"Max, sai su quale caso dobbiamo indagare? Hai raccolto delle informazioni?" domandò Chiara.
"Stavo leggendo alcuni giornali no-mag per capire cosa fosse successo, ma 'qualcuno' è venuto a disturbarmi." rispose il ragazzo, raccogliendo da terra i fogli che poco prima Chiara gli aveva sottratto, e porgendoglieli. La ragazza lesse ad alta voce la notizia in prima pagina."6 settembre. Omicidio misterioso in un appartamento del quartiere di Brooklyn a New York.
Stamattina il signor Maurice Buju è stato trovato senza vita nel suo appartamento di New York, a Brooklyn.
Le cause del decesso sono incerte. Il cadavere non presenta ferite o lividi e non sembra essere stato avvelenato o morto d'infarto. Per tutti i medici legali e gli investigatori che stanno indagando è un mistero. La polizia accetta detective volontari e disposti a risolvere il caso prima che venga chiuso."."È questo il nostro caso, il 374?" domandò Chiara, indicando il giornale.
"Sì, dobbiamo andare in incognito fra i no-mag ad investigare. Ci presenteremo dalla polizia e proveremo a risolvere il caso." disse Max.
"Dobbiamo trovare una soluzione alla quale i no-mag potrebbero credere ma nel mentre dobbiamo indagare nella comunità magica di New York per scoprire chi è il mago che l'ha ucciso." disse brevemente Tina.Chiara e Tina sfogliarono e lessero i fogli presenti sulle loro scrivanie. "Allora, andiamo ad investigare sulla scena del crimine?"
Tutti e tre si precipitarono verso l'ascensore, scesero a piano terra ed uscirono dal dipartimento degli Auror, camminando per le strade di New York.Erano circa le dieci di mattina e il cielo era azzurro e coperto da nuvole candide. Camminarono a lungo e arrivarono davanti alla stazione di polizia del quartiere no-mag.
"Vogliono sicuramente dei detective professionali, come facciamo a farci assumere?" chiese Chiara, rivolgendosi a Max.
"Non ti preoccupare, ho io la soluzione."
Entrarono nell'atrio. Il ragazzo chiese informazioni sul caso ad un segretario, mostrando dei documenti e disse che volevano offrirsi volontari per indagare sull'omicidio.
Il segretario diede loro delle indicazioni per raggiungere la squadra di polizia che si stava occupando del caso.
Andarono a bussare alla porta dell'ufficio. Una donna alta e robusta in divisa da poliziotta li accolse.
"Siamo i detective Steiner, Bell e Goldstein; abbiamo letto un avviso su un giornale e vorremmo contribuire a investigare sull'indagine." spiegò Max, mostrando i distintivi. La poliziotta non li degnò nemmeno di uno sguardo.
"La scena del crimine è stata chiusa e il corpo è stato analizzato a sufficienza in questi giorni. Non siamo ancora arrivati a una conclusione, ma non vogliamo assumere troppi poliziotti o avvocati. Mi dispiace, ma per ora non ci serve aiuto." disse la donna.Tina rispose prontamente, mentendo.
"Io sono un medico legale e... vorrei lavorare al caso con i miei assistenti, abbiamo ipotizzato varie cause del decesso e vorremmo analizzare i dati raccolti."
Queste parole fecero incuriosire la poliziotta. "Se è così, allora potete entrare..." disse facendoli accomodare nel grande ufficio dove altri poliziotti e detective lavoravano.
"Il cadavere è stato già analizzato una settimana fa da un altro medico legale che ha documentato tutto. Ecco a voi!" esclamò, porgendo a Chiara un mucchio di fogli.
"Questi sono alcuni dei documenti e le informazioni raccolte sul caso. Ne abbiamo delle copie e sono informazioni pubbliche, nulla di più, nulla di meno." Detto questo, la donna face uscire i ragazzi dall'ufficio, salutandoli con un cenno della mano.
"Sono proprio strani, i no-mag. Non li capisco." disse Chiara.
"Più che strani direi idioti. Non si sono nemmeno accorti dei distintivi falsi." rispose Max compiaciuto.I tre ragazzi tornarono al Macusa ed elaborarono tutte le informazioni in ufficio, appuntandole su una lavagnetta. Finirono di studiare tutte le informazioni relative al caso 374 quando il cielo iniziò a scurirsi.
Max accompagnò Tina e Chiara a casa. Quando arrivarono davanti all'entrata dell'appartamento, il ragazzo le salutò e poi, prima di andare via, chiese "Chiara, possiamo parlare un po' da soli?"
Tina entrò in casa, chiudendo pian piano la porta. La ragazza americana andò a preparare la cena; poi tornando nel soggiorno vide l'amica seduta sul divano.
"Di che cosa avete parlato?" domandò.
"Ha detto che è felice di rivedermi dopo tanto tempo." rispose Chiara arrossendo lievemente.Quando Tina lavorava con Max e Chiara si sentiva un po' il terzo incomodo, ma era felice per loro due.
Sembravano innamorati l'uno dell'altra e Tina desiderava con tutto il cuore che quel sentimento legasse anche lei e Newt.
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Sei tu la mia stella
FanfictionDopo alcuni mesi vissuti a Parigi, Tina è costretta a ripartire per New York e ad abbandonare Newt per investigare su un caso affidatole dal Macusa, che però sembra più impegnativo del previsto. Riusciranno i due maghi a rincontrarsi dopo tutto ques...