Epilogo

514 33 15
                                        

Epilogo

***

Un anno dopo...

Nonostante il dolore che continuava a provare fosse esattamente lo stesso di quel maledetto giorno di un anno prima, Anya cercava con tutta sé stessa di andare avanti. Lo aveva fatto per Raven, per la squadra e per tutti gli alunni della scuola che piangevano i loro compagni caduti a causa di Wallace. C'era voluto del tempo a ricostruire tutto, il fuoco aveva distrutto gran parte dell'edificio e ancora si riuscivano a vedere i resti dello scontro che era avvenuto proprio in quel giardino che adesso si estendeva un po' secco davanti ai suoi occhi. Erano riusciti ad uccidere prima Cage e poi suo padre quello stesso giorno. Nonostante gli ordini che le erano stati dati, era stata Raven a far fuori il primogenito della famiglia Wallace e subito dopo lui era stato il turno del Dottor Griffin, che aveva contribuito alla creazione del siero che aveva portato via la coscienza ed i poteri alla maggior parte dei mutanti. Anya aveva fatto il resto subito dopo aver portato Lexa in un posto più sicuro, aveva radunato ciò che restava della sua squadra ed era partita alla ricerca dell'ultimo membro della famiglia Wallace. Il piacere che aveva provato nello sventrare l'uomo che le aveva portato via tutto era stato indescrivibile, per un solo istante la sua mente era stata finalmente libera da ogni pensiero. Era riuscita a vendicare sua sorella e sarebbe potuta tornare a casa con il cuore tronfio di soddisfazione, adesso l'intera specie era al sicuro grazie a lei. I vaccini creati dal Dottor Griffin erano stati prelevati dall'edificio della famiglia Queen, dove avevano ritrovato i corpi di Nia e di suo figlio Roan privi di vita. Cage aveva detto la verità, si era sbarazzato di tutti a parte Ontari. Adesso il siero era finalmente al sicuro, nascosto in un posto della quale solo lei e Raven conoscevano l'esistenza, così nessuno avrebbe potuto farsi male. Dopo essersi vendicata di tutti i suoi nemici, ed aver reso più sicuro il mondo per i mutanti ancora in vita, Anya aveva riunito tutti i membri della squadra e gli studenti per dire addio a coloro che avevano perso la vita per combattere contro Wallace ed il suo esercito. Era stato doloroso e continuava ad esserlo, ogni singolo giorno che passava. Faticava a credere che fosse successo davvero, al mattino si svegliava e continuava a cercare il volto serio ed imbronciato di sua sorella tra i corridoi della scuola, rimanendo sempre delusa quando la consapevolezza che non l'avrebbe più rivista la travolgeva come un fiume in piena. La morte di Lexa aveva segnato tutti e lei non era stata l'unica a soffrirne, oltre a Raven, persino Clarke Griffin aveva reagito come se le fosse crollato il mondo addosso. Anya sapeva che tra le due stava nascendo qualcosa, era chiaro a tutti ormai, ed era ancora più triste che Lexa non avesse potuto provare ad amare di nuovo dopo anni di sofferenza per Costia. Dopotutto però, immaginava anche che adesso sua sorella poteva finalmente riabbracciare la donna che, molti anni prima, le era stata strappata via dallo stesso uomo che le aveva tolto la vita. In un certo senso la famiglia Wallace l'aveva uccisa più di una volta, ma adesso non avrebbero potuto fare più male a nessuno.
<< Hey, straniera. >> La voce inconfondibile di Raven la fece sobbalzare. Distolse lo sguardo dal filo d'erba che stava torturando e lo portò sulla figura che sostava in piedi a pochi passi da lei, che se ne stava seduta davanti alla tomba di Lexa. Non aveva messo alcuna foto, sapeva che sua sorella non avrebbe voluto. Era una croce semplice, in legno scuro e con una targhetta che spiccava nel mezzo a riportare fedelmente il nome, la data di nascita e quella di morte. Niente fronzoli e niente frasi smielate, tutto quello che aveva fatto e che era stata sarebbe rimasto impresso nei cuori di tutti coloro che l'avevano conosciuta.
<< Stavo pensando al tempo che passa senza che noi possiamo fare niente per impedirlo, >> si lasciò sfuggire in un sussurro mentre tornava a fissare il prato e la scuola in lontananza. Avevano deciso di seppellire Lexa lontano da occhi indiscreti, proprio sotto l'albero di ciliegio che Raven adorava. Un posto intimo e riservato, come sua sorella.
<< Non ti ho vista dentro, sei sparita subito dopo la commemorazione ed iniziavo a preoccuparmi. >> Le disse Raven, prendendo poi posto di fianco a lei. << Cos'hai lì? >> Aggiunse poco dopo, quando si accorse della fiala che aveva abbandonato sull'erba umida di rugiada.
<< Me l'ha lasciata Lexa... >> Spiegò con tono piatto, << appena prima di morire, me l'ha messa tra le mani e mi ha detto una cosa. >> Terminò in modo criptico. Vide Raven arricciare il naso e corrugare le sopracciglia, stava cercando di analizzare cosa le aveva appena detto.
<< Cosa ti ha detto? >> Quella domanda fu accompagnata da uno sbuffo da parte della latina, si era arresa prima del previsto quella volta.
<< Una cosa che non ho capito fino a quando non ho fatto analizzare il contenuto di questa. >> Riferì alzando la fiala ed avvicinandola al viso.
<< E cosa c'è là dentro? A cosa serve? >> La curiosità dell'altra si era accesa improvvisamente adesso e ciò la fece ridacchiare leggermente. In un certo senso, Raven era sempre rimasta una bambina dentro e adesso, con gli occhi un po' lucidi per le lacrime che aveva versato in precedenza e le labbra dischiuse, lo era ancora di più.
<< Serve a rendermi umana, non sarei più immortale... >> si decise a dire dopo interminabili minuti di silenzio. Quella confessione, apparentemente innocua, racchiudeva un significato molto più profondo. Anya aveva perso il conto delle notti in cui si era svegliata nel cuore della notte, con Raven completamente in lacrime che buttava fuori tutte le sue paure. Dopo aver visto il corpo di Lexa senza vita, il loro rapporto si era rafforzato ancora di più e l'idea di dover vivere una vita a metà spaventava la latina più di ogni altra cosa. Il pericolo sempre dietro l'angolo, la sua immortalità che un giorno le avrebbe costrette a separarsi per sempre e l'impossibilità di invecchiare insieme le aveva logorate per mesi interi, ed ancora oggi spesso ricadevano nel turbinio di brutti pensieri che le faceva soffrire.
<< Questo vuol dire che... >> la latina lasciò volutamente la frase in sospeso, quasi avesse paura a terminarla, timorosa di aver frainteso le sue intenzioni. La verità però, era che Raven aveva capito benissimo. Ci aveva riflettuto a lungo dopo aver scoperto cosa conteneva la fiala, aveva rimuginato ogni minuto di ogni giorno sulle parole uscite dalla bocca di Lexa e adesso, finalmente, aveva capito qual'era la cosa più giusta per lei. Era arrivato il momento di togliersi dai riflettori, erano tutti salvi e sarebbe andato tutto bene anche senza lei a dirigere ogni cosa. Meritava una pausa, meritava di vivere una vita piena e felice, una vita da vivere anche per colei che si era sacrificata per renderlo possibile. Per questo, dopo alcuni secondi di silenzio. Mentre Raven la osservava con gli enormi occhi marroni velati di speranza, prese un respiro profondo e pronunciò.
<< Che ne dici, Reyes? Hai voglia di invecchiare insieme a me? >>

Note:


Ciao a tutti e buon 2020! Con questo epilogo la storia giunge finalmente al termine, so che a molti potrà non piacere la scelta di questo finale, ma l'ispirazione era davvero scarsa ed ho preferito dare un finale un po' più dignitoso, anche se leggermente affrettato, piuttosto che allungare il "brodo" e peggiorare tutto pur di pubblicare qualche capitolo in più. Nonostante il sacrificio di Lexa abbia scombussolato la vita di tutti all'interno della scuola, le Ranya sono sempre più unite ed il loro lieto fine sembra avvicinarsi sempre di più. Vorrei anche chiarire che, anche se la storia fa parlare più di un personaggio, le vere protagoniste di tutto sono sempre state le sorelle Woods e inoltre, per quanto mi dispiaccia ammetterlo, fin dall'inizio ho sempre pensato di non far sfociare il rapporto delle Clexa in qualcosa di più di un rapporto puramente platonico, anche se infondo qualcosa stava nascendo per entrambe. Con questa storia si conclude la mia avventura nel mondo delle FF di The100, è stato bello e ringrazio chiunque mi abbia supportata e seguita, soprattutto la mia carissima Beta senza la quale non sarei riuscita a scrivere più di qualche parola dopo il prologo.
Grazie ancora a tutti, un bacio.
Ellie :)

The Great GameDove le storie prendono vita. Scoprilo ora