Capitolo 11 - Anya

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Anya

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Gli schermi dei computer all'interno del furgone in cui lei e Monty si erano rinchiusi per monitorare l'intera operazione avevano preso a lampeggiare come fossero stati impazziti, gli occhi di Anya rimbalzavano da una parte all'altra mentre, con impazienza, faceva tamburellare un piede a terra in attesa che qualcuno dall'altra parte rispondesse e dicesse loro che stavano tutti bene. La comunicazione con Lexa si era interrotta da più di dieci minuti e della donna non vi era alcuna traccia, ma la sua preoccupazione in quel momento era concentrata tutta su un'unica persona, e quella persona non era affatto sua sorella. Sapeva che Lexa era in grado di cavarsela, avrebbe protetto Clarke e sarebbero riuscite ad uscire dalla clinica sane e salve. Non poteva dire lo stesso di Raven però, la latina aveva interrotto qualsiasi tipo di contatto con loro all'improvviso e da quel momento lei non era riuscita più a far altro che non fosse osservare in modo assiduo lo schermo del suo computer, in attesa che la donna riattivasse la comunicazione.
<< Dove sei finita Reyes... >> continuava a mormorare con la voce ridotta ad un sussurro a malapena udibile, sentiva lo sguardo dell'agente Green perforarle la schiena mentre si portava la mano destra alla bocca ed iniziava a mordicchiarsi le unghie con nervosismo. Raven era sparita da troppo tempo, il resto dei suoi agenti non rispondeva e l'intera clinica era stata circondata dagli uomini di Nia Queen. La trappola ideata da Wallace era appena scattata e lei aveva ancora l'intera squadra all'interno della struttura, sarebbero dovuti uscire prima dell'arrivo di Azgeda, ma qualcosa era andato storto ed Anya non riusciva davvero a capire cosa. Il silenzio radio, poi, di certo non l'aiutava a mantenere i nervi saldi. L'idea che Raven fosse nella tana del lupo, da sola e senza alcuna scorta, provocava in lei emozioni contrastanti. Sapeva le capacità della donna, non era una stupida ed era certa che sarebbe riuscita ad uscire sana e salva, ma quella brutta sensazione che aveva preso a nascere da quando le comunicazioni si erano interrotte, mista alla consapevolezza che Raven fosse circondata dall'intero esercito di Wallace e Nia, le impediva di mantenere la mente lucida e concentrata sull'operazione.
<< Anya, >> la richiamò Monty d'un tratto, distogliendola dai suoi pensieri e facendole spostare lo sguardo dal monitor agli occhi del ragazzo per una frazione di secondo.
<< Cosa? >> Domandò di getto, prima di tornare a puntare le sue iridi scure sullo schermo del computer, con la speranza di veder ricomparire il localizzatore di Raven assieme a quello dell'intera squadra che sembrava essersi dissolta nel nulla. Chiunque stesse schermando l'intera area, doveva essere un genio, oppure un mutante con dei poteri più che sviluppati.
<< Tornerà. >> Si limitò a dire il ragazzo, il tono di voce basso e pacato, mentre si alzava dalla sedia su cui era seduto e le si avvicinava per poter osservare meglio il monitor del computer, da cui lei non riusciva proprio a distogliere lo sguardo. Rimase in silenzio per quelle che parvero ore, incapace di rispondergli. Sapeva perfettamente a chi si stesse riferendo il ragazzo, ma non avrebbe smentito o confermato niente. Avrebbe continuato a mantenere il suo solito comportamento freddo e distaccato, quello che la proteggeva dal resto del mondo così che nessuno potesse ferirla. Sapeva che l'intera squadra sospettava qualcosa e faceva ipotesi su ciò che era successo, o sarebbe potuto succedere, tra lei e la latina, ma non le importava e di certo non avrebbe abbassato le sue difese proprio in un momento come quello, perciò optò per il silenzio. Stava giusto per voltarsi verso il suo agente per rimproverarlo di essersi allontanato dalla sua postazione quando la voce di Raven le riempì le orecchie, facendole balzare il cuore in gola e bloccare il respiro.

"A-anya?"

La voce della donna arrivava spezzata, un sussurro a malapena udibile a causa del fruscio che distorceva la comunicazione.
<< Reyes! >> Esclamò, mordendosi la lingua un istante dopo non appena si rese conto dell'eccessivo sollievo con cui aveva pronunciato il nome dell'altra, << cosa sta succedendo? Dove sei? >> Chiese di getto, rivolgendo all'agente Green un'occhiata distratta non appena si accorse della sua improvvisa vicinanza, probabilmente stava cercando di rintracciare il localizzatore di Raven che continuava a non dare segni di vita, ma a lei non importava molto in quel momento, l'unica cosa che voleva era accertarsi che l'altra stesse bene e fosse riuscita ad uscire da quell'orribile posto.

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