e i g h t ;

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È carina quando si imbarazza.

Abbozzo un sorriso, seguendola verso casa. Sta borbottando tra sé e sé qualcosa che ha a che fare con i capelli biondi e le lentiggini.

Sghignazzando sottovoce le passo davanti, scompigliandole i capelli. Emette un suono infastidito e, se non stessi già correndo in avanti, sono sicuro che avrebbe tentato di colpirmi. Mi appoggio al portone d'entrata e sto per suonare il campanello, quando mi ricordo che a quest'ora non può esserci nessuno in casa.

Allora mi viene in mente un'idea.

Guardo prima June e poi la porta, chiedendomi se la ragazza abbia le chiavi dietro. Scommetto che non ce le ha.

Comincia a ricambiare le mie occhiate, inarcando le sopracciglia e facendomi delle smorfie come ad insinuare cos'ho tanto da fissarla. Le faccio un sorriso, per poi aprire lentamente la porta e scivolare dentro casa.

Quando inizio a chiudere l'entrata con la stessa calma con cui l'ho aperta, capisce. Un'espressione mista tra il sorpreso e l'impaurito si dipinge sulla sua faccia, mentre comincia ad accellerare il passo.

«Lee, non chiudere, asp-»

Proprio mentre inizia a salire le scale, chiudo la porta e scoppio a ridere. Non ci posso fare niente: vederla arrabbiata è divertente.

«LEE-» la sento sbuffare pesantemente, e deduco che stia cercando di mantenere la calma.

«Potresti... Aprirmi, per piacere?»

«Scusa ma no, non penso di poterlo fare.» rispondo ghignando. Dopo aver borbottato qualcosa tra sé e sé, probabilmente imprecazioni o insulti, dà un calcio alla porta.

«APRIMI, PEZZO DI MERDA.»

«Haha... Oppure?» la schernisco, tamburellando le dita sul pomello dorato.

«Oppure O BUTTO GIÙ IL PORTONE O ENTRO DALLA FINESTRA. IN OGNI CASO, APPENA TI METTO LE MANI ADDOSSO SEI FINITO, LEE.» inizia a sclerare. All'ultima frase ghigno, incrociando le braccia e appoggiandomi alla porta di schiena.

«Oh, quindi finalmente hai ammesso che vorresti mettermi le mani addosso. Sicura che sia per "finirmi", come dici tu?» ribatto. Ok, sarò forse anche un  pervertito, ma questa me l'ha servita su un piatto d'argento, dai.

In ogni caso, questa mia affermazione la zittisce definitivamente. E, per quanto anche a me sembri strano, June non parla per dieci minuti buoni.

«Sai che chi tace acconsente, vero?» dico girandomi verso il portone d'entrata per stuzzicarla.

Nessuna risposta.

Aggrotto la fronte, per poi alzare il tappo dello spioncino e sbirciare fuori. Una sensazione spiacevole, come quando sai che qualcosa sta per accadere ma non riesci a capire cosa, mi assale quando non la vedo fuori né sugli scalini né nella parte di giardino davanti alla porta.

«E sai che chi mi rompe le palle non finisce bene, vero?»

June pov

Per quanto cerchi di nasconderlo, noto una sfumatura di paura e sorpresa nella faccia di Felix, quando si gira. Ovviamente quel coglione si affretta a ricomporsi e a fare una battutina stupida, ma mi sembra quasi di sentirlo pensare cose del tipo "cazzo...! Non mi ricordavo che Changbin lascia sempre la finestra del bagno aperta!".

Faccio un passo verso di lui, cominciando a scrocchiano le nocche.

«Ti dò tre secondi per iniziare a correre, giusto perchè prenderti mentre cerchi di scappare è più divertente che atterrarti subito.» gli dico sogghignando. Lui ridacchia; è ovvio che non mi prenda sul serio.

«wow, scary.» dice facendo tremare le gambe. Mi sta sfottendo?

Prendo un bel respiro, per evitare di tirargli un calcio lì dove gli farebbe molto male. Poi inizio a contare. Lentamente, con voce ferma, con l'intenzione di fargli capire che non sto scherzando.

All'inizio sorride. Si batte le dita sulle braccia incrociate, calmo.

Poi, quando arrivo al due e mezzo e faccio l'ennesimo passo verso di lui, la sua espressione cambia da tranquilla a preoccupata, e decide finalmente di scattere verso le scale. Ridacchio, per poi girarmi e iniziare ad inseguirlo.

.

Devo ammettere che non mi sarei aspettata che fosse veloce. Infatti, il ragazzo mi fa fare su e giù per le scale circa una decina di volte, e non riesco comunque a prenderlo. Solo quando finalmente si stanca e rallenta in passo, riesco a placcarlo e a buttarlo sul divano, seguendolo subito dopo.

Cercando di controllare il respiro mi distendo, appoggiando le scarpe sopra le sue cosce per evitare che si metta di nuovo a correre.

«Yah! Sai quanto costano questi pantaloni?!» si lamenta ma, stanco anche lui, non fa niente per spostarmi.

«Sei veramente un deficiente. Cosa avresti fatto se tutte le finestre fossero state chiuse, o se si fosse messo a piovere? Se mi prendevo una polmonite te la saresti dovuta vedere tu con Bin poi, lo sai?» quando faccio il nome di mio cugino rabbrividisce leggermente, diventando serio. Ho l'impressione che, per quanto siano amici, Changbin gli faccia un po' paura. Come biasimarlo; se devo essere sincera Changbin fa un po' paura a tutti.

«Beh... In quel caso credo che ti avrei lasciato entrare o ti avrei ricattato chiedendoti di darmi il numero di quella tua amica, Minhee.» quasi mi strozzo con la mia stessa saliva, non appena realizzo quella che ha detto. Mi alzo a sedere, sconvolta.

«Aspetta, cosa?!» esclamo. Lui scrolla le spalle.

«Beh... È carina.»

«No no no.» scuoto la testa, facendogli una smorfia disgustata.

«Tu Minhee non la tocchi neanche con un dito.»

«Ooh, qualcuno è geloso?» ribatte Felix ghignando. Sbuffo, tornando a distendermi. Borbotto "nei tuoi sogni" e chiudo gli occhi, incrociando le braccia al petto. Sento il suo sguardo su di me, anche se non capisco cosa abbia tanto da guardare.

E quando riapro gli occhi, il suo viso è a pochi centimetri dal mio.

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Heyo people!

Si, lo so, non aggiorno da tipo eoni e questo è un capitolo in cui non succede praticamente nulla di rilevante e anche abbastanza cortino rispetto al solito, ma abbiate pietà :")

Ho già in mente quasi tutto il prossimo capitolo, quindi potrei anche aggiornare molto a breve 👀

So che sembra possibile e che dico sempre così ma alla fine non aggiorno

Ma hey

Questa volta sto dicendo sul serio

Giuroo



Hem








Hmmmmmmhhhhhh













Ma sì dai















Ok forse

Enjoy your reading!

rose-

don't call me yongbok ; lee felix  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora