13- Nei tuoi occhi

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Luke

Apro gli occhi con lentezza e sbattendo ripetutamente le palpebre, poi mi guardo attorno, non sono a casa mia.
Volto lo sguardo verso Audrey che ancora dorme, in un modo così solare e pacifico che mi fa scappare un sorriso timido. Passo una mano tra i suoi capelli legati confusionalmente in un elastico di un rosa acceso, analizzo ogni tratto del suo volto e con un dito tratteggio i suoi lineamenti dolci.
Riesce ad essere sensuale anche quando ha la faccia spiaccicata sul cuscino.

Sposto le lenzuola e sempre facendo attenzione mi intrufolo nel bagno in camera sua, con l'intenzione di farmi una doccia veloce.

È stata gentile ad ospitarmi, anche perché sennò non so davvero dove sarei finito, e sono contento che le sia piaciuta la sorpresa di ieri, devo dire che ha fatto piacere anche a me osservare il cielo colorato.

Una volta chiusa l'acqua afferro un asciugamano e me lo sistemo in vita, tampono i capelli cercando di renderli meno bagnati e mi affaccio dalla porta da cui si vede perfettamente il letto, Audrey ancora dorme come un ghiro.
D'un tratto il mio naso sente un profumo dolce ed invitante che mi incuriosisce, seguo la scia fino ad arrivare alla cucina di casa, dove trovo una signora anziana impegnata con i fornelli.

«Audrey ti sei svegliata presto? Non ci posso credere!»

Non appena si volta rimane sbigottita e mi squadra da capo a piedi.

«Tu non sei Audrey.»
«Decisamente.»

Affermo in imbarazzo.

«Mi ha offerto un posto per dormire perché ne avevo urgentemente bisogno, poi ho sentito questo profumo e mi sono lasciato trasportare qui.»

Fa un sorriso dolce e poi scuote la testa.

«Sinceramente non mi faccio più domande su quello che fa mia nipote, se siete andati a letto insieme me lo puoi pure dire, non è la prima volta che vedo un ragazzo sgattaiolare fuori casa nostra. Comunque vieni, ho preparato il caffè.»

L'idea che Audrey l'abbia fatto con qualcun altro mi fa venire i brividi e stringere le mani in due pugni. Elimino questa sensazione sedendomi al tavolo e afferrando un biscotto gentilmente offerto dalla nonna.

«No, in realtà non abbiamo fatto niente del genere, mi può credere. Sua nipote è una brava persona.»

Mi osserva con aria curiosa e lievemente colpita.

«Wow ti deve tenere stretto, nessuno ha mai detto una cosa del genere nei suoi confronti...credevo di essere rimasta l'unica a pensarlo.»
«Ma che cazzo?!»

Ci giriamo entrambi di scatto, vedo Audrey che mi osserva con gli occhi sbarrati, il suo sguardo percorre tutto il mio corpo e si sofferma più a lungo sull'addome.

«Tutto ok?»

Domando con un risolino.

«Perché stai facendo colazione con mia nonna mezzo nudo?»

Chiede chiudendo le palpebre per poi avvicinarsi.

«Beh stavo facendo la doccia e poi ho sentito un buonissimo odore di biscotti.»

Spiego semplicemente.

«Dovresti portare a casa più ragazzi così carini, Audrey.»

Afferma la nonna mentre mi osserva sorridendo, ricambio con piacere.
Audrey d'altro canto sembra sotto shock.

«Avete bisogno di un momento da soli o posso unirmi a fare colazione?»

Chiede ironicamente alzando in alto le mani.

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