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Sussulto. A darmi fastidio non sono i suoi occhi su di me, ma i brividi che per un attimo mi percorrono la schiena.

«Hem... Ti potresti, tipo, togliere dal cazzo?» dico brusca. Lui rotea gli occhi, ma si sposta. Abbassa un po' la testa, probabilmente per non farmi vedere il rossore che gli si è addensato in faccia come aria sulle finestre d'inverno. Lo capisco, quindi decido di non dire niente.

«Avevi una ciglia sulla guancia.» mormora girandosi dall'altra parte. Corrugo la fronte.

"Avresti semplicemente potuto avvisarmi, allora.", rifletto. Sembra più una debole scusa che la reale ragione del suo gesto, ma non voglio pensarci troppo. Cosa dovrei aspettarmi, è Lee.

Kimchi esce dall'angolo in cui si era nascosto durante il nostro inseguimento, guardandoci stranito.

«Sarà meglio iniziare a prepararsi, tra poco dobbiamo andare da Zoe per il progetto di gruppo.» dice Felix, per poi sparire nella sua camera con il mio gatto al seguito. Non so come né perché, ma quei due sembrano essere diventati molto intimi. Migliori amici. Sbuffo.

«Che gatto ingrato. Sono io che ti nutrisco, sai?»

.

Il silenzio in macchina di Felix è sia imbarazzante che fastidioso. L'essere nella macchina che normalmente detesterei, il che implica che quest'ultimo mi stia facendo un favore, già di per sé è strano.

Aggiungiamo poi il fatto che sia stato lui ad offrirmi il passaggio e che quando Hyunjin mi ha invitato a giocare ai videogiochi con lui dopo cena non abbia fatto nessuno strano commento pieno di doppi sensi, e la situazione diventa più che assurda.

Lo guardo con la coda dell'occhio. Sembra pensieroso, come se qualcosa lo disturbasse ma al tempo stesso non volesse smettere di pensarci.

Chissà perché è così strano, oggi.

FELIX'S POV

Devo darmi una svegliata.

Non posso.

No.

Devo concentrarmi, ricordarmi che la ragazza che è ora accanto a me non è lei.

Prima è stato uno sbaglio: sono per sbaglio caduto su di lei, per sbaglio sono arrossito e per sbaglio ho sentito le farfalle dello stomac- agh, ma chi voglio prendere in giro. Volevo baciarla, ecco tutto.

Perché?

Dio, perché sono attratto da lei.

E perché?

Perché mi ricorda LEI. Perché sono così simili. E LEI non ha mai lasciato i miei pensieri.

Esatto.

Prendo un profondo respiro, tamburellando le dita sul volante. Non sono attratto dalla persona di June in sé, ma dalla sua somiglianza con LEI.

Per questo, devo darmi una svegliata.

Dai cazzo.

Sei Lee Felix, potresti letteralmente avere, se tu lo desiderassi, tutte le ragazze di Seoul ai tuoi piedi. E per chi il tuo battito accellera e le tue guance si tingono di rosso?

Per la cugina di Changbin.

Ah, ecco un altro motivo per cui su June non devi posarci neanche un dito: Changbin. Quell'uomo è piccolo, ma può fare male. TANTO male.

Scuoto la testa, parcheggiando e passandomi una mano tra i capelli, stanco.

«Stai... Bene...?» sento June chiedermi dal posto del passeggero. Sussulto, ma annuisco e apro la portiera.

«Si. Sai com'è, essere sexy a volte è stressante.»

Lei sbuffa, aggrottando la fronte e saltando fuori dalla macchina, andando dritta al portone della casa di Zoe senza aspettarmi.

Sorrido leggermente.

.

Il compito è probabilmente uno dei compiti più noiosi che mi abbiano mai assegnato in tutta la mia carriera scolastica. Non che io abbia mai fatto molta attenzione a che compiti mi dessero, ma questo sul serio, che palle.

Cioè, apprezzo l'idea dei gruppi interclasse e credo che sia stata una trovata geniale, ma l'argomento non mi interessa. Per niente.

E poi, Zoe sembra mangiarmi con gli occhi in un modo così insistente che quasi quasi mi fa paura. Ha il petto, scoperto in parte a causa di una canottiera scollata, schiacciato contro il mio braccio e mi lancia sguardi e fa facce per le quali potrei probabilmente denunciarla per molestie.

È una bella ragazza, niente da dire, ma non mi piace il modo in cui mi si accolla. Sono stato con alcune ragazze come lei, in passato, e non è il massimo. Dopo un po', o ti stufi tu o ti tradiscono loro.

Sarò anche superficiale, ma è questo quello che penso.

June, dall'altra parte del tavolo, ha gli occhi così stretti che stento a crederci. Quella ragazza potrebbe commettere un omicidio a sangue freddo, ne sono sicuro.

«Allora... Qui dobbiamo solo completare delle schede... Ce ne sono due copie per ognuna. Beh, direi che io e Felix le facciamo in coppia. Va bene, Hajun?» stabilisce Zoe. Mi giro verso June, confuso. Com'è l'ha appena chiamata?

Zoe, notando la mia confusione, mi fa voltare verso di lei, toccando il bicipite del mio braccio con un dito e alzando lentamente lo sguardo verso di me.

«Ma come, non lo sa? Lei si chiama Seo Beth Hajun. Ma va in giro a farsi chiamare June.» noto un certo disgusto sulla faccia della ragazza dall'altra parte del tavolo, mentre l'altra mi risponde. Sono sorpreso. Chissà perché non vuole farsi chiamare con il suo nome intero, a tal punto che tutti, professori compresi, la chiamano con il soprannome con cui anche io la conoscevo fino ad adesso.

Jun- no, Hajun, sbuffa e strappa un foglio dalle mani di Zoe, provocandole una smorfia.

«Finiamo solo questa merda di compito, così poi me ne vado.» sbotta iniziando a scrivere. Sollevò le sopracciglia, impressionato. Quando vuole, sa zittire pure una come Zoe.

Dopo un'oretta circa di lavoro, in un silenzio interrotto solo di tanto in tanto da frasi di frustrazione di Zoe, Hajun si alza. Si stiracchia e, senza dire niente, esce dalla stanza. Probabilmente non sa neanche dove sia il bagno, ma è così testarda che non andrà sicuramente a chiederlo alla padrona di casa.

Poi realizzo una cosa.

La padrona di casa.

Ora siamo io e Zoe, soli assieme in una stanza, e vicini. Oh no.

«Quindi...» inizia quest'ultima, sporgendosi verso di me mentre la sua mano gioca a disegnare dei cerchietti sulle mia spalle. «vuoi che ti faccia un ripasso su quello che abbiamo appena studiato?»

le parole "no grazie" mi si bloccano in gola quando lei inizia a giocare con il bordo del colletto della mia maglietta.

So che non dovrei lasciarmi andare, ma forse questo è l'unico modo per rilassarmi un po'.

E poi, proprio mentre Zoe sta iniziando a baciarmi il collo, Hajun spalanca la porta del salotto dove stavamo facendo i compiti fino a qualche minuto fa.

«Ma che-»


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Heyo!

Vabbè ragazzi, non so come voi anime cristiane leggiate ancora questa storia visto che aggiorno pochissimo, ma grazie lmao.

Giuro che mi impegnerò di più, un giorno 🥺

In realtà oggi non ho molto da dire, sono stanchissima.

Vi dico solo che, oltre a dover finire questa Fanfiction e quella sui BTS, ne ho cominciata a scrivere una sugli NCT.

hAAAAAAAAH send help please.

Enjoy your reading.

rosie-

don't call me yongbok ; lee felix  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora