IV

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Sono cinque minuti che il mio professore di letteratura è uscito dalla classe, cinque minuti che il cuore non smette di battermi all'impazzata. Cosa diavolo era quello?? Eravamo così vicini... No. Non devo pensarci. Probabilmente è solo il suo modo di spaventarmi.
Porto una mano all'altezza del cuore che ancora non smette di andare veloce. Cosa mi succede?? È il mio insegnate!
Okay, cerco di calmarmi, sicuramente è una reazione naturale, probabilmente è la paura che mi ha fatto questo effetto.
Passano altri dieci minuti e del mio professore nessuna traccia. Che è andato a fare?
Sospiro ripensando alle sue mani che accarezzano le mie cosce: le ho viste di sfuggita ma ha delle mani davvero belle, dita lunghe sottili, sembrano quelle che la gente definisce "mani da pianista", chissà se suona il pianoforte, chissà se può fare altro con quelle mani oltre ad accarezzarmi da sopra il tessuto dei jeans... A COSA STO PENSANDO. Ho bisogno di un bicchiere d'acqua e di sciacquarmi il viso. Dovrei chiedere al signor Min di uscire ma di lui nessuna traccia.
Forse dovrei andare a cercarlo, magari gli è successo qualcosa... Ma che dico? Dato quanto è stronzo quel professore dovrei solo sperare che cada dalle scale, eppure...
Ora che ci penso, preso dalle sue azioni non ho fatto caso alle sue parole. "Ci sono varie cose che vorrei tu facessi Jeon" che intendeva con questo? Più penso a lui e più mi sembra misterioso. Mi alzo dalla sedia e lei mie gambe sembrano fatte di gomma, i suoi gesti mi hanno preso molto a quanto vedo. Mi dirigo verso la porta e vago per i corridoi: la scuola è realmente deserta e del signor Min nessuna traccia, sarà sparito. Abbasso la maniglia del bagno degli studenti che a quanto pare è chiuso a chiave. Allora mi dirigo verso quello dei docenti, nessuno può dirmi che non posso farlo. Entro nel bagno e mi guardo attorno: è più grande e più pulito di quello di noi alunni, c'è pure il sapone. Mi lavo il viso e rimango un attimo a guardarmi allo specchio, sì, c'è anche lo specchio, e noto di essere tutto rosso. Dio, ma che ho che non va?
Dopo qualche secondo sento un rumore provenire da dietro di me e mi giro di scatto. Dalla porta di uno dei piccoli bagni vedo uscire il mio professor Menta, da adesso lo chiamerò così. Ha tolto gli occhiali e il suo viso è leggermente arrossato. Appena nota la mia presenza, sbianca <<Da quanto tempo sei qui...? >>
Negli occhi del mio insegnante appare una scintilla, forse di panico. Esito a rispondere prendendomi qualche secondo per osservarlo: è dannatamente bello, i capelli mezzo scompigliati, probabilmente per averci passato ripetutamente le dita tra essi, il viso completamente scoperto senza quegli enormi occhiali... <<Sono entrato adesso per lavarmi il viso>> si avvicina pericolosamente a me e cerco di indietreggiare <<Questo è il bagno dei professori, lo sai? >> il suo sguardo mi intimorisce e non poco, mi ritrovo con la schiena contro il muro e il suo viso a un palmo dal mio <<L'a-altro è c-chiuso>> è difficile tirare fuori le parole con lui così vicino. Mi osserva per del tempo che a me pare un'eternità per poi aprire bocca <<Per oggi puoi andare>> lo guardo confuso <<Prego?>>  penso si stia incazzando <<Fila fuori prima che ti tenga qui tutta la sera>> rimango a guardarlo <<Allora?! >>  <<Beh sa, non posso andare via se mi ha inchiodato al muro.>>  sbuffa e si sposta lasciandomi passare. Esco fuori velocemente prima che Menta mi uccida. Il modo in cui ha reagito è strano, molto molto strano.

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Spero che la storia stia piacendo, perdonate eventuali errori e se vi va lasciate un commento per farmi sapere cosa ne pensate.

My teacher [Yoonkook]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora