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<Mike>.

Si svegliò di soprassalto per poi stropicciarsi gli occhi. La luce fioca che penetrava dal finestrino non migliorava la situazione, facendogli ancora venire più sonno. Nancy gli sventolava la mano davanti al viso con fare insistente <Mike siamo arrivati>. Assonnato cercò a tentoni la maniglia per aprire la portiera.

Scese traballante dalla macchina. 12 ore a leggere il signore degli anelli erano servite solo a ricordargli –chissà per quale motivo- le lunghe campagne di D&D con i ragazzi, prima del sopravvento dei videogiochi nelle loro vite ormai controllate da quei quattro tasti e da quelle grafiche per loro pazzesche.

Trattenne il fiato. Aveva visto New York solo in televisione qualche volta, non si era preparato a viverla in prima persona. La settantesima splendeva nella luce degli alti palazzi che la costituivano. L'ora tarda era la più bella, taxi che andavano e venivano e gente di ogni tipo di stile e cultura in giro da tutto il giorno a zonzo. Mike rimase a fissare un grande cartellone di un'impresa edilizia elevato sul grande grattacielo di fronte a lui.

<Mike>, ripetè Nancy affiancandosi a lui <è strano mh? Ad Hawkins queste cose non si potrebbero nemmeno sognare, invece esistono.>

Mike si riscosse dalla trance stringendosi nella felpa rubata a Steve l'anno prima <Si, è strepitoso>.

La palazzina del loro appartamento sembrava una reggia. All'ingresso vi era un lift che fece loro un cenno del capo –probabilmente era coreano- come benvenuto.

Charles, un uomo sulla trentina, li accolse con un caloroso benvenuto. Era il proprietario dell'loro appartamento, nonché il padre di Lucy, la coinquilina di Nancy.

<Vi troverete proprio bene a New York! Il liceo è ottimo>, disse rivolgendosi a Mike e attaccando una solfa sui suoi anni passati in quel turbine di corridoi.

<Condoglianze signori Wheeler>.

Karen si irrigidì e strinse la mano a Ted. Sembravano una neo coppia e, forse lo erano. Mike non li aveva mai visti così uniti.

Ted sorrise evasivo <Grazie, apprezziamo molto>.

La palazzina si ergeva su dodici piani e a Mike venne già il fiatone quando scoprì che il suo appartamento si trovava esattamente all'ultimo piano, l'ascensore non lo avrebbe mai preso. Aveva un'assurda fobia per gli spazzi piccoli e chiusi., quindi si rassegnò.

Karen iniziò già a fare progetti per la casa la stessa sera, immaginando la disposizione dei mobili e degli oggetti da decoro.

<E in quell'angolino nel salone metteremo il mobile di tua madre Ted! Ci starebbe a pennello, che dici?>

<Assolutamente>, disse rassegnato l'uomo facendo un occhiolino divertito a Mike, troppo concentrato a gustarsi il suo hamburger.

<Mike! Così diventerai come Chunk!>, Nancy lo guardò disgustata.

<Stai zitta, con quale coraggio telefoni al Mc Donald chiedendo un'insalata mista più tre hamburger?>, la canzonò il fratello.

<Oh stai zitto! Questo si chiama rispetto per se stessi!>, disse Nancy indignata.

<Si certo...e poi sai benissimo che non diventerei mai come Chunk!>

<Chi è questo Chunk?>, indagò Karen tamponandosi gli angoli della bocca.

<Ricordami che devo fare vedere a mamma i Goonies>.

Nancy scoppiò a ridere vedendo l'espressione sconvolta di Mike <Si, lo farò!>

Come Together | Mileven Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora