Torneo -parte prima-

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La piccola Carmilla si stava sistemando davanti allo specchio. Poco più in là, le sue sorelle gemelle litigavano per una motivazione futile. Nasfer attendeva l'arrivo di loro padre Keros. Il bambino era elettrizzato per il torneo e tutti si erano abbigliati al meglio, sapendo che molti spettatori li avrebbero ammirati sul palco reale. Demoni da ogni parte del regno iniziavano a varcare le mura della città, raggiungendo la grande piazza principale. Con stendardi e maestosi destrieri, formavano un corteo che gli abitanti della capitale ammiravano affascinati. Tutti bardati e in armatura, i partecipanti al torneo seguivano un percorso preciso che li avrebbe condotti fino all'arena, con un'entrata trionfale e una sfilata per il pubblico.

"È ora!" si udì per i corridoi del palazzo.

Quello era il segnale e l'intera famiglia reale si radunò per raggiungere gli spalti. Era un avvenimento vedere tutti i principi e le principesse insieme e fuori da palazzo. Gli ultimi nati erano lasciati alle cure e alla sorveglianza dei più qualificati, mentre l'edificio lentamente si svuotava per assistere allo spettacolo. 

Non appena Lucifero assieme a Leonore e a tutti i principi si fu seduto, nella piazza iniziarono a sfilare i demoni e le varie casate. Ogni famiglia poteva presentare uno o più campioni, uomini o donne, che ordinatamente si presentavano al cospetto del palco reale. Con un inchino, veniva pronunciavano il loro nome e la dinastia a cui appartenevano. 

Lucifero, in piedi sul palco rialzato, rispondeva con un cenno del capo. Alla sua sinistra sedeva Leonore, che osservava ogni cosa con ammirazione. Alla destra aveva Keros, silenzioso e a disagio. Il principe indossava l'armatura che aveva utilizzato in guerra e questo gli riportava in mente eventi e ricordi poco piacevoli. Quando intravide l'ingresso in arena di Arikien, con addosso l'armatura appartenuta a Nasfer, ebbe un tuffo al cuore. A colui che la indossava un tempo, lui aveva tagliato la testa. Colui che un tempo marciava con quell'armatura ora era morto per mano della spada che portava alla cinta.

"Scusate" mormorò Keros, alzandosi ed allontanandosi senza dare troppo nell'occhio.

Prima che l'erede di Alukah giungesse dinnanzi al palco, il sanguemisto aveva lasciato la postazione ed era rientrato a palazzo. La distanza era poca, la piazza sorgeva davanti alle mura della casa reale, e lo raggiunse senza farsi notare. Nel silenzio, respirò profondamente. L'edificio era buio, muto, e praticamente deserto. Camminò ancora lungo il corridoio, con la mente confusa. Nelle narici percepiva odore di morte, odore di guerra. Le mani sporche di sangue, i cadaveri lungo le strade, i gemiti dei feriti e le urla degli sconfitti. E lui era lì in mezzo, efferato assassino e crudele boia, circondato da nemici da uccidere. Chiuse gli occhi, tentando di scacciare quell'immagine, ma era sopraffatto dalla confusione e dal panico.

"Altezza!" lo notò una delle guardie rimaste a palazzo "State bene? Devo chiamare qualcuno?".

Keros non rispose, continuò a camminare.

"Altezza?" insistette la guardia ed il principe si voltò di scatto, ringhiando.

"Ma... che...?" borbottò il giovane soldato, mentre si udirono passi svelti precipitarsi dai piani delle stanze private.

Prima che Keros reagisse in modo peggiore, aggredendo chi aveva di fronte senza alcun motivo, Simadé raggiunse il suo signore e lo chiamò per nome, congedando la guardia.

"Va tutto bene" mormorò il servo "Siete nel palazzo del re. Nessuno vuole farvi del male. Che vi succede? Respirate...".

Keros si scosse, riprendendo lucidità e guardandosi attorno. Poi chiuse gli occhi, sedendosi a terra e reggendosi il viso con una mano.

"Decapitato" biascicò, sempre con Simadé al proprio fianco "Il sangue. Gli occhi spalancati e ormai spenti che mi fissano...".

"Siete a casa" ripeté lentamente Simadé "Scacciate dalla mente i ricordi di guerra. Nessuno morirà oggi. Il torneo viene indetto proprio per evitare altre guerre e scontri inutili, per permettere ai demoni di sfogarsi in modo appropriato".

Keros  ☆completa☆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora