Capitolo 3 - Raven

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Raven

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La pioggia continuava a cadere imperterrita e Raven non riusciva a capire se fosse opera di Octavia, oppure semplicemente il tempo che aveva deciso di rendere quella giornata ancora più grigia e fredda. La condensa appannava i vetri delle finestre, rendendole la visuale sul cortile sfuocata. I pochi studenti che erano rimasti all'esterno si apprestavano a rientrare all'interno dell'edificio con gli abiti completamente zuppi e grondanti d'acqua. Raven abbassò lo sguardo sull'enorme t-shirt extralarge che era riuscita a recuperare all'interno di uno degli armadietti del laboratorio di informatica, in cui si era rinchiusa da quando aveva lasciato l'ufficio di Lexa un'ora prima. Storse la bocca, assumendo una smorfia infastidita. Se Octavia non avesse deciso di far scendere giù un nubifragio a causa di qualche studente dalla lingua troppo lunga, a quest'ora i suoi vestiti sarebbero stati ancora asciutti e lei non avrebbe dovuto indossare degli abiti di fortuna. I piedi scalzi le si stavano congelando, ma continuare ad indossare le scarpe da ginnastica completamente zuppe le era sembrata un'idea ben peggiore, così aveva deciso di togliersele assieme ai calzini e, adesso, aveva i piedi completamente nudi e infreddoliti. Si sarebbe sicuramente ammalata, e sarebbe stata tutta colpa di Octavia e del suo carattere fin troppo suscettibile. Sbuffò un'ennesima volta mentre i suoi occhi correvano davanti ai dati che era riuscita a recuperare da alcuni file legati alla Mount Weather Pharmaceutical, quella struttura, così come le era stato detto da Lexa, sembrava davvero invalicabile. Bypassare l'intero sistema di sorveglianza, riuscendo ad infiltrarsi al suo interno – in modo da poter controllare le telecamere della clinica – non era stata affatto una passeggiata. In pochi ci sarebbero riusciti e, fortunatamente, lei era una di questi. In fin dei conti lei era Raven Reyes e, se davvero voleva qualcosa, niente avrebbe potuto impedirle di ottenerla, men che meno il miglior sistema operativo che avessero potuto costruire. Una volta dentro era riuscita anche ad accedere alla maggior parte dei file contenenti informazioni sui vari pazienti che erano in cura all'interno della struttura, avrebbe voluto leggere ogni singola cartella, capire cosa ci fosse che non andava in loro secondo il sistema, ma il tempo a disposizione era poco e lei non poteva permettersi di farsi scoprire come la peggior novellina. Fece una copia della maggior parte dei file, poi tornò a concentrarsi sul vero scopo di quel hackeraggio. Utilizzando ogni singolo fotogramma delle telecamere a circuito chiuso all'interno della struttura, Raven iniziò a ripercorrere ogni angolo con lo sguardo, cercando di capire il loro raggio di azione.
<< Raven, ti ho portato dei vestiti asciutti ed un paio di scarpe, dovresti cambiarti o rischi di prenderti qualcosa. >> Furono le prime parole che le disse Monty non appena fece il suo ingresso all'interno del laboratorio, un'enorme busta di plastica stretta tra le mani ed un timido sorriso a deformarle le labbra.
<< Non ho tempo, Monty. Forse sono riuscita a trovare qualcosa... >> si limitò a dire lei, dedicando al ragazzo appena arrivato uno sguardo a malapena accennato.
<< Non sarai utile a nessuno con la febbre, Reyes. Cambiati o faccio rapporto alla Woods. >> La minacciò lui, ma Raven non sembrava davvero intenzionata ad abbandonare la sua posizione davanti al computer. Sapeva di essere quasi vicina alla soluzione e non aveva la minima intenzione di distrarsi.
<< Lexa mi ha detto di occuparmi del caso, non credo farà storie se mai dovessi dirle qualcosa. >> Asserì lei, dimostrandosi più che indifferente dalle possibili azioni del ragazzo dai tratti orientali.
<< Non stavo parlando di Lexa infatti, c'è un'altra Woods se non ricordo male... >> la informò lui sornione, Raven riusciva a percepire il sorrisino di scherno che gli stava nascendo in viso anche senza voltarsi per guardarlo. Chiuse gli occhi e sbuffò infastidita, il naso arricciato e la mano destra ancora poggiata sul mouse a lato del computer.
<< Anya, >> disse semplicemente, il tono di voce un incrocio tra l'annoiato e l'infastidito.
<< Vedo che hai capito, >> sogghignò Monty, chiaramente compiaciuto di aver finalmente attirato la sua attenzione. La mascella di Raven si indurì impercettibilmente, non voleva coinvolgere Anya, le avrebbe sicuramente fatto l'ennesima ramanzina e lei non ne aveva veramente il tempo.
<< Okay, hai vinto! >> Sputò fuori, arrendendosi davanti alla testardaggine del suo collega ed alzandosi dalla poltrona su cui era seduta. << Dammi quei maledetti vestiti, >> aggiunse allungando la mano sinistra verso il ragazzo, il palmo aperto in attesa che lui eseguisse e le consegnasse i vestiti asciutti.
<< Ragionevole come sempre, Reyes, >> tornò a schernirla lui prima di avvicinarsi di qualche passo ed abbandonare la busta tra le sue braccia. Raven strinse i manici tra le dita lunghe e affusolate, le nocche leggermente più bianche del solito, sorridendogli nel modo più finto possibile.
<< Chiudi il becco, Green >> sibilò urtata, rifilandogli un'occhiataccia. Monty scrollò le spalle e ridacchiò divertito, conosceva fin troppo bene il suo carattere scontroso. Anni di studi, e poi di lavoro, l'uno al fianco dell'altra li avevano resi inseparabili. Lei e il ragazzo dai tratti orientali e i corti capelli scuri erano il cervello all'interno della squadra che, anni prima, era stata formata dalle sorelle Woods per il recupero dei mutanti rapiti o che, semplicemente, non riuscivano a controllare i loro poteri e venivano abbandonati dalle proprie famiglie. Tutti all'interno della squadra sapevano che, senza il loro aiuto, la maggior parte delle missioni sarebbero fallite. Per non parlare del sistema di sicurezza che rendeva la scuola uno dei posti più sicuri al mondo, erano stati proprio lei e Monty a perfezionarlo.
<< Mentre mi cambio tu pensa a trovare un modo per farmi entrare all'interno della M.W.P. >> Lo istruì lei mentre faceva cadere gli abiti all'interno della busta sul ripiano in legno di una delle scrivanie.
<< Credevo che Lexa volesse sfruttare i tunnel sotterranei... >> le disse prendendo posto a sedere nella sua postazione, attivando il computer ed iniziando subito dopo a far correre le dita sui tasti scuri della tastiera.
<< L'idea dei tunnel è stata mia, ma dovevo prima accertarmi che non ci fossero telecamere al loro interno. >> Gli spiegò lei, la voce leggermente attutita dalla stoffa della t-shirt che stava cercando di sfilarsi dal corpo. << Occhi sullo schermo, Green! >> Sibilò non appena si rese conto di essere osservata.
<< Non stavo guardando! >> Si difese immediatamente il ragazzo, puntando gli occhi sullo schermo ed alzando le mani in segno di resa. Peccato che le guance arrossate lo tradirono non appena Raven si voltò per controllare se stesse effettivamente guardando da tutt'altra parte, le labbra si incurvarono verso l'alto mentre un mezzo sorriso divertito le riempiva il viso.
<< Certo, >> mormorò ironicamente, lanciandogli un'ultima occhiata prima di tornare a dargli le spalle e riprendere a spogliarsi. Non provava vergogna nel mostrare il suo corpo, era perfettamente a suo agio. Si divertiva solo a prendere in giro il suo collega e a metterlo in imbarazzo. << Comunque, tornando a noi, >> disse mentre si sfilava i pantaloni grigi della tuta che indossava e li faceva cadere a terra, fortunatamente per lei – e per la sanità mentale del povero ragazzo a qualche metro da lei – la biancheria intima era rimasta asciutta e non ci fu bisogno di cambiarla, non che fosse intenzionata a farlo davanti a Monty, c'è un limite a tutto. << Ho controllato le planimetrie dell'intera clinica, comprese le mappe con su scritto il percorso dei tunnel sotterranei. I vari punti di accesso, dove portano e tutto il resto, >> aggiunse, << c'è solo un problema... >> mormorò infastidita, mentre afferrava i suoi pantaloni asciutti dal ripiano scuro della scrivania, << il sistema di sorveglianza non è stato inserito dentro ai tunnel, non c'è nessuna telecamera là sotto, ma non possiamo dire lo stesso delle uscite. >> Disse abbandonando i pantaloni sulla spalliera della sedia ed avvicinandosi alla sua scrivania per afferrare il computer e mostrare a Monty cosa era riuscita a trovare durante la sua assenza, << vedi? Ad ogni uscita di un tunnel c'è una telecamera. Riusciremmo ad entrare, è vero, ma le telecamere rivelerebbero la nostra presenza all'istante e la missione andrebbe a puttane. >> Spiegò in modo spiccio.
<< Perciò, >> iniziò a dire il ragazzo, evitando accuratamente di spostare lo sguardo dallo schermo al corpo seminudo di Raven, << il problema non è raggiungere la clinica, ma superare le telecamere. Ci serve una talpa all'interno della M.W.P. >> Articolò accompagnando il tutto con una scrollata di spalle, come se ciò che avesse detto non fosse la cosa più ovvia del mondo.
<< Esatto ed io so anche chi potrebbe fare al caso nostro, >> pronunciò lei mentre un sorriso malizioso le nasceva in viso.
<< Raven, so cosa hai in mente e Lexa non te lo lascerà fare. >> La riprese immediatamente il suo collega, alzando lo sguardo dallo schermo del computer e puntandolo sul suo viso. Raven lo vide deglutire non appena si rese conto della loro vicinanza, ma lei non riuscì a darvi peso. Si allontanò dalla scrivania e recuperò i pantaloni dalla spalliera della sedia per potersi finalmente rivestire.
<< Tu pensa a trovare un modo per farmi entrare all'interno della clinica senza che nessuno si accorga di me, al resto penserò io. >> Tagliò corto lei, facendo capire a Monty che non avrebbe accettato un "no" come risposta. Stava giusto per infilare una gamba all'interno dei pantaloni quando la porta del laboratorio si spalancò, rivelando la figura di Anya in tutta la sua austera bellezza. Raven sobbalzò per lo spavento, non aspettandosi di veder piombare la donna all'interno della stanza con tanta irruenza, era abbastanza sicura che non avesse nemmeno bussato.
<< Anya! >> Il tono di voce le uscì più acuto del necessario, sentiva il cuore batterle all'impazzata nel petto e le guance farsi leggermente più calde non appena si rese conto di avere lo sguardo impassibile della donna puntato addosso.
<< Cosa sta succedendo qua dentro? Ti sei data allo striptease? >> Le chiese senza riuscire a distogliere lo sguardo dal suo corpo, Raven inarcò un sopracciglio in modo scettico e osservò Anya attentamente prima di voltarsi e riprendere a vestirsi il più in fretta possibile.
<< Non ho alcuna intenzione di risponderti, Woods, >> si limitò a dirle, afferrando la felpa viola che Monty le aveva portato ed infilandosela sopra alla canotta nera che aveva già indossato.
<< Che c'è? Le cose con il fidanzatino non vanno più bene e ti diverti a spassartela con i colleghi? >> Continuò a schernirla Anya, provocandola.
<< Non che questi siano affari tuoi, Woods, ma ti informo che io e Finn non stiamo più insieme da un anno... >> sibilò in risposta Raven, la mascella indurita ed il tono di voce sempre più tagliente. Odiava il modo in cui gli occhi di Anya la stavano giudicando, la facevano sentire sbagliata e fuori posto, come se avesse ucciso qualcuno. L'aria superba e fredda della donna bionda le provocava sempre un'inspiegabile sensazione di disagio, la sua presenza la faceva soffocare.
<< Cosa sei venuta a fare? >> Aggiunse dopo alcuni istanti di silenzio, decidendosi ad alzare lo sguardo e ad incatenarlo nelle iridi scure della bionda.
<< Ho bisogno di parlarti, >> le rispose l'altra in modo serio, la postura sempre più rigida e lo sguardo sempre più cupo.
<< Parla. >> La esortò lei con un gesto della mano, prima di voltarsi ed incamminarsi verso la sua scrivania. Monty intanto continuava a tenere la testa bassa e gli occhi puntati sul suo computer, intenzionato a non intromettersi in alcun modo nella loro discussione. Raven non seppe se esserne grata o infastidita, forse se avesse parlato anche lui a quest'ora non si sarebbe sentita sotto processo da parte della Woods.
<< Non qui. >> Sibilò la donna, facendo alcuni passi in direzione della porta del laboratorio e poggiando una mano sul legno scuro per poterla aprire, << nel mio ufficio, Reyes. >> Terminò utilizzando la mano libera per farle cenno di precederla. Uno sbuffo frustrato lasciò le sue labbra mentre l'ennesima ondata di disagio misto ad irritazione le faceva stringere i pugni, non la sopportava.
<< Reyes. >> La richiamò una seconda volta, quasi come se fosse un avvertimento il suo. E Raven non poté far altro che annuire prima di incamminarsi verso l'uscita del laboratorio.
<< Monty, mentre non ci sono continua a cercare quello che ti ho chiesto prima per favore, ho bisogno di quelle informazioni. >> Ordinò al ragazzo un attimo prima di uscire dal laboratorio, seguita subito dopo da Anya.

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