Pov. Julia.
Una volta arrivata a casa, per prima cosa mi fiondai a fare una doccia. Sapevo che avrei dovuto guardare i numerosi tagli che mi portavo su tutto il corpo. Non osai guardarmi allo specchio. quando uscii mi misi una maglietta a maniche corte. ormai tanto sapevano tutti cosa mi ero fatta e a causa di chi, quindi ero decisa di sbattergli la verità in faccia. Mi affacciai al salotto e vidi Cameron a guardare il vuoto pensieroso. probabilmente stava pensando a come risolvere il problema con i nostri genitori una volta tornati. Se le cose fossero state come sempre lo avrei preso in giro, in modo da cominciare una litigata senza senso. Invece stavolta mi misi vicino a lui e inaspettatamente mi mise una mano intorno alla spalla per abbracciarmi. Si vedeva che gli importava qualcosa dei miei sentimenti, a differenza dei miei genitori che nemmeno si erano mai preoccupati di chiedere il perché delle mie azioni.
-Che hai intenzione di fare con o nostri genitori?- Mi Domandò.
-Non voglio parlarci-
Li odiavo, come loro odiavano me, non avrebbe avuto senso provare a parlarci.
sospirò. -Ovviamente il primo a parlarci sarò io, ma non puoi evitare ogni contatto con loro.-
-Lo so, ma non penso faccia differenza, loro sono fermi sulle loro convinzioni...-
Annui. Alla fine anche lui la pensava come me.
-Non hai paura che possano prendersela con te?-
-Dimentichi che io sono un ragazzo, ed oltre a potermi difendere, essendo maggiorenne, potrei anche denunciarli.-
Lo sapevo fin troppo bene, ma non potevo far a meno di preoccuparmi. Era a causa loro che avevo iniziato a pensare male di me stessa, ad odiarmi fino ad arrivare a farmi del male da sola.
Vedendo che me ne stavo in silenzio, Cam si rivolse ancora una volta a me. -Invece di parlare di cose tristi, vuoi fare qualcosa?-
Scossi la testa. -Sono abbastanza stanca, quindi mi sa che andrò in camera a riposare un po'-
Si limitò ad annuire. Andai in camera e da sotto il materasso del mio letto tirai fuori una piccola agenda che utilizzavo come diario; il primo e probabilmente anche l'ultimo. Non ero decisamente il tipo di persona da scrivere un diario, però ultimamente mi aveva spesso aiutata a sfogarmi. Da quando Lucia se n'era andata avevo praticamente smesso di parlare. Non riuscivo a fidarmi di nessuno; la paura di prendere una coltellata alle spalle era troppo forte. Così con il tempo avevo reso la mia presenza praticamente nulla, non volevo essere notata da nessuno. Volevo star da sola più tempo possibile. Anche se Luca e Davide non condividevano molto questo mio modo di vedere le cose. Si saranno messi in mezzo un sacco di volte, soprattutto una volta iniziate le superiori. Avevano preferito stare con me, più tosto che creare nuove amicizie. Due pazzi praticamente. Però è stato proprio grazie a quei due pazzi se ho resistito così tanto.
Improvvisamente mi sentii scuotere. Mugugnai qualcosa senza senso in risposta, quando mi sentii chiamare.
-Julia Svegliati...- Mi chiamò mio fratello.
Sbadigliai ancora mezza addormentata. -Che succede?-
-è pronta la cena, ti conviene mangiare ora; tra poco torneranno i nostri genitori.-
Mi misi seduta stringendo il cuscino fra le braccia. Poi notai il diario ancora aperto sulle sue vecchie pagine e di scatto mi affrettai a richiuderlo per poi nasconderlo dietro di me.
Mi fissò incuriosito ma non disse niente. Forse aveva già capito di cosa si trattava e aveva deciso di rispettare il fatto che lo stessi tenendo segreto. Lo apprezzai molto. Andai in cucina e mangiai insieme a Cameron, parlando un po' del periodo di scuola, di come anche a lui era capitato di subire abusi dai nostri genitori, mentre io non mi ero mai accorta di niente. A metà cena arrivarono anche loro, ma si comportarono come se non fosse successo niente. Si sedettero e si misero a mangiare insieme a noi. Calò il silenzio, fino a quando non fu mia madre a provare a parlare, parlandoci del suo lavoro. Senza chiederci minimamente come stessimo noi. La ascoltai in silenzio finché non finii di mangiare. Pulii la mia parte e me ne andai in camera lasciando uno sguardo di scuse verso Cameron.
Era appena giunta la mezzanotte, ed io stavo ancora al telefono sotto le mie coperte, quando sentii i miei parlare da camera loro.
-Vuoi lasciare le cose così?-
-Sai benissimo che ci potrebbero denunciare!-
-Bisogna solo fare finta di niente, in questo modo non si allarmeranno...-
Sentii una porta chiudersi e intuii che si erano accorti che stavano parlando con la porta della camera ancora aperta. Sorrisi. Anche loro si sentivano a disagio e avevano paura delle conseguenze. dentro di me pensai che non sarei mai voluta diventare un adulto come loro.
mi riconcentrai sul telefono dove stavo raccontando quello che era successo con i miei. Luca era particolarmente arrabbiato, mentre Lucia mi minacciò di controllarmi ogni giorno per il resto della mia vita.
Improvvisamente Luca ci propose di passare il 24 tutti insieme, dato che era da molto che non ci si divertiva tutti insieme.
Accettai subito e misi il telefono in carica per poi addormentarmi piangendo. Non perché fossi triste o arrabbiata. Erano lacrime di liberazione.
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Desidero cambiare
Teen Fiction[Storia risalente al 2014-2015] Julia, dopo aver perso la sua migliore amica, si chiude completamente in se stessa mettendo un muro fra lei e le altre persone. Alle superiori decise di non legare con nessuno, mantenendo i contatti solo con i due rag...