15. Sei tu la mia stella

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Nei giorni successivi l'umore di Tina migliorò. Aveva già controllato la data della prossima partenza per Parigi con la nave: il 2 ottobre. Mentre Max e Chiara riordinavano tutte le prove e le informazioni del caso per consegnarle alla Presidente del Macusa, lei viaggiava già con la fantasia pensando a come avrebbe reagito Newt nel rivederla. Ormai non le importava più di nulla, voleva solo riabbracciarlo. 

Quella sera Tina uscì a fare una passeggiata all'aperto. Nonostante l'incontro con Newt fosse vicino, continuava a guardare il cielo stellato per ricordarlo fra le stelle.
Camminò fino ad un parco e vide un gufo planare verso di lei. Il volatile stringeva nel becco una piccola busta di carta. Tina si avvicinò, notò che la lettera era indirizzata  a lei e la prese. Era molto emozionata perchè pensava che fosse una lettera da Newt. L'aprì e scoprì tristemente che non era da parte sua, ma dalla signora Whiteper. 

"Cara signorina Goldstein,
la informo che la lettera da lei spedita è stata recapitata in Europa a Parigi circa dieci giorni fa. Il destinatario, il signor Scamander, non le ha inviato alcuna lettera.
Con affetto, la signora Whiteper."

Tina dovette ammettere che era un po' delusa. Perchè Newt non le aveva spedito una lettera di risposta? Sarebbe bastato anche un semplice "Ehi, Tina. Sono felice che tu torni a Parigi. Non vedo l'ora di rivederti.", ed invece niente. Forse Newt era impegnato e non aveva potuto scriverle, oppure era sottinteso il  fatto che lui fosse felice per il ritorno di Tina. "In ogni caso avrebbe potuto degnarsi di rispondermi..." pensò lei.

Mentre rifletteva, il cielo si fece completamente buio e iniziarono a comparire le stelle luminose.
Tina si sedette sul prato vicino ad una grande quercia. Distese le gambe e poggiò leggermente la testa sul tronco dell'albero. Chiuse gli occhi per un po'. Finalmente c'era la pace e la serenità che da tanto tempo desiderava. Era tutto così tranquillo...

Udì dei passi e poi una voce. Il cuore di Tina iniziò improvvisamente a battere sempre più veloce. "Tina..."
Aprì lentamente gli occhi e lo vide. Si sentì sciogliere lentamente mentre lui la osservava.
Newt era lì in carne ed ossa, con la sua valigia in mano e un po' imbarazzato. La aspettava sul marciapiede, guardandola emozionato. Tina si alzò, corse verso di lui e si abbracciarono.

"Perchè sei qui?" chiese lei.
"Ecco, ti volevo fare una sorpresa... Quando ho letto la tua lettera, ho notato che dal porto era previsto un viaggio per New York e non ho resistito. Sono partito subito e non ti ho potuto inviare una lettera di risposta perchè altrimenti avrei perso la nave... e tu perchè sei qui?".
"Mi piace guardare le stelle; vieni?" disse lei, camminando nel prato e sedendosi vicino all'albero, e anche Newt si sedette accanto a lei.

"Sei stata bene qui?" domandò lui, mentre guardavano il cielo.
"Abbastanza. Ho conosciuto alcuni amici." si fermò un attimo a riprendere fiato. Quasi non ci credeva. "Ogni sera guardo le stelle e mi ricordano le persone a cui voglio bene; è come se ogni persona che amo corrisponda ad una stella, e mi sento meno sola." disse Tina indicando il cielo.
"Chi immaginavi nelle tue stelle?" domandò Newt.
"Queenie, Chiara e... e te, Newt..." Intanto sentiva il calore sulle sue guance aumentare. "Quella è la stella polare, è la stella più luminosa e guida i marinai in mare. Tu chi immagini in quella stella?" Indicò la stella polare e poi spostò lo sguardo su di lui.

Newt chiuse un attimo gli occhi, come a volersi nascondere dalla bellezza del suo sguardo puntato su di lui.
"Tina, ecco... sei tu la mia stella polare. Sei la persona più importante che conosco e io-io ti amo, Tina." disse Newt, riaprendo gli occhi e arrossendo.

I loro cuori battevano velocemente, le mani quasi tremavano ed i respiri diventavano sempre più profondi.
Al posto delle farfalle, Tina aveva dei draghi nello stomaco che le facevano tremare le gambe, eppure era una delle sensazioni più belle che avesse mai provato.
Tina si avvicinò al viso di Newt, che le sfiorò con il palmo della mano la guancia calda. Le loro labbra si unirono in un bacio.
Non esisteva più nulla quando stavano insieme, era come se il tempo si fermasse. Tina aveva capito che era quello il posto in cui avrebbe voluto rimanere sempre: fra le braccia di Newt.

Sei tu la mia stellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora