Newt e Tina arrivarono al parco. Erano spensierati e tutte le preoccupazioni ormai erano svanite. Tina sarebbe dovuta partire il giorno dopo per New York, ma in quel momento non era un problema.
"Andiamo a prendere qualcosa da mangiare?" chiese mentre camminavano e chiacchieravano da un po'.
"Sì. Che ne dici di andare a prendere dei croissant? C'è una pasticceria qui vicino." propose Newt.
"Io avevo pensato di mangiare un sandwich, ma credo che il croissant sia meglio." rispose la ragazza ridendo.Passeggiarono per le stradine di Parigi. L'aria era densa, come se una bolla avvolgesse la città.
"Newt, sei sicuro di sapere dov'è questa pasticceria?" chiese la ragazza.
"Bhe, sicuramente è qui vicino... oh, eccola, guarda"Tina alzò lo sguardo, dove Newt indicava un negozietto con un'insegna con su scritto "Saveur Douce, croissants chauds" a grandi lettere, affiancata da un'immagine di un croissant.
"Secondo te che cosa vuol dire quella scritta?" chiese Newt, osservando il cartello.
"Non ne ho idea, non conosco bene il francese, ma voglio entrare" rispose lei, avvicinandosi alla porta dell'entrata e spingendola.Era una piccola ma graziosa pasticceria. Nell'aria c'era l'odore inconfondibile di cioccolato, da far venire l'acquolina in bocca. A destra c'era un bancone e una piccola vetrina con cornetti e piccoli dolcetti.
"C'è nessuno?" domandò Newt, avanzando all'interno del piccolo locale. Improvvisamente sbucò da una porta dietro il bancone un uomo biondo, che chiese "Vous desiderez?".
"Hai capito cosa ha detto?" bisbigliò Tina rivolgendosi a Newt, che scosse la testa."Vorremmo dei croissants" disse Newt parlando inglese, scandendo bene le parole. Tina sorrise, era buffo quando Newt si metteva in imbarazzo da solo, agitando le mani come se stesse giocando al gioco del mimo.
Il pasticcere iniziò a farfugliare parole veloci in inglese con un po' in difficoltà. "Ci sono dei croissants al cioccolato, alle fragole e lamponi, alla marmellata alla mela o all'albicocca, al caramello..." disse.
"Io vorrei un croissant al caramello." rispose Tina. Era quanto di più americano potesse scegliere.
"E io alla marmellata di mela." aggiunse Newt, anche se avrebbe preferito accompagnarlo con del tè, che purtroppo lì in Francia non era apprezzato quanto in Inghilterra, la sua amata Inghilterra.
Il pasticcere prese dalla vetrinetta i due cornetti richiesti e li consegnò ai due ragazzi, che pagarono ed uscirono dal negozietto."Questi croissants sono ottimi" esclamò Tina, addentando il suo cornetto mentre erano seduti su una panchina vicino alla pasticceria. Faceva dondolare le gambe prima avanti e poi indietro, come fanno i bambini sulle altalene.
"Già..." rispose Newt, poi diede un'occhiata all'orario sul suo orologio da polso. "Sono quasi le sette. Il tempo è volato via." disse.I due rimasero in silenzio per un po', poi la ragazza chiese
"Che ne dici se andiamo in un locale a prendere una burrobirra? C'è un pub per maghi qui a Parigi.".
"Dove?" domandò il ragazzo.
"Bhe... è una sorpresa. Allora, vuoi venire?" insistette lei.Newt si avvicinò a lei, guardandola negli occhi. Pochi centimetri lo separavano dal viso di Tina, che si sentì arrossire tutto di un colpo.
Lui le accarezzò dolcemente la guancia.
"Avevi delle briciole sulla guancia" disse, sorridendo. Tina esplose una risatina nervosa.
"Oh, allora grazie"Forse si aspettava un'abbraccio o... beh, ma in fondo lei si ripeteva che non c'era niente fra loro due. Erano solo amici e non voleva rovinare la loro amicizia per uno stupido interesse: non voleva soffrire ancora una volta. Dopotutto preferiva osservare i suoi modi di fare impacciati anzichè non avere la possibilità di vederlo - anche se, comunque, presto non sarebbe stato possibile nemmeno quello.
"Allora, andiamo?" chiese Newt, alzandosi dalla panchina.
"Certo, seguimi" rispose Tina. La ragazza si alzò e iniziò a camminare a passo veloce. Newt la raggiunse, mantenendo costante il ritmo della camminata con ampie falcate. Poi, si accostò al passo di Tina, al suo fianco.E lei sussultò nel sentire le dita calde di Newt avvolgere le sue.
Si guardarono negli occhi per un istante, poi, continuarono a camminare mano nella mano.
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Sei tu la mia stella
FanfictionDopo alcuni mesi vissuti a Parigi, Tina è costretta a ripartire per New York e ad abbandonare Newt per investigare su un caso affidatole dal Macusa, che però sembra più impegnativo del previsto. Riusciranno i due maghi a rincontrarsi dopo tutto ques...