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Non appena rimisi piede nel locale, JB mi corse incontro.

-Ma dove ti eri cacciato?! Cosa cazzo pensavi di fare?!- esclamò.

-Ho parlato con Chiara, sta tornando a casa. Presto, non c'è tempo.-

-E adesso che cazzo pensi di fare?! Non possiamo andare via così-

-Ci saranno Bang e gli altri a tenere sotto controllo la situazione. Se X avesse veramente coinvolto Chiara, non pensi dovremmo seguirla per saperne di più?-

-Mh...-rifletté.

-Senti, andiamo.-

JB ed io salimmo precipitosamente sull'automobile e ci dirigemmo verso l'appartamento di Chiara. Una volta imboccata la giusta via, lui abbassò cauto le luci del veicolo.

Nonostante la pesante nebbia autunnale rendesse la nostra vista poco ottimale, riuscimmo comunque ad individuare una minuta figura di fronte ad un portone.

Riconobbi immediatamente la struttura del palazzo, non vi era dubbio dunque, la figura era lei.

-E' lei, avviciniamoci un po'-

JB obbedì.

-Così può bastare.-

Chiara era in procinto di aprire la porta; stava cercando le chiavi all'interno della borsa e allo stesso tempo, per colpa delle gambe scoperte e degli indumenti non troppo indicati alla stagione, si stringeva infreddolita nel giubbotto che le avevo offerto. Sembrava agitata. Andava frugando precipitosa, come se qualcuno le stesse alle calcagna o avesse paura di una qualche "sorpresa".

-Ma cosa sta facendo?- disse il mio amico.

-Non ne ho idea..- risposi preoccupato - Piccola, perché non trovi le chiavi? - sussurrai.

Questo "qualcuno" purtroppo non tardò ad arrivare. Si trattava di un uomo abbastanza alto, con le spalle large e di corporatura media.

Volgeva a noi le spalle, pertanto non fu possibile conoscerne l'identità.

Era il presunto X?

Non facemmo in tempo a commentare che Chiara sobbalzò in aria, girandosi poi col terrore che le si poteva leggere da qualunque distanza.

L'uomo le mostrò con la mano sinistra un mazzo di chiavi e lo agitò facendosi beffa della sua agitazione.

Le espressioni negative ed il movimento nervoso della bocca di Chiara sembravano dire "Dammele immediatamente!", mentre le gambe tremanti ed il continuo indietreggiare emanavano pura paura.

-Qui si mette male JB- riuscii a dire con la voce spezzata dalla preoccupazione.

Improvvisamente il tizio la spinse al muro iniziandola a strattonare forte.

Non potevo rimanere a guardare, il sangue mi ribolliva in tutto il corpo, le vene mi si ingrossavano a furia di tendere le braccia.

Poco tempo mi rimaneva e l'avrebbe colpita, ne ero certo.

Cercai di aprire la porta ma JB mise la sicura.

-Apri sta cazzo di macchina e lasciami scendere!-

-No, cosa pensi? Che non sia armato? Vuoi che la uccida più in fretta?-

-Quindi vuoi che io stia qua a vederla morire senza lasciarmi fare nulla!- urlai su tutte le furie -Non me ne frega un cazzo se è armato! Ma per chi cazzo mi hai preso? Fammi scendere e lo ammazzo io-

L'uomo stava per tendere in alto la mano, pronto a percuoterla.

-Ti prego, apri questa maledetta porta!-

La mano stava abbassandosi sempre di più e fu allora che JB accese le luci, facendo partire la macchina.

Il tizio scappò poiché disturbato e di conseguenza interrotto dalla nostra presenza.

Passandovi di fronte, vidi Chiara raccogliere da terra le chiavi che l'uomo aveva buttato a terra prima dell'affannosa fuga, per poi entrare in spaventata in casa.

Non vi era più nessun pericolo ora.

Superammo la via.

-Ti ho detto che bisogna agire senza fretta se non vogliamo che chi è innocente si faccia male- disse severo JB, imboccando la super strada.

-Si, ma non sono uno stupido a volerla proteggere, quindi cazzo ascoltami qualche volta senza voler fare sempre tutto tu! Pensi di essere l'unico a non sbagliare?!- affermai tutto d'un fiato.

Ero furioso.

-E poi l'hai detto anche tu, poteva benissimo essere armato e lei era sola.- continuai -Se non ti avessi convinto a seguirla, forse sarebbe morta!-

-Se mantieni questo carattere precipitoso, non riuscirai a tirarla fuori da dal pericolo quando ce ne sarà davvero bisogno. Pensi che l'avrei lasciata morire a costo di risolvere il caso di X?- si fermò a guardarmi -So quanto ci tieni e conosco le tue capacità, devi saperle sfruttarle bene al giusto momento, altrimenti metti in difficoltà lei e te stesso. La situazione potrebbe SOLO complicarsi in ogni momento Bambam. Cerchiamo di fare in modo che non avvenga per causa nostra.-

Fissai a vuoto l'autostrada ed i palazzi illuminati della città. Pensare che un anno prima io, del tutto per caso, mi fossi innamorato della ragazza più bella che avessi mai visto, mai pensando che fosse nella situazione orribile che mi aveva involontariamente rivelato, mi metteva malinconia.

Cosa potevo fare per salvarla?

Davvero, cosa potevo fare?

Si poneva davanti a me la scelta più difficile della mia vita: come aiutare la persona che amavo e che volevo avere accanto per tutta la vita. Avevo pochi soldi, poche possibilità, poco di tutto. Sapevo soltanto che l'amavo e che avrei fatto l'impossibile per liberarla dalla vita che non aveva mai voluto.

-Domattina devo ritornare a casa sua.- proferii a bassa voce.

JB voleva dire qualcosa, ma non gli permisi di andare avanti.

-Credi che quello fosse X?- domandai.

JB strinse il volante e sospirò -Poteva, ma mi sembra tutto così strano, ora che ci penso. Perché un uomo ricco e potente come X, dovrebbe "sporcarsi" le mani da solo?-

-E' vero, poteva benissimo ordinarlo a un suo scagnozzo.- aggiunsi illuminandomi.

-Esatto. Ció nonostante bisogna considerare il fatto che ci possa essere un' altra minaccia.-

Era questa la verità? Chiara era stata coinvolta in qualcosa di estremamente pericoloso quindi X voleva ucciderla con le sue stesse mani oppure qualcun altro, nascosto nell'ombra, era la vera minaccia?

-TAEGANG ♡

streetcar, bambamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora