle fra i demoni! Ed i sovversivi? Che hanno fatto? Lo hanno attaccato?".

"No. Pare che... facciano amicizia adesso. Keros non torna più nel mio territorio e preferisce stare in quelle grotte colme di traditori".

Il re sospirò, un po' per il sollievo ed un po' per l'angoscia: quel ragazzo era una continua fonte di preoccupazioni!

"Sono profondamente dispiaciuto" abbassò la testa Alukah "Per essere portatore di simili spiacevoli notizie".

"Non ti devi preoccupare. Mi hai portato la notizia che più bramavo: la certezza che il mio Keros è vivo, sta bene. Ora so anche dove si trova. Perciò non crucciarti troppo. Comprendo anche la tua decisione di non comunicarlo tempestivamente. Keros è stato tuo allievo e hai voluto assecondare un suo desiderio".

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