f i f t e e n ;

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È perché non voglio che tu riesca a leggermi.

Per il resto del tempo, fino alla campanella, parliamo del più e del meno, instaurando una specie di contratto di pace non violabile e non scritto. Lei si offre di presentarmi i suoi amici (a patto che io non ci provi con Minhee), e io propongo di farle conoscere Jaemin.

«Mh, non lo so. Piace a Minhee dal primo anno di superiori, e credo mi ammazzerebbe se ci parlassi prima io di lei.» quasi mi strozzo con la mia stessa saliva.

«L-le piace... Jaemin? Lo stesso Jaemin che conosco io?!» esclamo, incredulo. Non che nessuno dei due sia brutto, ma non me lo sarei mai immaginato. Minhee è una delle studentesse migliori della scuola, e Jaemin...

«Si, lo so. Sembra una coppia uscita da After. Bad boy con not like the other girls.» dice June rabbrividendo, quasi mi avesse letto nel pensiero. Ci guardiamo un attimo, in silenzio. Poi entrambi scoppiamo a ridere, prorpio mentre la professoressa torna ad avvisarci che la nostra ora libera è finita. La donna si ferma sulla soglia per squadrarci, incredula.

«Non speravo seriamente di riuscire a mettere fine a questa faida in un'ora...» borbotta cominciando a sorridere. Poi scatta in avanti, mettendo le braccia intorno alle spalle di entrambi e trascinandoci fuori.

«Beh, la vita è piena di sorprese! Sono contenta che abbiate risolto i vostri problemi, ma ora dovete veramente andare in classe. E anch'io.» dice velocemente spingendoci verso il corridoio principale, per poi scappare verso un'aula poco dopo, lasciandoci soli di nuovo. Dopo un po' ci mettiamo a camminare nella stessa direzione, in silenzio.

«Che materia hai, ora?» chiede June ad un tratto.

«Storia. Tu?»

«Inglese.» mormora fermandosi di colpo. Vado avanti di qualche passo, prima di voltarmi per vedere cosa c'è che non va. La ragazza è ferma immobile in mezzo all'atrio, con l'espressione di chi sta progettando lo svaligiamento di una banca. E questo mi fa abbastanza paura.

«Questa... È l'ultima ora, no? E oggi non ci dovrebbero essere attività dei club. Quindi...» alza lo sguardo su di me, cominciando a sorridere. Cerco di ricambiare, ma sono più confuso che altro. Cosa vuole fare?

«... perché non saltare anche quest'ora, già che ci siamo?» propone e, senza darmi neanche il tempo per rispondere, mi prende per mano e inizia a dirigersi a grandi passi verso l'uscita. C'era qualcosa di strano nel suo cibo oggi? O è un sogno? Seo June che fa pace con me, ride assieme a me, mi chiede di saltare scuola con lei e poi mi prende pure per mano?

Se è un sogno, non voglio svegliarmi.

Siamo quasi arrivati all'entrata, quando June sussulta e si blocca, per poi tirarmi dietro l'angolo così da nascondere entrambi. Confuso, sbircio un attimo verso dove si trova il portone, per capire il motivo di quel panico improvviso. E mi ritrovo davanti la schiena di Sin Chohee.

«PORC-» esclamo, quasi facendoci scoprire. Se June non mi avesse tappato la bocca con una mano e tirato indietro, probabilmente ora saremmo spacciati. Anche se più che la sua mano a farmi stare zitto è la consapevolezza del suo braccio attorno al mio torace, quasi mi stesse abbracciando.

Con la coda dell'occhio dò una veloce occhiata al suo viso, ma qui l'unico che sta arrossendo solo io. Lei non deve essersi neanche accorta della posizione in cui siamo. Faccio qualche leggero colpo di tosse in modo da attirare la sua attenzione, e quando ci riesco le faccio segno di stare ferma.

Dopo aver ricevuto un segnale di assenso, mi allontano piano da lei, facendo per uscire allo scoperto. Poco prima di poter girare l'angolo, però, sento qualcosa trattenermi per la manica, e quando mi giro June mi sta guardando con gli occhi spalancati e un'espressione interrogativa sul volto. Le sorrido, togliendo delicatamente la sua mano dal mio braccio e andando incontro alla professoressa Sin.

«CHI- oh... Felix, caro-» esordisce la donna sentendomi arrivare. Il suo tono, vedendomi, cambia velocemente dall'arrabbiato al mieloso. Anche troppo velocemente.

Donna, ricordati che hai trent'anni, non diciassette.

«Buongiorno prof. Stavo andando in bagno, e volevo solo avvisarla che ho visto Jaemin andare verso le scale che portano al tetto. Credo voglia saltare l'ora.» la guardo annuire animatamente giocando con i capelli, mentre prego tra me e me che il mio amico non sia veramente nel posto che ho appena menzionato. Vedendo che la donna davanti a me non ha intenzione di spostarsi, le suggerisco di andare a controllare.

«Oh- Oh, si, certo. Grazie mille, Felix.» risponde ricomponendosi un po'. Dopo qualche colpetto di tosse, finalmente si gira e si avvia a grandi passi verso dove le ho detto di aver visto Jaemin. Quando sono sicuro che abbia abboccato la mia bugia, prendo velocemente June per un polso e cammino il più silenziosamente possibile verso il portone.

«Ah, comunq-» proprio mentre stiamo per uscire dalla scuola, Sin Chohee si volta verso di noi. Sembra sorpresa quanto noi, e ci mette un attimo per realizzare cosa sta succedendo. Un attimo che noi sfruttiamo per scappare all'esterno dell'edificio.

«fe-FERMI...!» la professoressa inizia ad inseguirci, mentre June alterna le imprecazioni alle risate e imbocca una via a caso. Non so neanche più chi è che sta trascinando l'altro, siamo solo mano nella mano, che corriamo verso chissà dove, con la Sin dietro di noi che continua a sbraitare.

Ci fermiamo solo quando ci rendiamo conto di essere arrivati vicini al centro città, e che nessuno ci sta più seguendo. Entrambi col fiatone, ci appoggiamo alla vetrina di un negozio di vestiti per riprenderci. June si gira verso gli indumenti esposti, guardando prima me e poi i completi eleganti messi sui manichini.

«No.» dico, improvvisamente capendo cos'ha in mente.

«Si.» ribatte lei. Scuoto la testa freneticamente.

«Assolutamente no.»

«Oh si invece.»

Per essere così magrolina, la forza ce l'ha. Perché quando mi prende sottobraccio mi ritrovo magicamente dentro il negozio, poi davanti ai capi da uomo, e poi nel camerino di prova. Mi guardo allo specchio, sospirando.

Ho addosso una giacca nera e abbastanza aderente, chiusa all'altezza dell'ombelico con un solo bottone e con sotto un maglioncino non troppo pesante sui toni del beige e a collo alto. L'outfit in sé non è brutto, e mi starebbe anche bene, se non fosse per i pantaloni dell'uniforme scolastica. Con quel colore blu spezzano l'armonia del completo, e mi danno pure un'aria ridicola.

Sorrido leggermente, lisciando la parte di sopra con una mano. L'ultima volta che mi sono vestito così elegante è stato uno dei giorni più brutti della mia vita...

«Felix? Ti sei cambiato? Se sì esci, perché ti sto aspettando qui da mezz'ora e se non ti fai vedere vado a togliermi il vestito che mi hai scelto.» sento June lamentarsi da fuori. Alzo gli occhi al cielo, prima di aprire la tenda e ritrovarmela davanti.

Forse avrei dovuto rimanere nel camerino a prepararmi mentalmente.

Perché in quel momento è proprio da togliere il fiato.

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Hiyaa!

Personalmente non mi piace per niente com'è venuto fuori questo capitolo, ma oh well. Spero che almeno a voi non faccia troppo schifo lolol.

Spero che gli esami, per chi li ha fatti, siano andati bene ^^

Ah, e ho una cosa da chiedervi:

Preferireste vedere minsung o woochan in questa storia?

Potrei metterli entrambi ma non so se ne avrò la voglia lolol. Voi che dite?

Ah e giusto per farvi uno spoiler piccolo piccolo, WOOCHAN=ANGST A NON FINIRE :"D

Enjoy your reading

rosie-

don't call me yongbok ; lee felix  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora