9- È wasabi

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Luke

«Sento più cose...»

Farfuglio tornando in me.

«Sono contenta.»

Afferma felicemente, fa per allontanarsi dal punto dove stava osservando il panorama ma inciampa in avanti su un masso, d'istinto le vengo incontro afferrandola al volo.

«Grazie...»

Sussurra sollevata ma con ancora un pizzico di preoccupazione mentre la tengo poco lontana dal mio volto.

«Non mi sembravi così imbranata...»
«Come?»

Ribatte stranita ma mi correggo subito, volevo dire un'altra cosa.

«No nel senso, sul palco sembri molto più a tuo agio, sembri nata per stare lì.»

Un'espressione indecifrabile si dipinge sul suo volto dopo aver terminato questa frase. Percepisco come se il suo umore si fosse ingrigito, non ne capisco il motivo...il mio doveva essere solo un complimento, su quel palco sembrava come se fosse pronta a dominare tutto e tutti.

«Non so...»

Pensa accennando un lieve sorriso ed esaminando il mio sguardo.

Non la lascio andare, la tengo ancora stretta, sono così vicino alle sue labbra che non ho voglia di rimetterla in piedi, e dopotutto lei non si sta lamentando della mia presa.
Guardo prima i suoi occhi seducenti e poi la sua bocca carnosa diventata rossiccia per il vento.

«Incantevole.»
«Ci risiamo, eh?»

Domanda fievolmente ridacchiando con le delicate mani attorno al mio collo. Lentamente mi avvicino ancora di più...

Don't wanna be an American idiot,
don't want a nation under the new mania

La suoneria del mio cellulare sgretola duramente l'atmosfera che si era creata.
Sbuffo mentre afferro il telefono dalla tasca e lo porto all'orecchio rispondendo, lei abbassa lo sguardo per qualche secondo abbandonando le mie braccia.

«Green day?»

Commenta poi riferendosi alla canzone, annuisco con un sorriso. Bene, ascolta anche della buona musica.

«Calum? Sì, okay, d'accordo.»

Attacco alzando gli occhi al cielo, il mio amico ha sempre un tempismo perfetto.

«Torniamo al punto di prima, stanno arrivando.»

La informo lievemente irritato mentre già prendo il passo, anche se non è che ci siamo allontanati più di tanto.

«Sono curiosa di sapere che mi racconterà Fiona!»

Esclama Audrey sorridendo, chissà cosa le dirà lei di me più che altro.

«Beh spero sia andata bene, subire un Calum con il cuore spezzato non è proprio la cosa più bella del mondo...»

Affermo soprappensiero, Calum potrebbe a primo impatto non sembrare una persona così sensibile, ma lo è, e quando si affeziona veramente ad una persona e questa tradisce la sua fiducia ci rimane davvero sotto.
Continuiamo a camminare, proprio mentre guardo a destra e sinistra per attraversare la strada, mi sembra di vedere una cosa che mi destabilizza per un attimo, ma non ne sono sicuro al cento per cento. Subito dopo la visione di Calum per la mano di Fiona mi fa distrarre. Tiro un sospiro.

«Mi sembrava di aver visto mio padre...»

Confesso non appena sono abbastanza vicino all'orecchio del mio amico. Io e mio padre non abbiamo chissà quale rapporto, sta sempre in giro per lavoro e sinceramente non credo di avere così tante cose in comune con lui.

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