s i x t e e n ;

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Perché in quel momento è proprio da togliere il fiato.

pov June

Devo ammettere che il vestito scelto da Felix per me non è affatto male.

Semplice ma raffinato, di un colore rosa delicato che si intona perfettamente con la mia pelle olivastra. Il busto è stretto, nonostante poi scenda in una gonna ampia e frusciante che mi arriva circa a metà coscia. La scollatura non è esagerata, a cuore, con delle spalline sottili ricoperte da piccoli diamanti finti bianchi a sorreggerla. Le maniche, a sbuffo, sono trasparenti e leggermente troppo lunghe per le mie braccia.

Non metto spesso addosso cose del genere. Non perché non mi piacciono, ma... Sollevo l'etichetta attaccata all'altezza del polso cercando di non essere troppo ovvia, e subito dopo aver controllato il prezzo la lascio cadere e alzo la testa verso Felix.

Il completo che gli ho scelto è classico e gli sta pure bene, ma non posso fare a meno di ridere quando vedo i pantaloni dell'uniforme sbucare da sotto la giacca elegante. Lui però non sembra sentirmi, impegnato com'è a squadrarmi da testa a piedi più e più volte.

Mi schiarisco la voce, facendolo ritornare in sé.

«Allora?» chiedo facendo un giro su me stessa.

«Stai... Non-» Felix gesticola in difficoltà, provocandomi un'altra risata.

«Niente male.» riesce a borbottare alla fine, distogliendo lo sguardo. Faccio un piccolo inchino ironico.

«La ringrazio. Di lei mi piace soprattutto l'abbinamento parte di sopra - pantaloni dell'uniforme scolastica.» ribadisco facendolo sbuffare.

«La mia domestica non si è soffermata a pensare di scegliere un outfit completo.» ribatte a tono, mentre si avvicina a me e prende la mia mano destra tra la sua sinistra e la alza verso fuori.

«Ma che fai?» chiedo ridendo. Lui, per tutta risposta, mi fa segno di non parlare e posa l'altra mano sulla mia vita. Confusa, gli appoggio la sinistra sulla spalla, arrossendo leggermente.

«Fel-»

«Strauss.»

Allora la sento. Musica da valzer. Ma vuole sul serio...?

Senza preavviso, il ragazzo inizia a volteggiare in giro per la stanza, portandomi con sé e guidando i miei passi. Non riesco a trattenere un sorriso. Chi si sarebbe mai aspettato che lui, Lee Felix, sapesse fare una cosa così "romantico vecchio stile" come ballare il valzer?

È carino, così concentrato e con gli occhi chiusi come se si stesse impegnando e fosse davvero in una sala da ballo.

La canzone continua per qualche minuto, e così noi due continuiamo a girare e rigirare in silenzio. Quando Felix si ferma e li riapre, ci ritroviamo a guardarci negli occhi. La sua espressione è così seria, mentre mi scruta, che mi viene da ridacchiare. Non appena una nuova melodia, questa volta più movimentata e di recente composizione, viene mandata alla radio, gli prendo entrambe le mani e inizio a saltellare nel piccolo spazio tra le cabine, trascinandolo di conseguenza con me.

Cosa... Sta succedendo qui?

Felix mi guarda, come rapito da qualcosa, e dopo un po' inizia a ridere insieme a me.

È strano.

Sale sul rialzamento al centro dov'ero seduta prima, tirandomi verso di sé per far andare su anche me.

Mi sento...

Iniziamo a piroettare, tenendoci entrambi stretti per mano.

...felice.

don't call me yongbok ; lee felix  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora