16. Epilogo

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Passarono due mesi.

Ormai Chiara trascorreva la maggior parte del suo tempo con Max, fino a quando non dovette ritornare in Italia.
Newt invece si trasferì stabilmente a casa di Tina, a New York. Lei continuò a lavorare al Macusa per risolvere qualche piccolo caso che non riguardasse omicidi, l'unica parte che non preferiva del suo lavoro per questioni burocratiche.
Newt iniziò a scrivere un nuovo libro sulla magizoologia prendendosi cura dei suoi animali. Trascorrevano molto tempo insieme nonostante Tina non fosse sempre a casa.

Quella mattina, come sempre, Newt si svegliò presto accanto a Tina. Si alzò dal letto e si vestì silenziosamente per non svegliare la ragazza, che dormiva avvolta nella coperta stropicciata. Prima di uscire dalla camera, si avvicinò a Tina e le lasciò un bacio sulla fronte.

Entrò nella cucina e iniziò a prendere dalla credenza e da alcuni scaffali della farina e dello zucchero.
Riunì sul tavolo tutti gli ingredienti per fare una torta e iniziò a prepararla. Infornò il dolce nel piccolo forno e poi preparò la glassa. Nella casa aleggiava un'odore delizioso.

Tina si svegliò e notò la mancanza di Newt. Senza perdere tempo, si diresse in cucina e lo vide. Stava decorando la torta con la glassa mentre canticchiava.
"Buongiorno, Newt." disse lei sorridendo.
"Buongiorno, Tina. Buon compleanno!" esclamò lui, mostrandole torta.
"Grazie, Newt." Tina si avvicinò a lui, abbracciandolo. "Ti amo." disse poi, accarezzandogli la guancia e lasciandogli un bacio sulle labbra.

Fu così che Tina comprese veramente il significato della parola amore.

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