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Vista di giorno e sgombra di tutti i bicchieri rossi che erano spari sul prato il giorno della festa, la casa di Bunny sembrava accogliente e sicura. Durante il tragitto El si era fatta spiegare come funzionasse il corso di teatro, corso che, a sua opinione, l'avrebbe fatta distrarre per un pò. Solitamente non veniva frequentato da ragazzi del primo anno, ma a lei non importava. Aveva bisogno di allontanarsi da quelle che in quel momento erano le sue preoccupazioni.

Bunny aprì la porta di casa invitandola ad entrare e poggiando lo zaino non poco lontano, al ridosso ad un mobiletto di vimini per El poco adatto a quello scenario così bianco e vasto.

La ragazza si guardo intorno indecisa. La casa era avvolta da un silenzio profondo, così profondo da metterla in imbarazzo.

Bunny si girò verso di lei e, con occhi curiosi e attenti la squadrò da capo a piedi; cosa che, lì per lì fece pensare ad El di avere qualcosa fuori posto, tipo i capelli o i bottoni della camicetta abbottonati male. Del resto non si sarebbe stupita. Aveva ormai rinunciato a svegliarsi presto  per cercare di darsi un aspetto migliore, come il primo giorno di scuola. Ogni minuto di sonno in più le sembrava una prospettiva migliore che fissare il suo viso nello specchio alle sei del mattino facendosi complessi mentali su come dovesse acconciarsi i capelli.

<FRANCIS?>

El sobbalzò all'esclamazione del ragazzo, chiedendosi se si stesse riferendo a lei con qualche nuovo nomignolo che lei non poteva capire. Ma, solo quando sentì dei passi pesanti sulle scale ricordò che Francis doveva essere il ragazzo conosciuto alla festa, lo stesso che aveva comprato le sigarette a Max.

I suoi dubbi vennero confermati quando lo stesso ragazzo che aveva visto in camicia quella sera si presentò nell'ingresso con i capelli arruffati ed occhi stanchi e confusi <Cristo Bunny mi hai fatto spaventare>, mugugnò per poi posare lo sguardo sulla minuta ragazzina. La ricordava di sfuggita, quella sera era un pò brillo e la marea di persone che Bunny gli aveva presentato non aveva di certo migliorato il ricordo di El che, diritta e ancora con lo zaino in spalla guardava i due con aria curiosa ed interrogativa.

<Hey! Da quanto tempo!>, decise di proferire Francis passandosi una mano nei capelli tentando, invano, di sistemare i ciuffi ribelli che gli ricadevano sul viso.

<Credo che già vi conosciate! Francois ti dispiace se Jane si ferma qui per un pò? Giusto il tempo di fare merenda e potrai ritornare nella pace dei tuoi sensi>, chiese Bunny togliendosi le scarpe e affiancandole accanto al suo zaino <Potrai tornare a studiare greco, latino o armeno quello che è>, borbottò in aggiunta.

<Studi greco?>, chiese interessata El, posando finalmente lo zaino a terra e lasciandosi sfuggire un sospiro di sollievo.

Francis annuì in assenso <Si, è veramente una lingua interessante e sensuale ma credo che il migliore momento per dedicarsi a ciò sia la mattina. Edmund, ti ho già detto che se mi faccio chiamare Francis e non Francois è per risultare più simpatico e meno secchione?>

<Non che tu ci riesca molto>, lo canzonò il biondo sfregandosi le mani.

Francis sospirò spazientito <Sai Bun, Henry mi ha chiesto di tradurre un tratto de Il paradiso perduto dal greco>

<E perchè dovresti farlo per lui?>, chiese Bunny sbottonandosi i bottoni delle maniche della camicia. 

<Me lo ha solo consigliato, devo dire infatti che si sta rivelando molto interessante>

El ricordò di sfuggita che Francis era un amico di Bunny, che andava all'Hampden college e che ogni tanto andava a trovare l'amico insieme al suo gruppetto  tra cui Henry. 

Come Together | Mileven Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora